parrucchiera

Dalle inchieste sul mondo del lavoro emerge un dato molto preoccupante che riguarda l’universo femminile inserito nel contesto professionale: l’aumento del mobbing fra le mamme lavoratrici.

Ma cosa si intende esattamente con il termine “mobbing”?
L’Osservatorio Nazionale Mobbing ha dato un’interessante definizione a riguardo; con questa parola si indica “qualsiasi atto (volontario) di violenza o di pressione nel mondo del lavoro, che conduce il soggetto che lo subisce ad una vera e propria disperazione, depressione, talvolta perdita del lavoro e in casi più estremi anche al suicidio”.

Gli atti mediante i quali questo fenomeno si spiega possono essere i più vari: piccole ingiustizie o disparità di trattamento ingiustificate, violenze psicologiche, declassamenti, vessazioni di ordine verbale o meno.

Qualsiasi forma assuma, il mobbing è finalizzato ad un solo proposito: distruggere psicologicamente (e talvolta anche fisicamente) la persona che lo subisce.
Le dimensioni del problema assumono una rilevanza ancora maggiore se si pensa che ne sono vittime donne in gravidanza, in questo caso, o neo mamme, che vengono così a trovarsi in una situazione davvero difficile e dalla quale è molto complesso uscire.

Testimonianze preoccupanti quelle che risultano dall’inchiesta dell’Espresso, da cui emerge -statistiche alla mano- che negli ultimi cinque anni i casi di mobbing da maternità sono aumentati del 30% nel nostro Paese.

Circa 800mila le donne costrette a dimettersi o che sono state… [SEGUE]

 

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