Il tuo parto, la tua incredibile esperienza, merita di essere raccontata.
Inoltra il tuo scritto a segreteria@mammole.it, oppure incollalo qui tra i commenti, noi provvederemo a pubblicare tutti quelli che potranno dare un positivo sostegno alle gestanti.
Sono le emozioni raccontate dalle mamme ad istruire, molto più di tante parole dei tecnici.
Cosa aspetti, prova a cimentarti 🙂
Note
La pubblicazione avverrà su questo sito e/o su quelli della rete Mammole (ginecologia.it – Partoinacqua.it…) e verrà rilanciato sulle pagine e gruppi di Mammole (oltre 300mila fan).
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Ciao mi chiamo Francesca e sono alla prima gravidanza e la premessa è che ho una delezione del gene shox (non tutti i medici sanno di cosa si tratta ma per lo più, nel mio caso, si evidenza una bassa statura, 140 cm). Il mio percorso inizia con un interrogativo dei medici: cesareo o naturale? Io sono piccola e anche la bimba che aspetto per cui con la dottoressa e la caposala (ostetrica con esperienza) concordiamo un parto naturale che alla prima difficoltà diventerà consenso al cesareo. La domenica inizia con qualche contrazione e a casa mia si alternano suoceri e genitori poiché mio marito lavora. Ceno tranquilla e dopo cena mi metto sul divano dicendo di voler riposare un pochino; non faccio in tempo a chiudere gli occhi che boom, sento dentro di me come se si fosse stappata una bottiglia di champagne e si rompono le acque, iniziano le contrazioni regolari, ogni 3 minuti. Con la mia calma e l’agitazione dei miei mi reco in ospedale. Mi visitano, solo 1 cm ma mi tengono lo stesso, sono le 23.30 e arriva anche il mio compagno. Monitoraggio nella sala parto più lontana alla guardiola, tanto sarà lunga dicevano e viene consigliato ai miei genitori di andare a casa ma loro rimangono li tranquilli fino alla fine. Passando nel corridoio saluto le altre partorienti quasi tutte mie compagne di corso preparto. Le contrazioni sono sempre più forti e decidono di spostarmi più vicino alla guardiola per tenermi sotto controllo. Riesco a stare solo seduta, se mi massaggia la schiena l’ostetrica (fantastica) mi rilasso se lo fa mio marito sclero. Anche la dottoressa ogni tanto si alterna a tenermi il monitoraggio perché proprio non vuole stare in posizione e mi cade. Chiedo l’epidurale ma l’ostetrica dice che ormai era troppo tardi così mi fanno entrare in doccia, resto li 1 ora con il doccino tenuto dal mio compagno sempre presente. A quel punto dico che io devo spingere ma l’ostetrica non è convinta. Mi fa uscire e mi mette in posizione visita. Aspetti a spingere sento e io ci provo, ho tanta sete ma non riesco nemmeno a dirlo, non so più cosa sta succedendo. Eh si sono pronta, nella stanza arrivano altri operatori e io spingo, tengo forte la mano a mio marito e urlo, le urla sono più per darmi la forza che per il dolore ma urlo forte, è la mia carica. Le mie urla sono cosi forti che i miei genitori in sala d’attesa, ignari di ciò che stava succedendo, vedono uscire una ragazza un po’ spaventata ma lei non sa che quelle sono urla di forza. Alle 4.31 del 20 maggio 2019 esce un fagottino di 2,330 kg di amore, Rebecca, piango, non ho più ne dolori ne sete. L’abbraccio sul mio seno, è tutto naturale e istintivo anche se in realtà mi sento incapace a fare qualsiasi cosa ma lo faccio. Alle 8 sono in stanza che aspetto la mia piccola e vago per il reparto a salutare le altre ragazze che conosco, sono al settimo cielo e non mi sento per niente stanca. Sono puramente felice.
Purtroppo non ho vissuto una bella esperienza e a distanza di mesi sono ancora in un tunnel.
Mi reco in ospedale la mattina di una domenica di ottobre. Rompo le acque in ospedale e dal quel momento iniziano dolori forti , massacranti tant’è che chiedo L’epidurale .. dolorosa , ho male alla schiena ancora oggi e per di più ha avuto effetto solo una mezz’ ora
Peccato che ho avuto un travaglio di otto ore.
Insomma .. sudata , stanca , dolorante .. non guardavo in faccio il mio compagno da ore! Ero troppo nervosa avevo troppo male e quando finalmente nasce piango di gioia per due motivi.
Perché lo avevo tra le mie braccia dopo tanti mesi, ma anche perché finalmente il dolore era finito! Mi addormentano per pulirmi perché mi era rimasta dentro parte della placenta. Il mio compagno fuori dalla sala con il bimbo in braccio preoccupatissimo. Dopo mezz’ ora mi sveglio. Sono stanca stanca ma comunque non dormo per due giorni. Il mio bimbo ha ingoiato molto liquido amniotico e quindi non si attacca e mi guarda tutta la notte del lunedì come se stesse per soffocare! In lacrime supplico un’infermiera di aiutarmi. Lo portano al nido per due ore e io finalmente crollo , dormo per la prima volta. La notte è stata lunga e nonostante le infermiere mi abbiano dato consigli tutto il giorno su come battere sulla schiena del bimbo o tenerlo in braccio per far sì che sputi il liquido .. il mio bimbo non sembra stare affatto bene ( sentore di mamma ). La mattina dopo passa la pediatra. Il mio bimbo non ha ancora fatto la cacca. Me lo portano via per un controllo. Dopo un’ oretta torna un’infermiera che mi dice “ vieni cara la dottoressa deve pararti “. Inizio a piangere , arrivo nella sala del nido e ci sono tanti troppi dottori e tirocinanti intorno a lui. Piango ancora di più chiedo cosa succede e mi dicono che il bimbo deve andare in terapia intensiva. Da lì inizia un lungo calvario durato un mese prima in terapia intensiva poi nel reparto Sapi del regina ( specializzato per bimbi appena nati e con diverse patologie ). Ho avuto anche problemi con l’allattamento ( forse anche per tutta la condizione vissuta ) : ragadi, mughetto è quasi mastite .. ho dovuto prendere la pillola per bloccare il latte e sono così passata all’artificiale.
Sono stata davvero tanto male, ma ho avuto tanta forza e non sono da dove mi sia arrivata. Non mi dilungo ancora.. aspettiamo che il mio bimbo venga operato. Ha 4 mesi
Auguro a tutte le donne di vivere un’esperienza bella e indimenticabile ma sono anche vicina a tutte quelle che non sono riuscita a viverla in questo modo
È mercoledì 3 marzo 2021 e, come tutti i mercoledì, vado in ospedale a fare il tracciato perché sono una gravida a rischio a causa del diabete gestazionale.
Faccio l’esame e poi passo a parlare con la dottoressa di turno, controlla i valori della glicemia che le ho portato, e mi dice che secondo lei è meglio indurre il parto perché ho la pressione un po’ ballerina e la glicemia un po’ al limite. Io sono pienamente d’accordo perché il pancione inizia a pesare! Sono a 38+3.
Un’infermiera mi accompagna in stanza e attendo la sera per l’induzione del parto con le fettucce. Arriva sera e la ginecologa che mi visita dice di aspettare perché dal tracciato si vedono delle contrazioni.
La notte passa lenta: dormo poco, pensierosa, emozionata, e un po’ triste perché sola..i protocolli covid non permettono a mio marito di starmi accanto.
La mattinata passa tra un tracciato e l’altro e inizio a sentire qualche piccola contrazione, ma nulla di esagerato. Faccio pranzo e mi sdraio sul letto…ennesimo tracciato! Nel pomeriggio le contrazioni diventano molto intense. Rimango tutto il pomeriggio nella mia stanza, seduta, perché è l’unico modo che allevia leggermente il dolore. Nel frattempo si rompono le acque. Verso le 18 chiamo l’ostetrica perché il dolore è insopportabile e mi consiglia di fare una doccia. Vado nel bagno mi siedo sullo sgabello e butto il getto dell’acqua bollente sulla pancia..un po’ di sollievo!! Non so quanto tempo sia stata nella doccia, credo più di 1 ora. Ad un certo punto suono il campanello perché non resisto più chiedi l’epidurale, ho troppo male. L’ostetrica, gentilissima, mi dice che prima mi deve visitare ma secondo lei è troppo presto, io insisto! Ok si va in sala parto sono di 3 centimetri . Chiamo mio marito che è pronto per entrare. Nel frattempo mi fanno l’epidurale, in un momento il dolore scompare! Inizio a scherzare, mi riposo un po’, parlo con l’ostetrica che mi segue (una persona fantastica in tutto). Ad un certo punto mi dice che ci siamo è arrivato il momento!! Qualche spinta e qualche incoraggiamento e il 5 marzo all’1.55 la mia bimba nasce! 3020 gr di gioia! Io e mio marito siamo emozionatissimi, non ce l’avrei mai fatta senza di lui!
Sono le 01:30 di giovedì 02 Luglio 2020.
Sveglia di soprassalto e “Amore, mi si sono rotte le acque” – “Ma come?!” – “Infatti è presto!!! Sono a 37+4!”.
Va bene, niente panico…via al San Raffaele. Viaggio tranquillo, niente traffico, una leggera e rinfrescante pioggia.
Arriviamo in PS e vengo subito ricoverata. Avevo già capito che sarebbe stata una luuuunga giornata! E ancora più lunga per mio marito che, a causa del maledetto covid, non ha potuto starmi accanto come avremmo desiderato (è stato tutta la notte e tutto il giorno in macchina!). Dopo aver fatto i primi tracciati e avendo notato che la dilatazione era solo di 2cm con contrazioni lievi, verso sera la mia ostetrica Anna (valida e professionale) mi parla della possibilità di ricorrere alla fettuccia…e così procediamo. Funziona!! Sono le 21:30. Le contrazioni diventano più insistenti, lunghe e forti, tanto da non riuscire a stare seduta o sdraiata. Nel giro di poco mi dilato di 6cm…ed è subito corsa in sala parto.
La sala è accogliente, rossa e con un cielo e degli alberi d’acero disegnati sul soffitto. Provo due posizioni. Una supina a gambe rannicchiate, con tante spinte, tanta fatica e poco risultato. Anna mi propone così di girarmi a carponi: idea geniale perchè nel giro di poche ore ho avuto nelle mie braccia il mio gioiellino. Tante urla, tanti soffi e tutti i muscoli affaticati: io che sono stata per 20anni una pallavolista a livello agonistico non ho mai provato un dolore muscolare così forte..altro che preparazione fisica!!! Nessuna donna è consapevole del dolore che si prova fino a quando non si è in prima persona l’attrice di questo fantastico film che è il parto. Dolore che viene ricompensato da un regalo meraviglioso! Alle 03:17 di Venerdì 03/07/2020 è nata ELISABETTA: una bella pagnottella tutta viola e tutta sporca che calma il suo pianto non appena tocca il mio seno. Fra le lacrime e la gioia di mamma e papà, Elisabetta rimane per due ore sul mio petto e diventa subito l’immagine della beatitudine tanto si tranquillizza. Mio marito procede con il taglio del cordone (emozione indescrivibile vedere la felicità nei suoi occhi!) e poi via di misurazioni e bagnetto…Elisabetta non è molto d’accordo eh! Nel frattempo Anna e la ginecologa si prendono cura di me: mi fanno vedere la placenta, mi mettono qualche punto e mi consigliano di fare una doccia al termine di tutto per rilassarmi e pulirmi, ci voleva! Alle 06:00 io e Elisabetta veniamo condotte in stanza dove è iniziata la nostra avventura!!!
Viviana + Elisabetta
Ciao a tutte sono Terry e mamma di due bambini nati con parto naturale, il primo maschietto nato dopo parto indotto e 12 ore di travaglio la seconda nata in mezz ora.. Ora sono in attesa del 3 figlio maschietto.. Non ero felicissima quando lo scoprii però un po’ alla volta superammo il tutto e grazie soprattutto a mio marito.. Il primo pensiero fu proprio quello del parto tante paure mi assalirono domande tipo come sarà? Sarà facile? E cercavo di immaginare la scena del momento.. Oggi attendo settembre anche se in ansia molto ma molto felice e ponta ad affrontare uno dei momenti secondo me che nn Si scordano mai LA NASCITA DI UN Figlio.. Tante paure ma tanta voglia di affrontare il tutto e carica più che mai❤️perché non c’è momento più bello che guardarlo e renderti conto di che meraviglia ti ha donato Dio!!
