Sei arrivata al periodo finale di tutta la gravidanza, l’obiettivo a cui tende tutto il lungo lavoro di preparazione svolto nei nove mesi precedenti. Dimentica quello che ti hanno raccontato, magari spaventandoti anche un po’, amiche e parenti, e semplicemente lasciati guidare…
L’ascolto del corpo, l’istinto, un ambiente intimo, tranquillo, una persona di sostegno di fianco a te e il personale che ti ispira fiducia, saranno i tuoi più validi alleati.
E’ importante aggiungere che per la maggior parte delle donne, il parto è un’esperienza unica, totalizzante e meravigliosa.
Certamente queste pagine non vogliono essere una guida da studiare e da portare in sala parto, ma vogliono fornire una lettura intelligente in grado di dare alcuni spunti da approfondire per una nascita consapevole e naturale.
Il travaglio di parto è suddivisibile in quattro periodi:
- il periodo prodromico
- il periodo dilatante (diviso in fase latente, prima fase di travaglio attivo, prima fase di transizione, seconda fase di travaglio attivo, seconda fase di transizione)
- il periodo espulsivo
- il secondamento
- il post-partum
Il periodo prodromico
Il periodo prodromico è caratterizzato da contrazioni brevi ed irregolari per intensità, durata e frequenza.
Si possono presentare in vari momenti della giornata e avere pause brevi o possono essere distanziate nel tempo.
In questa fase le contrazioni non portano modificazioni cervicali, ma sono funzionali alla maturazione del collo dell’utero ed alla sua anteriorizzazione.
In questo periodo iniziale ci si confronta con i primi dolori: è il momento ideale per iniziare a sperimentarsi e ad adattarsi all’idea del parto e del nuovo ruolo di madre. In questa fase puoi prendere confidenza con il dolore, iniziare a sperimentare posizioni antalgiche, alimentarti, ascoltare il tuo corpo, riposarti, fare cose piacevoli, rilassarti.
Non è infatti necessario correre subito in ospedale, a meno che il vostro medico non vi abbia dato precise indicazioni.
Nei prodromi infatti puoi continuare a svolgere le tue attività quotidiane, evitando sforzi eccessivi.
Sarà comunque il tuo corpo a suggerirti la cosa migliore per il tuo benessere.
Questo primo periodo è molto utile anche al bambino, perché anche lui sente che il momento della nascita si sta avvicinando e inizia così a produrre i primi ormoni che lo aiuteranno ad adattarsi alla vita extrauterina.
A qualche donna potrà capitare di rompere spontaneamente il sacco amniotico (rottura delle acque).
In questo caso se il liquido amniotico che fuoriesce è limpido e chiaro, si può fare tutto con calma e restare ancora un po’ di tempo a casa e poi andare in ospedale, se invece il liquido amniotico dovesse apparire giallo o verdastro, occorre andare in ospedale senza temporeggiare.
Il periodo dilatante: fase latente
Coincide con l’inizio del travaglio di parto. Prevede contrazioni regolari, progressive che portano all’appianamento cervicale e ad una iniziale dilatazione. Il respiro è esagerato, potresti sentirti in ansia e agitazione. Solitamente le donne si focalizzano sugli altri (figli, marito..). in questa fase si può perdere il tappo mucoso (prima marcatura). La linea rossa interglutea è di circa 2 cm.
In questa fase cerca di stare tranquilla e rilassati tramite l’uso delle posture. Il dolore si trasforma e diventa un dolore a cintura che coinvolge sia la zona lombo-sacrale che la zona sovrapubica. Puoi affrontare questo dolore immergendoti in acqua calda, facendo una doccia, oppure effettuando un massaggio della zona.
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