Vorrei iniziare il mio racconto un po’ prima del parto; sì, perché nel mio racconto del parto mi sento di includere quella parte della mia gravidanza in cui ho scoperto che non avrei partorito. Spesso ho visto demonizzare il parto cesareo (e in molti casi giustamente), ma molto spesso si dimentica quella fetta di mamme che non possono far diversamente: le mamme podaliche.
Letta in un blog ho subito fatto mia questa definizione, mi è subito piaciuta; mia figlia era podalica ma era un po’ una situazione condivisa, una strada che comunque avremmo dovuto percorrere insieme nel bene e nel male, il suo essere podalica era insomma affare condiviso.
Ci saremmo dovute sentire inappropriate insieme, lei non si era girata e io non l’avevo “convinta”; ci saremmo dovute sentir dire insieme “beata te, non farai fatica” e “beata lei, non avrà traumi”, mandando giù il rospo con un sorriso.
Ci abbiamo provato in ogni modo, moxa, gambe all’aria, osteopatia e infine rivolgimento, ma non ci siamo riuscite, o meglio siamo finite a percorrere un’altra via, un’altra via che ci ha portate comunque ad abbracciarci.
Io dopo il verdetto di “rivolgimento fallito” ho versato un sacco di lacrime, perché io mia figlia volevo partorirla, volevo che fosse lei a decidere quando nascere e non un protocollo ospedaliero, non io, non i medici.
Volevo farmi il mio travaglio a casa con luce soffusa e musica… [SEGUE]
Ciao, grazie del tuo racconto, sono anche io una mamma podalica e mi ritrovo in tutto quello che hai scritto.
È così incredibile pensare che avremmo desiderato un parto naturale?
Certo a sentire dei racconti non nascondo di esser contenta di aver avuto questo destino perché tutto è andato bene ma tu hai riassunto lo stato d’animo del “fallimento”, che fallime6non è, ma che solo noi possiamo comprendere perché lo abbiamo avvertito.
Un abbraccio
Cara Veronica,
Chi meglio di un’altra “mamma podalica” può capirti, può capire la frustrazione di essere l’unica di un corso preparto con la bimba non “in posizione”, può capire la rabbia ad ogni ecografia, può capire la pressione di non essere in grado di assolvere al compito di onorare il “sacro” parto naturale.
Io ho rotto le acque a 36 settimane, ma ho avuto (inconsapevolmente) il parto che avrei sempre desiderato. Niente travaglio, cesareo eseguito alla perfezione, tempi di ripresa rapidissimi.
È andata bene come è andata: anche entrare in una sala operatoria richiede un coraggio non indifferente.
Io non mi sento meno di qualunque altra donna che abbia partorito spontaneamente, e anzi, non avrei mai voluto desiderare di partorire così .
Il mio piccolino è nato oltre termine con taglio cesareo dopo un travaglio “travagliato” diciamo così
Lui era alto e io non mi dilatavo
Dopo 24 ore dalla rottura delle acque l’unica cosa che desideravo era il cesareo e che tutto finisse in fretta e così è stato
Ringrazio il cielo di essermi impuntata e aver rifiutato l’induzione con le acque già sporche
Chissà come sarebbe andata a finire e se avrei il mio cucciolo tra le braccia
Non mi sento meno mamma e non dovete sentirvi da meno nemmeno voi
Il cesareo non è una passeggiata e il male lo senti dopo
Ma la vita che stringiamo tra le braccia ci ripaga di tutto
Un abbraccio a tutte voi super mamme 💕
Sono una mamma da poche settimane, e mio figlio è nato con parto spontaneo.
E quando leggo il vostro dolpre nei racconti vorrei abbracciarvi forte e dirvi che non dovete sentirvi in colpa per nulla, perché il vostro percorso non è assolutamente più facile del mio come dicono, che siete state coraggiose e forti e non siete per niemte meno mamme di chi ha seguito un percorso spontaneo.