Era un giovedì pomeriggio e io e il mio compagno Marco passammo a fare un saluto a mia sorella e mio nipote. Mentre parlavamo ho iniziato a sentire delle piccole contrazioni. Ero a 40+3 e fino a quel momento non avevo mai sentito una contrazione se non qualche doloretto di pancia simile a dolori mestruali. Per non andare nel panico decisi di andare a casa a rilassarmi per vedere se poteva essere un falso allarme..ma le contrazioni aumentavano di intensità. Verso sera mi faccio una bella doccia calda e le contrazioni si bloccano per circa un oretta. La notte però ripartono più forti e più intense di prima. Abbiamo aspettato che fossero più regolari e alle 5 del mattino partiamo per l’ospedale. Arrivata lì mi hanno visitato e il ginecologo mi disse che ero già dilatata di 4 cm! Pensai che infondo il dolore era abbastanza sopportabile. Mi ricoverarono e ben presto le contrazioni diventarono sempre più forti e non riuscivo ad “accoglierle”come mi consigliava l’ostetrica ma mi irrigidivo dal dolore. Visto il forte dolore l’ostetrica mi propose la vasca. In acqua le contrazioni inizialmente erano più attenuate e il dolore più gestibile..ma ben presto il dolore diventó incontenibile! Ero a 6 cm con contrazioni dolorosissime ogni 3/4minuti. Decisero di rompermi il sacco per facilitare la discesa del piccolo che era ancora troppo in alto. Dopo 20 ore dalla prima contrazione, una notte in bianco, il dolore che non mi lasciava respirare e la dilatazione che non accennava a aumentare chiedo di fare l’epidurale anche se mai avrei creduto di volerla fare. Con l’epidurale finalmente sono riuscita a riposare tra una contrazione e l’altra. Le contrazioni erano sempre regolari (ogni 2/3min), forti ma il dolore era controllabile e io riuscivo ad accogliere finalmente ogni singola contrazione facilitando la discesa del mio cucciolo. Finalmente alle 20 mi dicono che sono dilatata, il bambino in posizione e di iniziare a spingere. Le osteriche(bravissime Gigliola e Margherita) Mi fanno provare varie posizioni a carponi, sul lettino,piegata sulle ginocchia, lo sgabello..e alla fine sento di star bene proprio sullo sgabello con il mio compagno dietro a sostenermi e a darmi coraggio. Mi dicono di spingere di pancia appena arriva la contrazione e di non urlare di gola ma di trattenere il respiro durante tutta la spinta. Dopo 1h e 30 min di spinte..sento un forte bruciore e con le mani riesco a sentire la testa. Recupero tutte le ultime forze rimaste e spingo con tutta me stessa. Il 1 maggio 2020 alle 21.24 è finalmente nato il mio amore Matteo. Il parto è stata l’esperienza più dura, vera e emozionante di tutta la mia vita. Durante il pelle a pelle ho sentito tutto il calore della mia famiglia, Marco e Matteo.
VANESSA
Era un giovedì pomeriggio e io e il mio compagno Marco passammo a fare un saluto a mia sorella e mio nipote. Mentre parlavamo ho iniziato a sentire delle piccole contrazioni. Ero a 40+3 e fino a quel momento non avevo mai sentito una contrazione se non qualche doloretto di pancia simile a dolori mestruali. Per non andare nel panico decisi di andare a casa a rilassarmi per vedere se poteva essere un falso allarme..ma le contrazioni aumentavano di intensità. Verso sera mi faccio una bella doccia calda e le contrazioni si bloccano per circa un oretta. La notte però ripartono più forti e più intense di prima. Abbiamo aspettato che fossero più regolari e alle 5 del mattino partiamo per l’ospedale. Arrivata lì mi hanno visitato e il ginecologo mi disse che ero già dilatata di 4 cm! Pensai che infondo il dolore era abbastanza sopportabile. Mi ricoverarono e ben presto le contrazioni diventarono sempre più forti e non riuscivo ad “accoglierle”come mi consigliava l’ostetrica ma mi irrigidivo dal dolore. Visto il forte dolore l’ostetrica mi propose la vasca. In acqua le contrazioni inizialmente erano più attenuate e il dolore più gestibile..ma ben presto il dolore diventó incontenibile! Ero a 6 cm con contrazioni dolorosissime ogni 3/4minuti. Decisero di rompermi il sacco per facilitare la discesa del piccolo che era ancora troppo in alto. Dopo 20 ore dalla prima contrazione, una notte in bianco, il dolore che non mi lasciava respirare e la dilatazione che non accennava a aumentare chiedo di fare l’epidurale anche se mai avrei creduto di volerla fare. Con l’epidurale finalmente sono riuscita a riposare tra una contrazione e l’altra. Le contrazioni erano sempre regolari (ogni 2/3min), forti ma il dolore era controllabile e io riuscivo ad accogliere finalmente ogni singola contrazione facilitando la discesa del mio cucciolo. Finalmente alle 20 mi dicono che sono dilatata, il bambino in posizione e di iniziare a spingere. Le osteriche(bravissime Gigliola e Margherita) Mi fanno provare varie posizioni a carponi, sul lettino,piegata sulle ginocchia, lo sgabello..e alla fine sento di star bene proprio sullo sgabello con il mio compagno dietro a sostenermi e a darmi coraggio. Mi dicono di spingere di pancia appena arriva la contrazione e di non urlare di gola ma di trattenere il respiro durante tutta la spinta. Dopo 1h e 30 min di spinte..sento un forte bruciore e con le mani riesco a sentire la testa. Recupero tutte le ultime forze rimaste e spingo con tutta me stessa. Alle 21.24 del primo maggio 2020 è finalmente nato il mio amore Matteo. Il parto è stata l’esperienza più dura, vera e emozionante di tutta la mia vita. Durante il pelle a pelle ho sentito tutto il calore della mia famiglia, Marco e Matteo.
VANESSA
Era un venerdì mattina di febbraio quando, visto alcuni giorni di ritardo, decido di fare il test, convinta che sarebbe stato negativo. E invece con grande sorpresa, alle 5.30 del mattino mentre mi preparo per andare all’università, vedo due linee sul test. Decido comunque di andare a lezione e tornata a casa faccio altri due test. Non ci sono dubbi sono tutti positivi e io e papà siamo felicissimi e increduli dato che non stavamo cercando un figlio in quel periodo.
Passano 9 mesi senza nemmeno accorgermi di averti in pancia, che non si vedeva nemmeno fino al settimo mese, tra esami, avanti e indietro in treno, vacanze…il termine era fissato per il 26 ottobre e due settimane prima decido di fermarmi e stare un po’ tranquilla.
A 39+1, tornando dalla farmacia, assisto ad un incidente, assistere a tutto quel trambusto, elicottero, ambulanze vigili del fuoco, polizia che mi fa domande mi manda la pressione a mille. Tornata a casa mi riposo e tutto passa.
Il giorno dopo il mio compagno decide di non andare al lavoro dato che era piuttosto lontano. Decidiamo di andare a pranzo nel ristorante dove lavora mia mamma e dopo mangiato facciamo una passeggiata in paese. Mentre camminiamo sento un “colpo” come un forte calcio nel basso ventre ma passa subito. Tornati a casa ci mettiamo un po’ a letto riesco a dormire un po’ per fortuna visto che dopo non avrei più dormito. Mi sveglio e vado al bagno, torno in camera e sento del liquido sulle mie gambe..mica me la sto facendo addosso, vedo che non si ferma e dico al mio compagno “penso che siano le acque” lui mi guarda all’inizio non ci crede, poi mi dice di star tranquilla quando quello agitato era solamente lui. Sono le 17 e decidiamo di andare al consultorio vicino dato che non ho contrazioni. Li mi confermano la rottura del sacco e mi consigliano di andare in ospedale ma senza fretta. Passo dai miei, li saluto e partiamo. Per fortuna non avevo dolori perché per strada abbiamo trovato di tutto. Arrivati in reparto mi mettono il tracciato che registra lievi contrazioni e inizio a sentirle ma sono leggerissime. Decidono di ricoverarmi comunque data la rottura del sacco e l’ora di viaggio che c era fino a casa. Sono le 20 cerco di riposare ma non riesco a stare sdraiata. Il mio compagno se la dorme beato nel mio letto mentre io cerco di sopportare il mal di schiena. Le ostetriche mi consigliano di fare una lunga doccia calda. Poi fanno il controllo ma sono a 1cm. Le contrazioni iniziano a farsi sentire e inizio a camminare per i corridoi. Alle 3 faccio un’altra doccia ma arrivo solo a 2cm. Mi metto sulla palla ma le contrazioni sono fortissime. Dopo un po’ mi controllano e mi dicono che sono arrivata a 6cm e mi mandano il sala parto. Avrei voluto partorire in acqua ma la sala non era agibile. Mi siedo sullo sgabello, mi metto a carponi, cerco di assecondare le contrazioni. Inizio a non farcela più, sono stanca e inizio a urlare che non ce la faccio più e che voglio l’epidurale, ma avevo detto al mio compagno che se l’avessi chiesto non dovevano farmelo perché non lo volevo fare. Mi controlla ma la faccia dell’ostetrica della sala parto è strana. Esce e torna con ginecologo, capo sala, infermiera…li mi spavento e il ginecologo chiede se può controllare lui. L’ostetrica di prima si era sbagliata: alle 5 mi aveva detto di essere a 6cm mentre alle 7 il ginecologo mi dice che sono a 3cm. Li mi cade il mondo addosso inizio a piangere, sono stanca, urlo. Arriva un’altra ostetrica, gentile ma tosta. Mi metto in varie posizioni per cercare di farti scendere. Mi porta un the caldo zuccherato. Alle 11 arrivo a 8cm. Alle 12 anche se non ero ancora completa inizio a spingere. Sono in piedi e ad ogni contrazione mi appendo ad una sbarra e scendo con le gambe. Ad un certo punto sento un bruciore fortissimo..è la testa. L’ostetrica vuole farmela vedere ma io voglio solo che esca e la fa vedere al mio compagno. Non ce la faccio più a stare appesa ho le braccia stanche allora mi faccio tenere dal mio compagno. Esce la testa e dopo alcuni secondi all’arrivo della contrazione senza nemmeno spingere esce il resto. Ti vedo li a terra con l’ostetrica che ti pulisce e controlla ma non piangi. Preoccupata chiedo perché non piangi e al suono della mia voce hai iniziato a piangere. Ti hanno appoggiata su di me mentre mi mettevano i punti e ci sei rimasta per due ore di contatto pelle a pelle e ti sei attaccata subito al seno. Dopo due ore sei a data con papà a fare il bagnetto e i controlli. Al vostro ritorno mi annunciano che Francesca è nata alle 12.58 del 23 ottobre 2.960kg per 50.5cm.
Nell’ultimo mese di gravidanza, quando mi mettevo a letto con mio marito, leggere le esperienze di altre neo mamme mi aiutava a prendere coscienza e a prepararmi psicologicamente al delicato momento che stavo per attraversare.
Ed è per questo motivo che ho deciso di condividere la mia di esperienza.
La mia è stata una gravidanza fisiologica che non mi ha limitata in nulla, basti pensare che ho fatto Spinnig fino a settimo mese, ho fatto il mio bell’orticello, ho viaggiato.
Alla 32 esima settimana di ritorno dalle vacanze in Sicilia ho avuto, quasi improvvisamente, contrazioni forti e regolari ogni 5 minuti. Su consiglio del mio ginecologo mi reco al pronto soccorso di Taormina e nel giro di 15 minuti mi visitano e mi fanno un tracciato. Dilatazione a 2 cm ma collo dell’utero chiuso.
Il ginecologo di turno mi spiega che le contrazioni erano indotte dal movimento della bambina, che probabilmente si era girata in posizione cefalica e che era iper-agitata (infatti il battito cardiaco rilevato durante il tracciato era di circa 160 battiti al minuto, una cavallina)
Mi fanno un’iniezione di progesterone e nel giro di un’ora le contrazioni si attenuano e posso tornare in albergo.
Da quel momento in poi ha continuato ad assumere il progesterone fino alla 37 esima settimana ma il timore che potesse nascere da un momento all’altro e con molto anticipo era ricorrente.
Nonostante ciò sono arrivata alla 39 esima settimana ed inizio a fare i tracciati: la situazione è tranquilla, troppo tranquilla.
Il 25 settembre al quinto tracciato (40settimane +6giorni) il ginecologo di turno dopo aver visionato il tracciato mi visita: dilatazione a 3 cm e contrazioni abbastanza significative (io le sentivo appena). Decide di ricoverami e il mio ginecologo mi comunica che nel caso non fosse successo nulla entro la mattina seguente, avrebbero proceduto con la stimolazione e così è stato.
La mattina seguente arriva e la situazione non è cambiata quindi alle 9:00 inizio la stimolazione con la prima applicazione di gel. Nel giro di pochissimi minuti inizio ad avere prima bruciore e poi partono contrazioni forti e ravvicinate ma sopportabili. Torno in camera dove mi aspetta mio marito e mi alterno tra il letto, la sedia e le passeggiate nel corridoio. Ero fiduciosa che tutto si sarebbe svolto nel giro di poche ore.
Alle 15:00 mi visitano e la dilatazione è ancora ferma 3 cm, quindi si procede con la seconda applicazione. Le contrazioni diventano ancora più forti, mi trasferiscono in sala travaglio e mi attaccano il tracciato. Dopo un po’ di tempo riesce a venire a darmi supporto mio marito che non mi ha lasciata un solo secondo. Trascorro 6 ore in balia di contrazioni fortissime e insopportabili senza pause. Cercavo di assecondarle facendo dei respiri profondi e cercando di mantenere la calma. Quando non dovevo stare sdraiata per il tracciato preferivo stare in piedi o passeggiare abbracciata a mio marito.
Alle 21:00 mi visitano ed apprendo che la dilatazione è aumentata di un solo centimetro. Cado nello sconforto perché dopo 10 ore di dolore continuo non era ancora arrivato il momento e chissà quando sarebbe arrivato. Avevo una terribile paura perché avrebbero dovuto fare una terza applicazione di gel e al sol pensiero dei dolori che avrei dovuto sopportare, ero pronta a rifiutarmi. Ma per fortuna, vista l’intensità delle contrazioni, decidono di non procedere con l’ulteriore stimolazione. A questo punto su consiglio della ginecologa di turno mi siedo sulla palla e inizio saltare per agevolare la dilatazione del collo dell’utero.
Alle 22:00 circa arriva il mio angelo custode, l’ostetrica Rosaria che con la sua estrema professionalità, competenza ed esperienza è riuscita nel giro di un’ora a farmi entrare nel travaglio attivo. Prima ha cercato di regolarizzare le contrazioni poi ha proceduto con lo scollamento delle membrane. Quando le contrazioni si sono regolarizzate, tanta era la stanchezza che tra una contrazione e l’altra riuscivo, seppur per qualche secondo, ad addormentarmi mentre mio marito mi massaggiava la schiena.
Intorno a mezzanotte mi visitano e per fortuna la dilatazione è a 8 cm allora l’ostetrica per velocizzare ulteriormente la situazione mi rompe le acque. Da quel momento in poi quando arrivavano le contrazioni sentivo la necessità di spingere. Prima ho iniziato in posizione supina sul lettino. Mio marito mi teneva al mano e mi aiutava a riportare la concentrazione sulla respirazione, fondamentale nella fase delle spinte.
Su quel lettino ormai si era infranto qualunque tipo di pudore tanto che l’ostetrica chiese a mio marito se se la sentisse di vedere la testa di sua figlia. Mio marito senza esitare un solo istante si affacciò e vide per primo i capelli brunetti di nostra figlia.
Ero stanca mi faceva male la schiena, le gambe mi tremavano in un modo incontrollato non riuscivo più a spingere in quella posizione, allora mio marito mi propone di provare con gli squat come ci avevano consigliato al corso preparto.
Ebbene dopo alcuni squat l’ostetrica mi dice che ci siamo e ci possiamo spostare in sala parto.
A fatica mi sdraio sul lettino, mio marito è alla mia destra che mi tiene la mano e mi accarezza.
E’ tutto pronto, mancano poche spinte e poi finalmente sarà tutto finito.
E’ l’1:42 del 27 settembre 2019 e alla terza spinta ti sento scivolare fuori. Una sensazione stranissima che mi ha fatto balzare a sedere sul lettino. Dopo pochissimi istanti sento per la prima volta la tua voce che esordisce con un dolcissimo pianto.
Alice sei nata!!
La seguo con lo sguardo e chiedo: “è tutto apposto? Sta bene? È femmina? “
Improvvisamente i dolori spariscono e l’unica cosa di cui mi importa e conoscere la creatura che ho custodito gelosamente nel mio grembo e che ho messo al mondo.
Papà è vicino ad Alice mentre le fanno i primi accertamenti.
Passano pochi minuti e finalmente la stringo tra le mie braccia. È calda, umida, con i capelli appiccicati, l’espressione imbronciata come a voler dire:” perché mi avete tirata fuori? “
Profuma di buono, profuma di amore. Il miracolo della vita si è compiuto!!
Sono incredula. Per qualche istante si attacca al mio seno e ci scattano una foto. Io sono stravolta ma felice.
Siamo tutti e tre vicini e penso : “in questo istante la vita è tutta qui”
Nell’ultimo mese di gravidanza, quando mi mettevo a letto con mio marito, leggere le esperienze di altre neo mamme mi aiutava a prendere coscienza e a prepararmi psicologicamente al delicato momento che stavo per attraversare.
Ed è per questo motivo che ho deciso di condividere la mia di esperienza.
La mia è stata una gravidanza fisiologica che non mi ha limitata in nulla, basti pensare che ho fatto Spinnig fino a settimo mese, ho fatto il mio bell’orticello, ho viaggiato.
Alla 32 esima settimana di ritorno dalle vacanze in Sicilia ho avuto, quasi improvvisamente, contrazioni forti e regolari ogni 5 minuti. Su consiglio del mio ginecologo mi reco al pronto soccorso di Taormina e nel giro di 15 minuti mi visitano e mi fanno un tracciato. Dilatazione a 2 cm ma collo dell’utero chiuso.
Il ginecologo di turno mi spiega che le contrazioni erano indotte dal movimento della bambina, che probabilmente si era girata in posizione cefalica e che era iper-agitata (infatti il battito cardiaco rilevato durante il tracciato era di circa 160 battiti al minuto, una cavallina)
Mi fanno un’iniezione di progesterone e nel giro di un’ora le contrazioni si attenuano e posso tornare in albergo.
Da quel momento in poi ha continuato ad assumere il progesterone fino alla 37 esima settimana ma il timore che potesse nascere da un momento a l’altro e con molto anticipo era ricorrente.
Nonostante ciò sono arrivata alla 39 esima settimana ed inizio a fare i tracciati: la situazione è tranquilla, troppo tranquilla.
Il 25 settembre al quinto tracciato (40 settimane +6 giorni) il ginecologo di turno dopo aver visionato il tracciato mi visita: dilatazione a 3 cm e contrazioni abbastanza significative (io le sentivo appena). Decide di ricoverami e il mio ginecologo mi comunica che nel caso non fosse successo nulla entro la mattina seguente, avrebbero proceduto con la stimolazione e così è stato.
La mattina seguente arriva e la situazione non è cambiata quindi alle 9:00 inizio la stimolazione con la prima applicazione di gel. Nel giro di pochissimi minuti inizio ad avere prima bruciore e poi partono contrazioni forti e ravvicinate ma sopportabili. Torno in camera dove mi aspetta mio marito e mi alterno tra il letto, la sedia e le passeggiate nel corridoio. Ero fiduciosa che tutto si sarebbe svolto nel giro di poche ore.
Alle 15:00 mi visitano e la dilatazione è ancora ferma 3 cm, quindi si procede con la seconda applicazione. Le contrazioni diventano ancora più forti, mi trasferiscono in sala travaglio e mi attaccano il tracciato. Dopo un po’ di tempo riesce a venire a darmi supporto mio marito che non mi ha lasciata un solo secondo. Trascorro 6 ore in balia di contrazioni fortissime e insopportabili senza pause. Cercavo di assecondarle facendo dei respiri profondi e cercando di mantenere la calma. Quando non dovevo stare sdraiata per il tracciato preferivo stare in piedi o passeggiare abbracciata a mio marito.
Alle 21:00 mi visitano ed apprendo che la dilatazione è aumentata di un solo centimetro. Cado nello sconforto perché dopo 10 ore di dolore continuo non era ancora arrivato il momento e chissà quando sarebbe arrivato. Avevo una terribile paura perché avrebbero dovuto fare una terza applicazione di gel e al sol pensiero dei dolori che avrei dovuto sopportare, ero pronta a rifiutarmi. Ma per fortuna, vista l’intensità delle contrazioni, decidono di non procedere con l’ulteriore stimolazione. A questo punto su consiglio della ginecologa di turno mi siedo sulla palla e inizio saltare per agevolare la dilatazione del collo dell’utero.
Alle 22:00 circa arriva il mio angelo custode, l’ostetrica Rosaria che con la sua estrema professionalità, competenza ed esperienza è riuscita nel giro di un’ora a farmi entrare nel travaglio attivo. Prima ha cercato di regolarizzare le contrazioni poi ha proceduto con lo scollamento delle membrane. Quando le contrazioni si sono regolarizzate, tanta era la stanchezza che tra una contrazione e l’altra riuscivo, seppur per qualche secondo, ad addormentarmi mentre mio marito mi massaggiava la schiena.
Intorno a mezzanotte mi visitano e per fortuna la dilatazione è a 8 cm allora l’ostetrica per velocizzare ulteriormente la situazione mi rompe le acque. Da quel momento in poi quando arrivavano le contrazioni sentivo la necessità di spingere. Prima ho iniziato in posizione supina sul lettino. Mio marito mi teneva al mano e mi aiutava a riportare la concentrazione sulla respirazione, fondamentale nella fase delle spinte.
Su quel lettino ormai si era infranto qualunque tipo di pudore tanto che l’ostetrica chiese a mio marito se se la sentisse di vedere la testa di sua figlia. Mio marito senza esitare un solo istante si affacciò e vide per primo i capelli brunetti di nostra figlia.
Ero stanca mi faceva male la schiena, le gambe mi tremavano in un modo incontrollato non riuscivo più a spingere in quella posizione, allora mio marito mi propone di provare con gli squat come ci avevano consigliato al corso pre-parto.
Ebbene dopo alcuni squat l’ostetrica mi dice che ci siamo e ci possiamo spostare in sala parto.
A fatica mi sdraio sul lettino, mio marito è alla mia destra che mi tiene la mano e mi accarezza.
E’ tutto pronto, mancano poche spinte e poi finalmente sarà tutto finito.
E’ l’1:42 del 27 settembre 2019 e alla terza spinta ti sento scivolare fuori. Una sensazione stranissima che mi ha fatto balzare a sedere sul lettino. Dopo pochissimi istanti sento per la prima volta la tua voce che esordisce con un dolcissimo pianto.
Alice sei nata!!
La seguo con lo sguardo e chiedo: “è tutto apposto? Sta bene? È femmina? “
Improvvisamente i dolori spariscono e l’unica cosa di cui mi importa e conoscere la creatura che ho custodito gelosamente nel mio grembo e che ho messo al mondo.
Papà è vicino ad Alice mentre le fanno i primi accertamenti.
Passano pochi minuti e finalmente la stringo tra le mie braccia. È calda, umida, con i capelli appiccicati, l’espressione imbronciata come a voler dire:” perché mi avete tirata fuori? “
Profuma di buono, profuma di amore. Il miracolo della vita si è compiuto!!
Sono incredula. Per qualche istante si attacca al mio seno e ci scattano una foto.
Io sono stravolta ma felice. Siamo tutti e tre vicini e penso : “in questo istante la vita è tutta qui”
La nascita di Mattia.
Dopo anni dalla nascita di tuo fratello, pochi giorni prima del suo 7 compleanno scopriamo che sei in arrivo tu. Una gravidanza diversa dalla prima già dalle prime settimane, segnate da una forte e costante nausea, ma è tutto nella norma quindi si va avanti. La prima gravidanza si è conclusa a 35 settimane dopo 10 settimane di rischio di parto pretermine e questo lasciava un velo di paura in me. A fine novembre ecco alcuni piccoli segnali che qualcosa potrebbe ripetersi anche con questa gravidanza. Vengo trasferita in un ambulatorio più specializzato dove mi tengono sotto stretto controllo, eseguendo esami anche specifici per controllare lo stato di salute del piccolo. Tutto sempre perfetto per fortuna. Il rischio di parto pretermine questa volta non è presente. Rimango in cura presso questo ambulatorio. Mi viene detto che sicuramente non arriverò alla data prevista per il parto ma il mio piccolo nascerà prima. Io mi metto serena e lascio fare al destino.. Arriva la 35 settimana e passa, liscia come l’olio, la 36 pure, arriva la 37..il 1 aprile sono a 37+1,è il giorno della visita, il dottore riferisce che il bambino è ancora posizionato in alto e non nascerà a breve. Domenica 5 aprile mi sveglio strana.. Ho frequenti indurimenti alla pancia. Ne prendo il tempo, sono ogni 5 minuti. Io testarda lavo, stendo, mi metto pure a fare la pasta fatta in casa, faticando, con mio marito accanto. Dopo il pranzo mi decido a chiamare in ospedale per chiedere consiglio, su loro invito mi faccio un bagno caldo, e al termine le Contrazioni sono ogni 3 minuti. Portiamo il primo figlio dai nonni e ci avviamo in ospedale. A causa della situazione attuale posso entrare da sola in ospedale e pronto soccorso, perciò mio marito aspetta pazientemente in auto. Mi accoglie l’ostetrica con cui avevo parlato al telefono, mi fanno un monitoraggio che rileva dele Contrazioni. Al momento della visita sono dilatata di 3 cm. Troppo poco per essere ricoverata. Decidono così di tenermi in osservazione fino alla mattina dopo e valutare l’evoluzione della situazione, con possibilità di tornare a casa. Ho Contrazioni durante la notte, che cominciano a cambiare e a farsi più fastidiose. La mattina mi sento un po’ meglio e sono convinta di tornare a casa. Alle ore 11 circa mi visitano per decidere come procedere e con sorpresa sono arrivata a 5 cm, un ora dopo sono a 6 cm. Il tempo di avvisare mio marito e alle 12.15 sono in sala parto con lui che arriva poco dopo. Un ostetrica gentilissima, ci mette subito a nostro agio, le Contrazioni ci sono, iniziano i dolori ma sono ancora troppo distanti. Alle 14 mi visita ma la mia dilatazione è ancora ferma a 6 cm. Così decidono di rompere le acque per far partire il travaglio in maniera definitiva. Neanche il tempo di capire e le Contrazioni si fanno più ravvicinate nel giro di pochi minuti. Con la vicinanza di mio marito e le istruzioni dell’ostetrica ci avviciniamo al momento del nostro incontro. Le cose procedono molto velocemente e un ora dopo sono a 9 centimetri. Ma iniziano già le spinte. È ancora presto penso, e cerco di contrastarle. Ma quando l’ostetrica mi dice di assecondare il mio corpo mi lascio andare alle sensazioni che mi arrivano. Un mix di emozioni, un mix di dolori e “cose da fare”. Le spinte si mescolano Con l’ultima fase di dilatazione. Non so se sono arrivata ai 10 centimetri, ma l’ostetrica mi dice:male che vada lo guadagniamo con la testa questo ultimo centimetro. Non ricordo le tempistiche, so solo che, essendo il secondo parto, riesco a riconoscere quando ci siamo. Brucia, fa male, sono stanca, ma sono gli ultimi sforzi. Questa volta voglio evitare di lacerarmi com’è successo la prima volta. Allora mi impegno, seguo le indicazioni dell’ostetrica. Tengo forte la mano a mio marito. Una Contrazione, e sulla fine, ecco uscire la testa. Attendo un paio di minuti e quando arriva l’altra spinta, eccolo, il mio piccolo è nato! Sono le 16.09.Con tanta determinazione sono riuscita ad avere un parto naturale al 100%. Sono così fiera di me. Mi posano il piccolo sul seno, e tutto passa. Sono momenti indimenticabili. Io e mio marito ci guardiamo negli occhi. Occhi pieni di felicità e lacrime per l’emozione nel sentire quel piccolo pianto. La placenta viene espulsa ed è perfetta. Poi, un altra notizia positiva. Nessun bisogno di punti. Che bella sensazione! L’ostetrica ci lascia del tempo da soli con il nostro secondo miracolo. Non mi ricordavo tanta morbidezza ed un corpo tanto piccolo. Tutto è andato per il meglio. Il mio cuore scoppia di amore. Ed ora, a casa, ho i gioielli più belli della mia vita.