Il fine ultimo è quello di tenere i nostri cuccioli tra le braccia, é quello che conta davvero. Basta sentirvi inadatte o di aver fallito, non c’è fallimento nel diventar mamme, qualsiasi sia la via!
Mamma podalica pure io con annessa sensazione di sconfitta e dispiacere per non aver potuto partorire.. tanti tentativi di fare girare il piccolo non riusciti perché aveva tre giri di cordone al collo ..scoperti alla fine ! Il cesareo è andato benissimo ma è stato un piccolo trauma che porto dentro nei pensieri nei sogni e nei ricordi a distanza di circa tre mesi.. e sto iniziando solo ora a familiarizzare con la mia cicatrice. Che dire…ci vuole secondo me molto più tempo e pazienza con il proprio corpo in questi casi e fare leva sul piccolo che per fortuna è nato bene e sano!
L’ho scritto io questo racconto??? Come ti capisco, mi sono sentita così … E tutti mi davano della matta, mi dicevano che dovevo esserne contenta niente sofferenza, cesareo programmato…ma il sognavo un parto diverso…Io ho provato tutto tranne la manovra di rivolgimento, anche io ogni volta che mi sentivano la sua testa sotto lo stomaco piangevo, ero convinta si sarebbe girata, dovevo farcela, peccato che non potevo farci nulla , un ostetrica mi ha aiutato ad accettarla cosi, senza passarle l’ansia di doverci riuscire a ogni costo…ma quanto rimpiango il modo in cui è nata, vista mezzo secondo, il papà fuori, nn l’ho abbracciata, ho aspettato 3 ore…. ora è con me, quasi 7 mesi, e mi sembra di conoscerla da sempre, anche da quando lei provava a girarsi ma ogni volta tornava su, vicino al mio cuoricino..
Una storia praticamente identica alla mia, col mio primo figlio. Stesse sofferenze. Stessi tentativi. Stesse lascrime. Stessa sensazione di scofitta. Ma anche stesso amore infinito per il piccolo, quando lo si tiene sul petto per la prima volta, anche se si è sdraiate su un letto di una sala operatoria. Ora aspetto il secondo, che all’ottavo mese è a testa in giù, quasi non ci credo. Ho una seconda chance di poter dare alla luce un bambino nel modo naturale. Incrocio le dita e prego che tutto vada nel verso giusto. Un abbraccio.
Carissima, io ho vissuto la tua stessa esperienza. Con l’unica variante che non ho voluto fare il riavolgimento manuale. Non ti nascondo che fino al giorno del cesareo ho sperato che la mia bimba si girasse.. Ma non è stato così. Inizialmente ho faticato anche ad accettare quella cicatrice sulla pancia.. Poi ho imparato a toccarla, ad accettarla.. Ad accettare soprattutto che non tutto va come vogliamo. Ed è proprio grazie a mia figlia che l ho imparato! Anche se non è stato il parto dei miei sogni, ho cercato e sto cercando di nutrire il nostro rapporto. Ad oggi che sono trascorsi 10 mesi ci amiamo tantissimo.. E non siamo diverse da chi ha partorito naturalmente.. Anzi forse ci vogliamo e ci vorremmo più bene 🙂
Grazie mamma podalica per questo tuo racconto.
Io sono alla seconda gravidanza.
La mia prima bimba si è girata subito, e nonostante la paura che avevo nei mesi precedenti, il parto naturale che ho avuto è stato meraviglioso. Sono stata fortunata, è andato tutto bene e non è durato tanto. Ed è stata la cosa più bella che io abbia mai fatto in vita mia.
Ora sono alla fine della mia seconda gravidanza, e questa seconda piccolina non è ancora girata “giusta”.. Si prospetta il cesareo. Ci sono rimasta molto male perché mi aspettavo di ripetere un parto naturale. La sensazione di non poter dare io alla luce la mia bimba mi rende un po’ triste.
Per questo ti ringrazio, perché mi ritrovo in ogni parola che hai scritto. E abbracciarla mi farà superare ogni cosa