Ed eccomi qua a raccontare il mio parto… Premetto che in 9 mesi non mi sono mai fermata.. Ho sempre voluto fare tutto da sola, dalle faccende di casa alla spesa.. Solo gli ultimi 15 giorni mi sono fermata un po’…! La mia data presunta del parto era fissata per il 19 di febbraio. Sono sempre stata certa, sin dall’inizio, che avrei partorito prima… non so perché ma la mia testa questo diceva.. passavano i giorni e niente, qualche doloretto ma tutto nella norma… Il 10/02/2020 mi reco in ospedale per fare il mio primo tracciato.. Vedo che ci sono delle contrazioni, e spero che mi ricoverano, invece nulla.. la mia ginecologa mi dice che sono ancora lontana e che sarei dovuta tornare il lunedì successivo per effettuare il secondo tracciato.. Torno a casa un po’ delusa, perchè ci speravo.. La stanchezza e il peso si stavano facendo sentire sempre di più… Il giovedì mattina, mi sveglio alle 5:00 con dei dolori ai reni, e penso “mamma mia ma come ho dormito questa notte?” Vado in bagno, e mi accorgo che ho una perdita rosea, e che quella pipì era veramente strana… Non riuscivo proprio a tenerla, ogni due minuti dovevo andare in bagno… Li mi allarmo un po’, e siccome stavo cominciando a sentire qualche doloretto, mi munisco di orologio, carta e penna e comincio a segnare… mi rendo conto che più tempo passa più questi dolori sono forti e sempre più ravvicinati.. Alle 7:00 mi faccio accompagnare in ospedale per fare un controllo, dato che la mia ginecologa è di turno.. Mi attaccano al tracciato e nello stesso tempo mi fanno la visita.. Come iniziano a visitarmi mi finiscono di rompere il sacco e mi comunicano che ero dilatata di 3 cm e che mi avrebbero ricoverata.. Mi portano in stanza, mi fanno cambiare e mi dicono che alle 11:30 mi avrebbero fatto di nuovo il tracciato e nel caso fosse stato necessario anche l’epidurale.. Alle 12:00 mi portano in sala parto, dove ho continuato a fare il mio travaglio, con accanto il mio compagno e un’ostetrica eccezionale che non mi ha lasciata nemmeno un secondo sola! Qui le contrazioni si sentono davvero perciò chiedo l’epidurale.. per due ore di fila io ridevo e scherzavo con il mio compagno come se nulla fosse, ma appena passato l’effetto ecco che tornano i dolori lancinanti! Alle 14:00 ero dilatata di 5/6 cm, con l’aiuto della ginecologa.. Mi fanno di nuovo l’epidurale, poi ancora una… Arrivo alle 18:30 che sono dilatata a 8 cm.. Mi visitano e mi dicono che il bambino ancora non è sceso… Dovevano prendere una decisione, aspettare ancora o procedere con il cesareo.. Il ginecologo di turno, chiama la mia ginecologa e lei stessa decide che non mi fa attendere ancora e mi avrebbe fatto il cesareo lei stessa.. Così mi comunicano che alle 19:00 se non fosse cambiato nulla sarei entrata in sala operatoria, e così è stato.. Ad attendermi lì c’erano ostetriche, anestesista, infermiere e la mia ginecologa… Premetto che avevo il terrore di sentire dolore e tremavo come una foglia, perciò decidono di addormentarmi tutta.. Mi sono svegliata che il mio cucciolo era nato e lo stavano pesando… Michael è nato il 13/02/2020 alle 19:15 con un peso di 4.050kg. La gioia più grande di mamma e papà
Dopo 4 anni di tentativi finalmente il 1 aprile 2019 un test positivo .Sono già mamma di un bimbo di 8 anni e mezzo nato da un parto cesareo .E così finalmente arriva la mia seconda gravidanza e tra mille paure e ansie per come sarebbe andata tutto procede bene avevo il termine a fine Novembre ma avendo fatto un cesareo precedente la mattina del 12 mi dovevo recare in ospedale per programmare la data del parto
.Durante il viaggio in ospedale all improvviso mi so ruppe il sacco amniotico e incomincio a sentire i primi doloretti…arrivati in ospedale mi mettono in una stanza nella stessa del mio turno per la sala operatoria ,i dolori si intensificarono e pregavo il mio ginecologo di farmi al più presto partorire lui mi rispose che dovevo attendere ancora un po’ ,
Arriva così il momento del cambio di turno dei medici e il mio ginecologo va via ,mi mettono nella sala tracciato e dopo qualche minuto vedo entrare i miei angeli ,una équipe di ostetrici che mi visitano e mi dicono che il parto è già aperto di 6cm così mi proposero di provare con un parto spontaneo ,ed accettai non so perché ma mi volevo fidare di loro
E così alle 18:43 i miei angeli ed io riuscimmo a far nascere il mio secondo amore con un parto vbac ..
È stata l emozione più grande della mia vita
Avevo subito un aborto prima di restare incinta del mio piccolino, quindi ho vissuto l’inizio della gravidanza un pó impaurita perché non volevo che si ripetesse quella brutta esperienza, ma con i passare dei mesi ho cominciato sempre più ad assaporare ogni momento, e la voglia di conoscerlo era pazzesca, ricordo ancora quel giorno, esattamente un anno fa; erano le 7:30 e mi ero alzata per andare in bagno, mi ricorico e mi sento all’improvviso tutta bagnata! Oh no che cos’é? Mia suocera mi tranquillizza dicendomi che ho rotto le acque. Ero eccitata finalmente era giunto il giorno in cui avrei tenuto il mio bimbo in braccio. Chiamai mio padre che per fortuna non era a lavoro per portarmi in ospedale, chiamai tutti diciamo ah ah! Arrivati in ospedale avvertivo già le contrazioni ogni 3 minuti. Mi hanno messo il braccialetto e mi hanno attaccato il macchinario che controllava i battiti del bimbo, le contrazioni e la mia pressione, non potevo fare tanti movimenti a causa di questo, ma scendevo e mi rimettevo sul letto. Mentre le contrazioni non mi davano più tregua vedevo il tempo scorrere ed io ero rimasta li e chiedendo che ore fossero mi dissero che erano le 13:30,caspita! Avevano detto che in base alle mie contrazioni avrei partorito entro le 13:00. Ero ancora nella saletta del travaglio e ad ogni controllo dell’ostetrica aspettavo che mi spostassero in sala parto, ma niente ancora 3cm di dilatazione. Non sentivo più le gambe ed ero impaurita, quando vidi la mia ginecologa, che bello, era venuta x stare con me durante il travaglio ed il parto, cominció a farmi scendere di più dal letto e mi portarono finalmente in sala parto. Ero stremata chiedevo se potevano già fare la puntura per alleviare i dolori alla schiena ma niente dovevo raggiungere i 5 cm di dilatazione prima. Finalmente seguendo le indicazioni dell’ostetrica arrivai alla dilatazione giusta x la puntura dell’indolore. Il dolore era uguale non era migliorata la situazione e ancora non se ne parlava di partorire, erano le 18:15. Mi misi d’impegno e seguendo la mia ginecologa effettuavo dei movimenti per facilitare il rilassento dei muscoli, irrigidendomi non sarei arrivata in nessun posto. La stanchezza stava per vincermi ma finalmente mi dissero di spingere si vedeva la testolina con tanto di capelli, erano le 20:30 quando nacque il mio amore dopo 12ore di travaglio. Me lo poggiarono sul seno ero felice di vedere quel piccolo visino, dopo di ché lo presero per portarlo a fare il bagnetto ed i dovuti controlli. Non feci entrare mio marito ero troppo sfinita e sofferente per farlo assistere al parto, anche la mia ginecologa mi consiglió di non farlo entrare,ero svenuta varie volte. la placenta uscì subito dopo fortunatamente, potevo finalmente riposare e godermi il mio dolce bimbo. Ricordo che quando fecero entrare mio marito per vedere il bambino e me ero emozionatissima lo tenne in braccio e guardandoci negli occhi non potevamo ancora credere che quel piccolo scricciolo che tanto avevamo aspettato era già lì con noi.
Il 9 maggio a 40 settimane esatte, al termine di una gravidanza andata bene, prenoto e vado a fare all’ospedale il mio tracciato. Mi attaccano i macchinari e il mio piccolo decide di dormire, bhe d’altronde ha dormito a tutte le mie visite, “Signora si alzi”, “Mangiate qualcosa di dolce” le ostetriche mi spronano per svegliarlo e non farlo dormire. Finito il tracciato, mi fanno la visita, “non se ne parla prima della prossima settimana” mi dice la ginecologa. Dovrei prennotare il prossimo tracciato per il sabato 11, ma d’accordo con lei lo prenoto per il lunedì 13.
All’indomani sono le cinque di mattina e non riesco più a dormire, mi giro e rigiro nel letto ho dei dolori come se mi devono arrivare le mestruazioni. Dopo un po’ decido di andare in bagno, guardo e vedo che ho perso il tappo, so che può passare tanto tempo ancora, chiamo a mio marito e li dico “forse ci siamo”. Decido di andarmi a fare una bella doccia, faccio in tempo ad arrivare in bagno ed ecco che mi si rompono le acque. Ci prepariamo e andiamo all’ospedale. Sono le nove e mezza, mi visitano e vedono che effettivamente ho rotto le acque e perso i tappo e quello che io credevo fosse dolore di mestruazioni erano le contrazioni. Mi ricoverano, tutto senza troppa fretta. Passano i minuti e le ore, le contrazioni si fanno molto più forti e regolari, cerco di respirare bene. Sono le sette e mezza, finalmente mi fanno la prima visita e il tracciato, le contrazioni ci sono e sono forti e regolari, ma niente dilatazione. Arriva la notte, tutte le neo mamme cercano di dormire e io cerco di non disurbare, arriva un ostetrica gentilissima, mi porta la palla e mi massaggia la schiena. Finalmente verso l’una di notte sono dilatata di quattro centimetri e mi portano in sala parto, chiedo l’epidurale ed ecco il dolore scompare riposo un po’, perché sono stanca, molto stanca, mi sembra di svenire. Passano due ore e le contrazioni e dilatazione si sono fermate, mi viene somministrata l’ossitocina, ma io chiedo la seconda dose di anestesa, inizio a sentire il bisogno di andare in bagno, lo dico alle ostetriche, mi visitano, sono dilatata di 6 centimetri, ma il mio bimbo sta scendendo, arriva la ginecologa inizio a spingere ad ogni contrazione e la testa esce e rientra. La ginecologa, mi dice “quando senti la prossima contrazione prima di spingere avvisami e ti dico io quando devi andare”, eccola che arriva glielo dico e tak, mi fanno l’episiotomia spingo ed eccolo che è uscito. Sono le 6 e 36 del sabato 11 maggio, mi appoggiano al petto è così caldo e viscido è una sensazione bellissima, lo guardo e mi immannnnamoro all’istante. Mentre lo portano a lavare e misurare mi mettono i punti chiedo “quanti punti?” la dottoressa mi guarda con una sguardo amorevole quasi materno e mi risponde “non ci pensare” ti riportano e ci lasciano soli siamo io mio marito e il nostro cucciolo lo guardiamo e ridiamo con mio marito su quello che è appena successo (le urla, il dolore, le contrazioni) sembra un ricordo lontano, mentre guardiamo nostro figlio cercare il seno.
Il mio parto…dal negativo al positivo..
Ho avuto un parto abbastanza veloce…
Rottura delle acque..e dopo 3 ore il bimbo è nato con parto naturale ed epidurale…
…MA. .. (..c’è un MA….)..hanno portato il bimbo in neonatologia per visita di controllo di routine…
…ma per ben 6 ORE non ho visto il mio bambino….
Ho pianto disperata…
Al telefono chiedevo del mio bimbo…
Credevo avesse chissà quale problema di salute…e invece…c’era stato il cambio turno e i medici lo avevano rivisitato e trattenuto senza motivo…
Togliendolo alla sua mamma per 6 ore…
Quelle lunghe angoscianti 6 ore …non me le ridara’ mai nessuno…
Ma quel trauma mi ha fatta diventare una mamma che mette al primo posto il suo bimbo….
L’ho allattato al seno per 3 anni e mezzo…
L’ho portato in fascia e marsupio…
Ha sempre dormito con noi nel lettone…e tuttora a 5 anni dorme con noi …
E lo riempio di amore ..coccole …baci…ogni giorno…
….
Mi hanno tolto 6 ore… ma…
Non l’amore di mamma….
Quello.nessuno potrà mai portarmelo.via.
…..
…….
In ogni parto ci sarà spesso qualcosa di negativo purtroppo…ma…
Noi mamme ……. daremo sempre ai nostri figli.tutte noi stesse…
Nonostante tutto….
…
Perché la mamma ama con tutta se stessa….
Sempre.
Ecco il racconto del mio parto, il giorno più intenso ed emozionante della mia vita.
Era il 3 maggio, avevo un ritardo di pochi giorni ma decido ugualmente di fare un test, del tutto convinta che sarebbe stato negativo. Come per magia appare subito quella meravigliosa seconda linea e lì a momenti svengo, un turbinio di emozioni che non si possono descrivere. La data presunta del parto è il 6 gennaio e tutto procede a meraviglia, non ho nessun disturbo e continuo a fare tutto ciò che facevo prima.
Arriva il 16 dicembre, giorno del mio compleanno, festeggio con le mie amiche e appena rientro a casa decido di mettermi a dormire. Alle 2.45 mi alzo per andare a fare pipì ma c’è qualcosa di strano, non riesco più a fermarmi: si sono rotte le acque! Sveglio il mio compagno e decidiamo di fare un salto all’ospedale, lì mi spiegano che mi avrebbero ricoverata e se non fosse partito il travaglio entro 24 ore me lo avrebbero indotto. Intanto si è fatto giorno e io passo tutta la giornata a riposarmi in attesa che arrivino le contrazioni, ma non avverto nessun dolore o fastidio. Verso l’ora di cena arriva la prima contrazione, poi poco dopo un’altra e un’altra ancora… Non riesco a stare seduta così lascio la cena e comincio a camminare per il corridoio, trovando un po di sollievo. Poco dopo arriva l’ostetrica e mi dice che possiamo andare in sala parto, io vado subito sotto la doccia e l’acqua calda rende tutto più facile… nel giro di tre ore sono già a dilatazione completa e così inizio a spingere, ma faccio fatica a stare sdraiata, così mi mettono in posizione semiseduta e con poche spinte ben decise alle 00.22 ecco che nasce la nostra piccola! 2.765 kg per 49 cm di pura gioia! Me la appoggiano sul petto e chiedono al papà se vuole tagliare il cordone, io non ho subito lacerazioni e non ho bisogno di punti, così ci lasciano per un po da soli, solo noi tre, e io non posso far altro che guardare estasiata la nostra merav
Il mio parto è stata l’esperienza più bella e intensa della mia vita! È il nostro primo bimbo desiderato con tutte le nostre forze dopo 6 anni di tentativi e purtroppo dopo 2 aborti. Passati i primi 3 mesi di gravidanza con molta ansia, per fortuna questa volta sembra andare tutto bene e io che sono molto ansiosa e paurosa del dolore passo l’ultimo periodo di gravidanza fortemente convinta di fare l’epidurale…
pubblicato https://www.mammole.it/ti-racconto-il-mio-parto-by-ilaria-2/
Racconta il tuo parto…
È la mattina del 24/07 un normale mercoledì me inizio a sentire qualche doloretto,ma nulla mi preoccupa.. inizio a mettere a posto casa e nel frattempo qualche contrazione qua e là.. pomeriggio arriva finalmente la mia amica e decidiamo di andare a farci un giro in centro città.. ( da casa mia ci vuole circa 20 minuti) ma inizio a sentire i dolori sempre più forti della mattina e ci mettiamo un’ora e passa a raggiungere il centro.. e allora nella mia testa scatta qualcosa, e ho pensato.. forse è meglio che metto qualcosa sopra il letto in caso se mi dovessero rompere le acque.. torno a casa e faccio subito questo.. arriva sera.. il mio compagno a mia insaputa organizza la festa di compleanno che era il giorno 25/07.. arrivano i miei amici e iniziamo a mangiare.. nel frattempo i dolori si sono fatti sempre più forti,ma sopportabili.. ringrazio tutti della festa a sorpresa e io e il mio compagno andiamo a letto..
Arriva questo benedetto 25/07 mi sveglio stra contenta perché ora posso festeggiare il mio Compleanno 😍.. andiamo a farci un giro,ma torniamo presto perché io mi sentivo strana.. vado in bagno per fare pipì e li ho visto che ho perso il tappo di muco..(nella mia testa dicevo,ecco bene ma tanto la mia Ludovica Greta non vuole uscire quindi stiamo tranquille).. arriva mezzogiorno.. il mio compagno inizia a cucinare e io nel frattempo mi metto sul divano e mi addormento (cosa mai fatta),mi sveglia e dico,ma non ho fame.. mi sento strana.. arriva pomeriggio.. e un amico di famiglia,mi porta io regalo per me e la mia piccola principessa e non faccio in tempo ad aprire questo regalo che un’improvvisa ondata d’acqua… Ed sbaam ho rotto le acque.. io con tutta calma mi sono fatta anche un doccia perché non potevo andare in ospedale “sporca”.. arriviamo in ospedale e contrazioni forti.. facciamo il tracciato,ma Ludovica sta dormendo e non si fa sentire.. benissimo.. finito il tracciato visita ginecologica e li mi dicono che avevo rotto le membrane e da lì a poche ore io e il mio compagno avremmo abbracciato nostra figlia.. e io volevo andare a casa per festeggiare il mio compleanno 🤣.. mi ricoverano.. non avevo dolori se non alcuni.. e mi dicono anche se non sarebbe successo nulla mi avrebbero indotto il parto.. arriva sera,e li inizia il travaglio.. allora chiedo gentilmente (strano) di fare una doccia calda.. perfetto me la fanno fare di un’ora e passa . Finita la doccia mi rimetto a letto.. e li ciao pep.. dolori pazzeschi.. facciamo la visita per vedere se ero già dilatata e ragazze ero già dilatata di 6 cm.. andiamo in sala parto.. che erano le 2 di notte.. nel frattempo chiesi se potevo fare pipì,ma non era pipì.. e allora mi blocco,e dico non mi scappa più.. e l’ostetrica tanto carina e tanto paziente da sopportarmi mi disse.. certo che ti viene da spingere e signori e signore da lì a 5 spinte la mia bambina è nata.. mi ha lacerato,ma avevo l’amore della mia vita lì in braccio con me e come per magia il dolore svanì.. e la mia piccola principessa è nata alle 03:45 del 26 luglio.. ❤️😍 ( ah PS: vi do un consiglio… Se dovete urlare nelle spinte fatelo pure,io ho urlato talmente tanto che la mattina stessa non avevo più voce) 😂😂😂🤣
Volevamo tanto un figlio e dopo esserci sposati rimasi subito incinta, ma non andò bene, perché lo persi a 10 settimane!mi sembrava di perdere il controllo, non ero più io!
Dopo un lungo periodo, all’improvviso il test divento positivo di nuovo e scoprimmo ben presto che era una femmina.
Una gravidanza iniziata bene, finché a 27 settimane mi diagnosticarono la colestasi gravidica, una patologia in cui gli acidi biliari “impazziscono” e portano forte prurito e nel mio caso anche coliche biliari molto forti.
Da quel momento iniziano i ricoveri in ospedale, i controlli continui, i farmaci, i dolori! La paura che la bambina potesse risentirne era tanta.
A 38 settimane decidono di indurmi il parto.
Ricordo ancora le parole dell’ostetrica:”prendila come una spa, ci vorrà molto tempo”, ma non fu proprio così! Il giorno stesso del ricovero mi si rompono le acque e iniziano le contrazioni, tutti convinti che avrei fatto in fretta, ma non andò come sperato.
Dopo 3 giorni di dolori perché non mi dilatavo e la bimba non voleva uscire, epidurale, ossiticina,ventosa, episiotomia e chi più ne ha, più ne metta, nacque la nostra meravigliosa bambina!
Un momento indescrivibile! ti rendi conto che tutto lo sforzo è servito per dare alla luce la dolce creaturina che avevi tanto cercato.
PER LA PRIMA VOLTA, VELOCE E’ STATO BELLO!
Era il 27 giugno, una caldissima sera d’estate, ma nonostante il caldo torrido ho innaffiato comunque il mio giardino.
Rientrata in casa verso le 21:00 stavo per fare una doccia, quando all’improvviso, mi sono accorta di alcune perdite di liquido. Dopo qualche minuto ho avuto delle perdite più consistenti e mi sono resa conto che, quasi sicuramente era giunto il “nostro” momento.
Con la supervisione di mio marito ho fatto una bella doccia tiepida e mi sono sdraiata a letto per riposare un pò.
Poco dopo mio marito ha chiamato in ospedale per avvisare che avevo rotto le acque ma non avevo contrazioni; dopo un veloce consulto telefonico abbiamo concordato che entro una mezzoretta sarei andata in ospedale per un controllo.
Giunti a questo punto mi sono resa conto che era arrivato per entrambi il momento che aspettavamo da tanto, con 3 settimane di anticipo stavamo per conoscere il nostro cucciolino!
Ci siamo preparati molto prima del parto frequentando diversi corsi, ma non nego che mi sia salita un bel pò di ansia che comunque ho saputo gestire autonomamente.
Durante questa mezzoretta mio marito ha ricontrollato la valigia che fortunatamente avevo già preparato appena qualche giorno prima.
Verso le 22:00 siamo arrivati in ospedale, dove, in seguito ad una veloce visita ginecologica, mi hanno confermato la rottura delle acque ed una dilatazione di circa 4cm.
Subito dopo la visita abbiamo aperto la cartella del parto, mi hanno assegnato una camera ed ho fatto il primo monitoraggio di circa 40 minuti.
Dopo questo monitoraggio sono rientrata in camera per fare una flebo di antibiotico in quanto non avevo ancora fatto il tampone previsto tre giorni dopo.
Finita la flebo ho iniziato il secondo monitoraggio, durante il quale, stando seduta non si leggeva bene un tracciato. Vista questa difficoltà alle 2:20 mi hanno trasferita in sala travaglio per eseguire il monitoraggio da stesa.
Poco dopo ho iniziato ad avere le prime forti contrazioni con una cadenza di circa 7 minuti, e, trascorsa qualche contrazione ho comunicato all’ostetrica che sentivo la voglia di spingere.
Detto ciò l’ostetrica ha verificato la mia dilatazione constatando che ormai ero completamente dilatata.
Incredibilmente dopo qualche spinta, alle 3:30 del 28 giugno è venuto al mondo il mio primo figlio!
Nonostante un travaglio così rapido, confesso di aver avuto paura di non poter sopportare il dolore, ma con l’aiuto di mio marito, fisico e psicologico, sono riuscita a rilassarmi e ad affrontare al meglio questa avventura.
Appena terminata la fase espulsiva, il dolore è svanito completamente, soprattutto dopo aver sentito il primo vagito del nostro Sergio che ha iniziato subito a far sentire la sua voce.
Dopo una veloce pulizia del piccolo l’ostetrica ha tagliato quasi subito il cordone, essendo troppo corto, per permetterci di praticare lo skin to skin.
Appena me lo hanno appoggiato sulla pancia ha iniziato la sua scalata per conoscere da vicino la sua mamma, ed è stato il momento più gratificante!
Dopo le prime presentazioni, Sergio è andato a fare una bagnetto ed una visita con il pediatra in quanto nato con 3 settimane di anticipo e con un peso di 2556gr.
Fortunatamente stava molto bene e me lo hanno riconsegnato dopo pochissimo tempo.
Verso le 5:30 il mio cucciolo sei è attaccato al seno per la prima poppata e dopo circa un’ora siamo rientrati in camera con grande sorpresa delle altre mie “coinquiline”!
Da questo momento, vissuta questa splendida emozione, è iniziata la nostra vita in 3!
Ylenia
Data termine 20 febbraio, al 25 mattina un amica chiama per sapere se qualcosa si muove : “no, mia figlia grande ha avuto il virus intestinale…credo di avere in blocco psicologico, se lei non sta bene non posso allontanarmi!!
Lei durante la mattinata dimostra di rimettersi alla grande dall influenza e alle 12.40 circa sento la prima fitta a basso ventre, dura 15-20 secondi ma non mi toglie il fiato!
Mi appoggio sul divano e dopo poco in altra, do un’occhiata all’orologio e dopo 12 minuti in altra ancora!
Mio marito rientra per pranzo, aveva un impegno lavorativo alle 14.30 “forse è il caso che annulli gli dico, ne sono arrivate 6/7 a distanze di tempo ben preciso”
Decido di farmi una doccia calda, il primo Travaglio è stato lunghissimo non mi va di correre in ospedale a solo 2 cm.
Arriviamo in PS dopo le 15, sono più frequenti e intense ma ancora ben sopportabili…mi attaccano al tracciato, mi visitano, 2 cm…ecco che si ripete L attesa infinita e drammatica penso io.
Nel giro di un ora i dolori sono fortissimi e ravvicinatissimi, alle domande dei dati per il ricovero lascio parlare lui, io non riesco!
Arrivo in sala Travaglio, con la mia cartella che parla di 2 cm un ora prima , ma dalla mia espressione L ostetrica decide di visitarmi subito…8 cm!!!
“Ok, non spingere…facci ripreparare la sala !!” Mi dicono.
Chiedo L epidurale, ormai non servirebbe è ora di spingere , ma io non sono una tosta quando si parla di dolore e per farmi affrontare il momento decisivo con mente lucida L anestesista decide di farmela ma in piccola dose, giusto per alleviare i dolori alla pancia…funziona alla grande!!
Entra mio marito, e mentre tutto mi corrono intorno per preparare L occorrente io devo iniziare a spingere.
Una spinta, due…non ce la faccio!! “Tagliatemi come per il primo parto” chiedo…mio marito si affaccia lo davanti e mi dice “ormai non si può, la testa è fuori per metà” incoraggiata dal suo sguardo e la sua stretta prendo fiato e spingo lanciando uno strano “grugnito” di forze e dolore…eccola!!!
In altra leggera spinta dopo un minuto e la piccolina sta sulla mia pancia…è stato tutto così veloce intenso e vissuto a pieno!! La guardo in braccio al papà e niente, anche lei è la sua fotocopia…2,730 gr per 49 cm…la nostra famiglia è al completo!!!
Più lunga e dolorosa forse è stata L espulsione della placenta, ma ormai avevo occhi e cervello solo per quell esserino e non m importava niente del dolore per i punti o altro!!!
Termine previsto per il 24 luglio…il12 comincio ad avere crampi simil mestruali ma molto distanziati tra di loro, mi dico che sono i peodromi e potrebbero volerci ancora parecchi giorni così decido di fare come nulla fosse e trascorrere la giornata come di consueto.
Quel giorno la tabella di marcia era fitta tra estetista e parrocchiera e la sera, per sfoggiare il mio taglio nuovo, io e mio marito usciamo a cena.
Arrivati a casa, verso mezzanotte, i dolori si fanno più forti tanto da non lasciarmi riposare e così dico a mio marito, che si stava bellamente addormentando, che ci siamo.
Volevo passare più tempo possibile a casa e così, tra bagni caldi e preparativi della valigia, passiamo la notte in piedi finiche alle 6 del mattino mi dico ok è ora.
Arrivati in ospedale mi si rompe il sacco durante la visita ma ero dilatata ancora pochissimo.
Mi ricoverano e mi dicono che con la rottura del sacco o partorisco entro 12 ore o mi fanno l ossitocina… Ok vediamo… 12 ore sono tante… Partoriró sicuramente prima.
Purtroppo non fu così.
Il dolore è forte ma ad ogni controllo la dilatazione rimane sempre minima, che sconforto.
Dopo 12 ore ero dilatata solo 4 cm… Ma com’è possibile? Eppure i dolori sono così forti.
Non importa… Che ossitocina sia, ora volevo solo partorire il prima possibile, la stanchezza era così forte da diventare intollerabile.
Passano ancora parecchie ore e io mi sento come se fossi su un altro pianeta, sono stanchissima e tra una spinta e l altra mi addormento per pochi secondi.
Non capisco più nulla, mio marito mi incita tantissimo finché sento l ostetrica chiamare i colleghi dicendo “sta nascendo”.
Mio marito mi dice “hai sentito? Sta nascendo!” ma io non capivo più nulla e rispondo “cosa vuol dire?”
Un ultima spinta ed eccola lì, sulla mia pancia, bella come il sole.
Un esplosione di gioia inimmaginabile che mi fa capire subito che ne è proprio valsa la pena.
Mi sento un leone, una guerriera, una forza immane mi pervade.
Senza dubbio è stato il giorno più duro e allo stesso tempo più straordinario della mia vita.
Eravamo al penultimo giorno di attesa della mia piccola Aurora,ero di 41+2,il giorno dopo mi avrebbero ricoverato per l’induzione..io spaventatissima perché volevo fare tutto da sola e perche sapevo che l’induzione era piu dolorosa provo a fare le classiche prove per far avviare le contrazioni…camminate,l’amore con mio marito,un po di scale e così siamo al 4 marzo sera…la mattina del 5 marzo 2016 alle 3 mi partono dei dolori lancinanti..sveglio mio marito e ci avviamo in ospedale. L’ostetrica mi visita ma sono a 1cm e mezzo soltanto,dal tracciato arrivano ogni 4 minuti e così mi fanno ricoverare visto che mancava solo un giorno al termine della settimana ostetrica.
Sono le 8 del mattino e comincio a stare molto peggio,i dolori si fanno piu forti ma niente non mi dilato..alle 11 faccio una doccia calda per aiutare l’utero ma funziona poco..alle 12 mi mettono in una vasca di acqua calda e alle 2 inzia il vero travaglio…resto in vasca fino alle 6 completando la dilatazione a 10cm..andiamo in sala parto e inizio a spingere…sembrava che fossi in quell’ospedale da una vita,esausta e priva di forze stringo i pugni e tiro fuori una forza che non sapevo di avere…ecco ora sento la sua testolina e bruciare sempre di piu..altre due spinte e me la ritrovo tra le braccia..quella scricciola di 3540kg era li che mi riscaldava dal freddo della tensione che avevo patito..un pianto liberatorio di gioia e commozione per avere quel regalo tra le braccia.
All’improvviso dolori e paura spariscono all’istante..rimaniamo io,il tuo papy che non mi ha mai lasciato la mano e te piccola principessa in quella stanza dove il tempo si era fermato!il giorno piu bello della nostra vita dove un raggio di sole di bambina ci ha dato tutto l’amore che si puo provare…e tra poco sarai qui con mamma e papà ad accogliere la tua sorellina e non vediamo l’ora di vedervi Insieme e rendere grazie alla vita per questi doni immensi!!
Dopo 9 mesi burrascosi tra nausee, vomito, pressione bassa e trasloco arriva il 28 giugno, siamo a 39+6 e decidono di scollarmi le membrane.
Domenica 30 giugno già dalla mattina avvertivo dei doloretti, che solo al pomeriggio si erano intensificati a tal punto da credere che qualcosa si stesse smuovendo. Alle 22,45 i dolori sono troppo forti e ravvicinati, quindi convinti di non tornare più indietro, prendiamo la valigia e andiamo in ospedale.
Mi dicono che la situazione sta cambiando ma che le contrazioni non sono regolari e potrebbero anche fermarsi, così ci rimandano a casa, dove alle 2 circa mentre cercavo di gestire una contrazione sul water, mi accorgo di perdere sangue, così torniamo in ospedale.
Mi tengono in osservazione fino alle 6 del mattino quando decidono di ricoverarmi. Mi somministrano liquidi in vena perché continuo a vomitare. Da questo momento i ricordi sono vaghi, contrazioni forti ogni 3 minuti, le ostetriche degli angeli che mi aiutavano ad assecondare le contrazioni facendomi cambiare posizione più volte. Provo a fare una doccia ma ho freddo. Rimango in silenzio fino alle 13 quando finalmente parlo per implorare l’epidurale.
Il mio compagno invia gli aggiornamenti alla famiglia, mi massaggia la schiena e cerca di farmi rilassare con della musica. Nel frattempo dopo un viaggio di quasi 10 ore arrivano mia madre e mia sorella che entrano a turno in sala parto per permettere al mio compagno di riprendere fiato.
Alle 14 finalmente la dilatazione è completa ma del desiderio di spingere neanche l’ombra..
Continuano così le contrazioni fino alle 16, quando durante una visita decidono di rompermi le acque. A quel punto saltò giù dal lettino e comincio a spingere…sento un forte bruciore ma continuo a spingere, la testa è fuori, poi urlo ed ecco che sento scivolare il mio cucciolo fuori. Alle 16,48 il suo pianto annuncia al mondo che ci siamo riusciti..me lo poggiano subito al petto e lui mi guarda con aria spaesata, poi si attacca subito al seno.
Ciao amore mio ❤️
Dopo la prima gravidanza non sapevo se avrei avuto amore a sufficienza per un secondo figlio. Ma sapevo cosa voleva dire essere figlia unica e sapevo quanto desideravo dare a Mattia la gioia di condividere la sua vita con un fratello o una sorella. Erano passati due anni. La prima gravidanza è arrivata dopo 3 anni di ricerca, credo che il mio corpo e la mia testa non erano ancora pronti.. Eppure la seconda gravidanza è arrivata come un fulmine.. tante emozioni, una consapevolezza diversa rispetto alla prim e tant’è paura di trascurare Mattia…
una gravidanza non priva di colpi di scena: a 5 mesi ci avevano prospettato la possibilità di una malformazione celebrale con la mancanza del corpo calloso. Una malformazione tale che sembrava “incompatibile alla vita”. Un mese di panico ma proprio lì tu hai iniziato a scalciare dentro di me.. come si poteva rifiutare la vita?
Ci siamo fatti forza, quanti sorrisi durante il giorno e quante lacrime nei momenti solitari. Ma abbiamo continuato, forti dell’amore e di una tenacia che solo una mamma può sentire. Così arriva la 40esima settimana e secondo la ginecologa, avrei dovuto partorire con induzione in quanto avevo il diabete eccezionale.
Bacio Mattia e mi dirigo col papà in ospedale: ingresso alle 19 per essere indotta a mezzanotte. La mia ginecologa mi accoglie, mi fa l visita e mi dice che nulla si muove e che a mezzanotte mi avrebbero indotto. Ansia, preoccupazione e gioia. Tutto insieme.
Alla visita di mezzanotte invece partono da sole le contrazioni. Veloci, dolorose. Il papà è sempre accanto a me anche quando decido di entrare in vasca. Si perché la mia più grande paura è quella di rifare l’episotomia. L’ostetrica che mi seguiva ne era già a conoscenza e con gesti tranquilli mi accompagna in vasca. Sensazione unica, il sentirsi protagonista di questa avventura e l’attimo in cui ha iniziato ad uscire la tua piccola testina è stato unico…
Nel sottofondo di una musica classica ho sentito il tuo piccolo gemito. Un gemito che mi ha riempito il cuore.
La mia gioia ancora più grande è averti avuto tra le braccia sapendoti sanissimo e amato fin dal primo abbraccio.
Perché la vita è un grande miracolo!
Ero a 40+4.
Tutti mi dicevano che il mio bambino stava troppo bene nel mio grembo, ma noi non vedevamo l’ora di vederlo!
Era un giovedì, iniziavo a sentire delle leggere contrazioni, che durante la giornata sono diventate puntualissime, fino ad essere ogni 5 minuti, al che avviso mio marito, mi faccio una doccia e andiamo in ospedale.
Mi visitano e mi dicono che non c’è dilatazione, ma viste le contrazioni frequenti mi tengono in ospedale, dove passo tutta la notte sveglia, con le contrazioni ogni 5 minuti che facevano male.
Erano però delle contrazioni preparatorie, non dilatavo ancora, e così passa anche tutto il venerdì, dilatazione 1cm, andiamo in sala parto, mio marito mi faceva forza e massaggi durante le contrazioni.
La notte del venerdì piangevo e chiedevo alle ostetriche di farmi un cesareo, non avevo più forze, ma loro mi ripigliano dicendomi che essendo così giovane ce l’avrei sicuramente fatta, che un cesareo non aveva senso! Mi accarezzavano e rasserenavano mentre io piangevo a singhiozzi, mitiche.
Arriviamo al sabato mattina, mi fanno l’induzione con l’ossitocina. Finalmente cominciamo a dilatare !
Con l’epidurale in corpo é stato tutto abbastanza gestibile, fino alle contrazioni finali, che quelle non sono più gestibili, ma l’ostetrica dolcissima di turno mi aiuta a respirare, e ad assecondare il dolore, e devo dire che funzionava, riuscivo a tenere il controllo.
Ricordo che a un certo punto mi dice: “siediti qui, tuo marito ti tiene, e quando senti la contrazione, stringiti forte a me e assecondala” .
Incredula capii che dovevo iniziare a spingere, finalmente!
Improvvisamente mi sono sentita un leone, super forte e pronta a vedere il nostro Andrea.
L’amore di mio marito e la dolcezza e super professionalità dell’ostetrica mi accompagnano nella fase finale, dove dopo un po di spinte, l’ostetrica mi dice di non spingere più, Andrea esce da solo e me lo appoggiano sopra, ancora col cordone attaccato.
Che sensazione!
I dolori improvvisamente sparirono e io e mio marito ci abbandoniamo ad una risata isterica mista a pianto, dove io riuscivo solo a dire : “amore, amore mio, ce l’abbiamo fatta!”
Che gioia poterlo raccontare.
È stato un momento unico, un dolore che porta gioia, ricordo che dopo il bagnetto mi hanno riportato il bambino, l’ho preso in braccio e ci guardavamo, lui era sereno fra le mie braccia.
Lo rifarei altre mille volte!
Alessia M.
Apro il mio racconto confidandovi di essere una fifona di prima categoria, che spesso durante i racconti di interventi va a gambe all’aria perchè mi faccio i film mentali su cosa può succedere, che per fare le analisi del sangue mi sdraio…
Le ultime settimane prima del parto chiedevo a mia cognata se avrei davvero riconosciuto le contrazioni. Lei ovviamente diceva “caspita se ste ne accorgi”.
Giorno prima del termine, tranquillissima, ho fatto un pò di lavori a casa normalmente, alle 14.30 arriva a casa mio marito per pranzo, metto in bocca un pezzo di mozzarella e mi blocco. Eccola! La prima contrazione!
Dopo 7 minuti la seconda e dopo altri 7 la terza. Mando in doccia mio marito, convinta che se dovessi aver fatto un giro in ospedale non sarei stata la prima a rimanere là. Chissà quanti giri “a vuoto” avremmo fatto.
Alle 15 in punto suona il campanile e chiudo la porta di casa, nel frattempo contrazioni ogni 5 minuti. A metà strada conto i minuti a suon di contrazioni. Arrivo in ospedale e l’infermiera dell’accettazione mi dice “Da uno a dieci, quanto dolore hai?”. La risposta fa un pò ridere “Beh, io sono ancora a zero”. Al che mi guarda e mi dice “Metto cinque; con le contrazioni ogni tre minuti così costanti il dolore è almeno cinque”. Entro a fare il tracciato e le contrazioni sono regolarissime, io che “leggo” quella striscia carta piena di grafici. Alle 17 faccio la visita tra una contrazione e l’altra ed il ginecologo dice “beh, stanotte rimani qui con noi, sei già a 4 cm”. Caspita, la faccia di mio marito era tra l’incredulo ed il terrorizzato, io sorridevo. Mentre il medico scrive la storia della mia vita al pc rompo le acque. Mi dice “allora devo scrivere più veloce”. Sarcastica rispondo “veda lei”!
Entro in sala travaglio/parto alle 17.30 conoscendo l’ostetrica che mi seguirà durante tutto il parto. Una ragazza eccezionale. Alle 19.33 nasce il mio piccolo ometto. Reazione a caldo: “beh, se è così faccio subito il secondo”. L’ostetrica mi dice “guarda che una cosa del genere l’ho sentita dire solo due volte nella mia vita lavorativa”… Ora quell’ostetrica è in dolce attesa. Auguro a lei e a tutte le future mamme di avere un parto come il mio, di non pensare di non essere capaci, perchè in quel momento le mamme hanno una forza ed una determinazione che non hanno avuto e non avranno in nessun’altra occasione!
Buona vita!
Alessia
Mi piace ancora cosi tanto raccontare il mio parto ho dei ricordi cosi belli samuele è il mio 5 bimbo dopo un cesareo gemellare di 10 anni prima decidiamo di provare a cercare il mio piccolo angioletto(Il mio primo figlio ha 18 anni e gli ultimi 2 10 anni)ero così emozionata ha l idea di condividere questa esperienza con tutta la mia famiglia !appena scopro di aspettare il mio piccolino a la prima visita chiedo subito informazioni per un parto naturale magari in acqua era un esperienza che in passato non avevo provato quindi da subito inizio ad informarmi su le strutture per eseguire un parto naturale dopo il cesareo durante la gravidanza tutti mi avevano convinto che samuele avrebbe anticipato su la sua data presunta e sopratutto che avrei fatto presto quindi arrivo a la data del parto con questa convinzione che mi viene smontata appena superata la data prevista 16 gennaio faccio il monitoraggio tutto tace tutto fermo non sarebbe servito rivederci fino il 20 che avremmo deciso il da farsi il mio parto naturale stava per sfumare avrei dovuto prepararmi per un altro cesareo le giornate e le nottate erano infinite fino a la mattina del 18 gennaio mi sveglio a le 4 del mattino per la mia solita pipi mentre mi pulisco noto su la carta il tappo gelatinoso con un po di sangue rosa ero così felice c ero mancava poco torno a letto aspettando le contrazioni a le 6 suona la sveglia di mio marito per andare a lavoro gli dico che probabilmente ho perso il tappo e dovrebbe mancare poco ma decidiamo di non dire niente hai bimbi e quindi a le 7.30 portarli a scuola e farli stare tranquilli lasciamo loro faccio colazione ma e tutto fermo non ho niente a le 8 arrivo in ospedale mi visitano tracciato ma niente è tutto fermo tutto chiuso ci può volere ancora qualche giorno 8 e 35 ero in macchina per il ritorno a casa piu sconsolata che mai chiedo a mio marito se visto che a perso la mattina a voglia di fare delle commissioni con me quindi andiamo a fare la spesa poi al negozio dove abbiamo fatto la lista cosi colgo l occasione per fare vedere delle cose anche a lui mi ricordo che sono iniziati i Saldi quindi un caffè in centro e una bella passeggiata mi aiuterà a rilassarmi cosi arriviamo a l 1 che e l ora di andare a scuola io decido di fermarmi a casa non ho davvero piu voglia dei soliti discorsi sei sempre li ma non nasce piu ma e freddo ma ci sta bene quindi decido di andare a letto mio marito mi chiede se preferisci che resti a casa anche nel pomeriggio gli dico di si oramai lo so che non sarebbe nato ma almeno avrebbe seguito gli altri bimbi a le 15 sento che tutti allegramente stanno preparando le creps allora a quel punto mi ricordo di non aver pranzato mi provo ad alzare e sento un calcio che mi leva il respiro mi sa che anche il mio piccolo ha fame sono in piedi comincio a sentire un liquido caldo che mi scorre chiamo mio marito che era in cucina e gli dico non creamo panico mi so sono rotte le acque lui mi dice che vedrai mi sbaglio e un altro viaggio a vuoto ma io nel giro di mezz ora ci sono i nonni a casa e noi siamo in macchina per fortuna sarà cambiato il turno se no che figura se è di nuovo un falso allarme mi accolgono le ostretiche con tanta pazienza e gentilezza dopo la visita mi confermano che sono le acque ma samuele e molto alto e io sono molto indietro(Ma come e il 6 dovevo far presto )Ma si vedrai si sbagliano faccio in una volata comincio a passeggiare a le 21 faccio un altra visita ho 1 Cm qui di sono molto indietro la mia compagna di camera e nella mia stessa situazione le infermiere decidono che i marito possono restare entrambi io decido di andare nella sala d Aspetto c e mia cognata la mia miglior amica mi passerà meglio il tempo avverto qualche contrazione ma niente di che a le 23 mi chiamano per una visita a quel punto saluto tutti non sarei più uscita i dolori cominciavano a farsi sentire arrivo in camera la mia compagna è a 7 cm va di corsa in sala travaglio io sono appena a 2 I dolori cominciano ad essere sempre più forti l patetica mi consiglia una doccia calda però mi invita ad andare in sala parto che c e piu spaziosa e lei avrebbe seguito anche l altra ragazza il tempo passa erano le 2 di notte io ero da mezzanotte sotto la doccia al massimo dei gradi avevo la pancia rosso fuoco con il getto del acqua al massimo dei gradi su la pancia sembrava mi avessero bollito comunque mi visitano avevo raggiunto 3 Cm (E scusa solo 3 Cm non ci siamo ancora?)li ho maledetto il momento che ho rifiutato il cesareo non c e la facevo più non ne potevo piu non avevo sofferto mai così tanto neanche 18 anni prima che ero una ragazzina inesperta spaventata con poca esperienza di tutto ….Chiamo la dottoressa decido di chiedere il cesareo non c e la faccio più mi prova a calmare con tanta pazienza e dolcezza mi prova a proporre l epidurale solo la parola mi dava sollievo accetto la prova inizio la preparazione con delle contrazioni allucinante ho lo stimolo solo di andare in bagno oramai da ore ma niente dopo aver finito la somministrazione della dose del epidurale mi visitano chiedo che ora sono mio marito mi dice le 4 oramai piu distrutto di me era 24 ore che ero sveglia sento la dottoressa che parla di 7 cm lo sento dire in lontananza io sono stanca faccio fatica a sentire e parlare l ostetrica mi tranquillizza dicendomi che si sarebbe messa accanto a me ma tanto io volevo solo dormire .l ostretiche mi dice che prima di lasciarmi dormire Vuole darmi un occhiata comincio a sentire un fra trambusto ci siamo il bimbo spinge il tracciato mostra le contrazioni ma io non sento più nulla mio marito si avvicina prova ad aiutarmi seguendo il tracciato tutti mi dicono di spingere ma io non sento niente verso le 6 l effetto dell epidurale comincia a scomparire io comincio a sentire la sensazione si spingere mio marito mi tiene le gambe cerca di aiutarmi in tutti i modi a le 6 e 40 sento il pianto dolce del mio piccolo non ci posso credere c e lo fatta l patetica mi spiega che samuele era incanalato con la faccia verso l intestino quindi spingeva verso il dietro e questo a fatto allungare i tempi ma a me non interessava altro lo avevo tra le braccia dopo 9 mesi di attesa 27 ore ed era quello che contava il mio parto naturale dopo il cesareo lui nudo sul mio corpo mi guarda con i suoi occhioni azzurri cerca di sgusciate verso il mio seno lo guardo e uguale hai gemelli il 3 gemellino dopo 10 anni dopo 2 giorni eravamo pronti per tornare a casa grazie a me a samuele a mio marito al personale che ha creduto nel mio parto naturale.
Eleonora
Amavo parlare con la mia polpettina in ogni singolo momento della mia giornata: raccontargli la sera ciò che avevo fatto o confidare i miei pensieri!
Erano passati 4 giorni dalla data presunta di scadenza e quella sera decisi di convincere il frugoletto dentro la mia pancia a “rompere il sacchettino, a tirare un calcio talmente forte da rompere quel sacchettino che lo circondava perché così finalmente ci saremmo potuti incontrare”. Mai e poi mai avrei pensato che mi ascoltasse ma invece alle 3.53 mi ritrovai nel letto in un lago: avevo rotto le acque!
Corsi in bagno per accertarmi che non si trattasse di sangue e quando ne fui sicura tornai nella stanza gocciolando in giro e chiamai il mio compagno che non esitó a svegliarsi dalla felicità! Di lì a poco avremmo incontrato la nostra polpetta!
Arrivammo in ospedale e m misero il tracciato ma per 12 ore non ci fu più nessun movimento, nessuna contrazione!
Decisero di indurmi il travaglio e le successive 36 ore furono un inferno, ma quando scesi in sala parto non potevo credere che di lì a poco ti avrei avuto tra le mie braccia!
Un’ostetrica, durante la notte, mi disse di non perdere la concentrazione e di non abbattermi perché le contrazioni da induzione sarebbero state lancinanti, ma con una resa in dilatazione molto bassa; in 24 ore infatti mi dilatai solo di 3 cm, ma non smisi mai di pensare al motivo per cui stavo sopportando tutto quel dolore: la mia polpetta!
Le ultime ore furono terribili per i miei nervi: non passavano più e l’unica cosa a cui pensavo era che volevo che tutto finisse per avere con noi nostro figlio. Mi persi mentalmente durante le ultime spinte e non riuscii più a spingere, ma per fortuna la ginecologa, una donna stupenda, il mio angelo, mi aiutó con delle manovre speciali per fare “le cose al posto mio”.
Alle 2.44 di due giorni dopo la rottura del sacco, vissi l’emozione più bella che potessi mai immaginare: mio figlio, che nonostante i quattro giri di cordone intorno al collo e lo stress respiratorio, mi guardò fisso negli occhi stanchi come per dirmi: “ciao mamma, ce l’abbiamo fatta”!!
Federica
Vorrei raccontarvi la nascita del mio meraviglioso cucciolo LEO
Premetto che il termine era il 5 aprile e che la mia gravidanza è stata molto tranquilla ,senza nausee e senza troppi fastidi(a parte il grosso pancione che cresceva sempre di più).
Era il 9 di aprile(mattino presto)quando iniziai a sentire i primi dolori ,all’inizio abbastanza sopportabili poi sempre più forti anche se non con la stessa frequenza ..man mano che il dolore aumentava (iniziavo ad avere le contrazioni ogni 30 minuti più o meno) decisi di chiamare mio marito al lavoro a farmi accompagnare in ospedale dove mi dissero che ero dilatata di 2cm ,dopodiché tornammo a casa ,feci un bel bagno nella vasca e coninuai cosi fino a mezzanotte.
Le contrazioni si fecero sempre più frequenti(ogni 10 minuti circa)cosi svegliai mio marito e andammo di nuovo in ospedale.
A quel punto ero dilatata di 4 cm dopo circa 5 ore l’ostetrica decise di aiutarmi con l’ossitocina.
Fu così che incominciò la mia avventura in sala parto … Le contrazioni mi arrivavano circa ogni minuto ,dolori che non dimenticherò mai nella mia vita,verso le 12 l’ostetrica decise di rompermi le acque perche nulla si stava muovento ,a parte la mia dilatazione .
Sono le 14.30 circa quando chiamarono il dottore,ero dilatata di 9 cm ma il bambino non ne voleva sapere di spingere così decisero di effettuare un cesareo .
Non posso dimenticare quei minuti in sala operatoria ,ero sola ,spaventata ,stanca,sofferente finchè non mi fecero l’anestesia..poi arrivò il grande momento …sentii un piccolo pianto (tipico del neonato) e subito i medici dire è nato Leo ,erano le 15:24 del 10/04/2019 quando vidi per la prima volta mio figlio,quando gli diedi il primo bacio ,un emozione indescrivibile…Le mie lacrime non smettevano di scendere auguro a tutte di provare la gioia di diventare mamma.
Sono mamma da 3 mesi e mezzo, e questa è la mia storia, ho avuto una gravidanza facile, il mio bambino cresceva bene, alle visite tutti i parametri erano perfetti, sono andata a camminare tutti i giorni 14 chilometri, e addirittura sono andata in palestra fino a 3 giorni prima di partorire, ero un po’ preoccupata per i chili che avrei preso, ma poi pensando che avevo il mio piccolo ometto tutto speciale le mie preoccupazioni passavano, l’importante era che lui fosse sano. Avevo il termine il 10 aprile e dicevo alla gente che non volevo che nascesse il 1 aprile, invece la domenica sera del 31 marzo ero da mia mamma per mangiare una pizza, mi sono seduta sul divano e mi sentivo un po’ strana infatti una volta a casa mi si è rotto il tappo e sono partiti i primi dolori, l’ho detto al mio compagno che mi domanda, e ora cosa facciamo? E io aspettiamo magari non è niente, e così sono andata a letto, all’una e mezza mi sveglio, ma i dolori non erano forti e non volevo svegliare il mio ragazzo perché il giorno dopo sarebbe andato a lavorare, così mi sono messa a stirare,perché ho pensato se nasce oggi di tempo non ne avrò più, e tra un dolore e l’altro sono arrivate le 5 e mezza, finito di stirare decico di riposare un po’ ma non faccio in tempo a coricarmi sul divano che mi si rompono le acque, e allora vado dal mio compagno lo sveglio e gli dico che dobbiamo andare in ospedale, partiamo alle 7 e alle 7e mezza siamo la, mi visitano, sono indecisi se ricoverarmi o no, dopo un po’ decidono di lasciarmi dentro, e vado in camera, mi corico e cerco di rilassarmi tra una contrazione e l’altra, poi d’improvviso sento il bisogno di spingere, il mio compagno va a chiamare l’ostetrica che mi porta in sala tracciato e da lì ho ricordi confusi perché succede tutto in fretta, mi ricordo che i dolori si sono fatti lancinanti, poi vedo 2 o 3 infermiere che dicono che mi devono fare un cesareo d’urgenza perché il mio piccolo aveva i battiti bassi, una che mi spoglia e mi mette il camice e da un lettino passo a un altro lettino per andare in sala parto, poi sento dire che mi sono dilatata completamente e che quindi posso farlo naturale, avevo un sacco di infermieri, ginecologi e infermieri vicino e anche il mio ragazzo è stato eccezionale, comincio a spingere, urlare e spingere, sentivo bruciare, molto probabilmente era la testina che usciva, mi hanno fatto un piccolo tagliettino e dopo 20 min e con un ultima spinta è nato il mio LIAM, 2kili685 del 1 aprile alle 12e40, ha deciso di farmi un bel pesce d’aprile, il più straordinario delle mia vita e anche se tremavo dall’agitazione l’ho voluto prendere e stringere e mentre mi mettevano i punti pensavo a che bel capolavoro avessi creato insieme al mio compagno, purtroppo dopo 5 minuti l’hanno dovuto mettere in incubatrice per un po’ di acqua nei polmoni, ma alla sera ce l’avevo già in camera. È stata un esperienza fantastica anche grazie a tutto lo staff dell’ospedale che mi ha aiutato in tutto e per tutto.
Lucrezia
12 agosto 2011 ore 22.33 ricovero per me è per la futura Giorgiarita causato dalla pressione alta che in realtà era diventata alta solo da qualche giorno ma pressione alta e qualche contrazione danno spazio al ricovero.
In serata monitoraggi in sala ma appena finito con la burocrazia ospedaliera ecco la mia stanzetta il mio letto che mio fu solo dopo 28 ore.
Aiuto si 28 ore ma ricche di cambi turno di ostetriche (ovvero mani dal cielo) da conoscere di medici da pareri discordanti e tanta amicizia con il doct anestesista tanto atteso per la magica epidurale solo che con lui l onere della conoscenza è stata solo il 13 agosto che … cadendo di sabato ed in un Pre ferragosto per evitare che sparisse l ho tenuto legato a me da un monitor😂😂
La mia epidurale a zero centimetri eh si a zero,sfatando tutte le storie sentite in giro e non,a zero cm di dilatazione perché le mie contrazioni partivano e raggiungevano un bel picco ma anche la mia pressione gli stava dietro.
Poi un po di ossiticina 2 giri.
Poi fine ossiticina.
Da premettere che l epidurale l ho fatta alle 7.10 del 13 agosto quindi alle 12.00 un ottimo pranzo in sala parto con tanto di tagliatelle e ragù bolognese li nell infermi di Rimini.
Alle 15 spuntino intanto vedevo dal monitor come cavalcavano le mie contrazioni.
Evvai con i bori di epidurale.
Il mio anestesista non mi ha mai lasciata.
Giri sulla palla un po i vasca ma alle 18 eravamo ancora a 3 cm poi passeggiate finalmente arriviamo a 7 cm alle 20.
Un nuovo cambio turno una nuova cara magica favolosa ostetrica mi dice “Angela io vedo la testina vuoi toccarla?beh ero un po spazientita va bene le tagliatelle va bene che non sentivo tantissimo dolore ma iniziavo a voler spingere e tutti mi dicevano che non potevo.
La mia adorata di cui non ricordo il nome,poiché verso le 19 dati i tanti bori di epidurale avevi perso conoscenza e la bimba era andata in sofferenza,io ogni tanto mi riprendeva ma non avevo forze ero e mi sentivo una drogata.
Comunque dissidio non voglio toccare la testa voglio che esca!”
Allora lei disse di seguire il suo consiglio ovvero mio marito da dietro mi teneva impedì e mi reggeva sotto le ascelle ed io intanto spingeva.
Bhe solo tre spinte vi dico che li un gran male …ma menomale😂perché un po tanta tanta epidurale aveva rallentato il tutto ed anche me.
Alle 21.27 scivolando tra le mie gambe viene alla luce la mia piccola viola era viola aveva sofferti tanto poi una madre quasi non cosciente ma era andato tutto bene nonostante il mio ostaggio l anestesista abbia pensato in più momenti di risolvere con un cesareo d urgenza considerando le mie condizioni.
Ascoltate gli angeli io ne ho ascoltati tanti e per finire anche la mia santa la mia luce Santa Rita da cui prende il secondo nome la mia bambola.
Angela
Era un sabato di metà luglio, il giorno prima del termine. Quel giorno ero stranamente in forma (l’ultimo mese era stato pesante con il pancione e il caldo), decido di mettermi a pulire casa, pulisco il tavolino della sala quando sento del liquido scivolarmi tra le gambe. Mi sposto subito… il mio tappeto!!!!! Faccio appena in tempo a spostarmi che il lago è sotto di me… si sono rotte le acque!!!! Incredula ma felice chiamo mio marito che è in cortile!! Forse ho urlato troppo che accorrono anche mia mamma e mio papa , appena capiscono è il panico!!! Mia mamma che urlava “andiamo, andiamo in ospedale, sali in macchina” e io “non se ne parla, vado in doccia”. Così , mentre loro vanno in ospedale (sono arrivati prima di me :-)), io faccio una doccia e con calma io e mii marito andiamo in ospedale. Mi visitano e non sono dilatata ma visto che mi si erano rotte le acque mi ricoverano. Erano le 11 del mattino. Il pomeriggio passa in maniera strana, avevo dei dolori ma niente di particolare. Verso le 18 l’ostetrica mi porta in sala travaglio, mi fa la doccia ma il travaglio non parte, rimango comunque in sala travaglio. Da un momento con l’altro, dalle chiacchiere, dal ridere e dallo scherzare sento che qualcosa cambia. Mi chiudo in me stessa per poter sopportare il dolore. Mio marito capisce che qualcosa è cambiato quando lo zittisco con un “stai zitto” secco. Nel frattempo era cambiata l’ostetrica, i dolori erano forti, molto più forti della prima gravidanza, ma se mi concentravo riuscivo a sopportarli. L’ostetrica capisce che i dolori sono forti ma aspetta a visitarmi. Alle 21 finalmente mi visita e…. DILATAZIONE COMPLETA. Eravamo tutti increduli. Ma come? Il travaglio non partiva, di già????? Da quel momento è iniziato il momento più duro!!! Le spinte erano talmente dolorose che ogni volta che spingevo chiudevo le gambe con la conseguenza che la mia piccolina tornava dentro. L’ostetrica ha tentato più volte di dirmi cosa fare ma il dolore era davvero forte. Poi finalmente alle 22.20 è nata il mio piccolo terremoto, Elisa. È nata e aveva già gli occhi aperti!!!!
Era il 30 novembre 2018 ed ero incinta di 36 settimane più 4 giorni.
Alle 8 sono caduta dalle scale con in braccio il mio primo bimbo. Quindi mia madre ha chiamato l’ambanza. Io sono stata sempre cosciente. Dunque, visto che ero seguita all’ospedale di Empoli alle gravidanze a rischio per ritardo di crescita e per contrazioni, ho chiesto di essere portata li.
Arrivo in ospedale e vengo attaccata al tracciato che dura 2 ore. Dopo vengo visita dal ginecologo.. che fortuna in turno c’era il mio ginecologo il quale ha ricontrollato le misure della bimba e si e’ accorto che, rispetto all’ecografia fatta 2 settimane prima, la mia bimba non era cresciuta. Per cui, insieme alla responsabile delle gravidanze a rischio decidono di ricoverarmi per indurre il parto.
Alle 14 arriva l’ostetrica per farmi la prima dose di gel…Sono partite le contrazioni… che bello a questo giro faccio prima rispetto al primo parto. Peccato, però, che alle 16 si ferma tutto.
Alle 22.00 torna un’altra ostetrica per farmi la seconda dose di gel.. alle 23.00 ricominciano le contrazioni che si fanno sempre più forti. Quindi ho iniziato a camminare per il corridoio a braccetto con mia madre (Santa Donna!)Nel frattempo arriva un’ostetrica dolcissima che mi ha detto che, se i dolori sarebbero continuati così, alle 00.00 mi avrebbe visita internamente. Alle 00.00 mi ha visita come mi aveva promesso.. bene l’utero era appianato e mi stavo dilatando.. ero di 2 cm.
Dopo un’ora sono nella stanzina delle isteriche e ho chiesto se poteva ricontrollarmi di nuovo… Bene con tutta dolcezza mi ha visitata facendomi lo scollamento come avevo richiesto.
Alle 03.00 via in sala parto. Appena sono arrivata ho implorato l’epidurale per i dolori atroci.
L’equipe delle due ostetriche, anche esse dolcissime e simpaticissime, hanno chiamato l’anestetista la quale ha tardato ad arrivare per un’emergenza.. Il dolore era atroce ma sia me mia mamma che le ostetriche mi davano forza per resistere. Appena e’ arrivata l’anestetista ecco che mi viene fatta l’epidurale ma vengo avvertita che sarebbe durata solo un’ora e mezzo perché non era quella forte ma quella leggera visto che non ero in Travaglio attivo.
Nel frattempo ho riso e scherzato con le sante ragazze che mi stavano sopportando 🙂
Alle 04.30, circa, arriva il ginecologo di turno che mi ha visitata e ha deciso di rompermi il sacco (erano le 04.50) ma l’epiduraLe aveva finito l’effetto ed io avevo ricominciato ad urlare.
Al che mia madre ha domandato quanto tempo avrei impiegato per partorire.. tutti hanno risposto circa un’ora… ahimè si sono sbagliati (per fortuna :)) perché subito dopo sono iniziate le contrazioni da spinta… Alle 05.01, con due spinte, viene al mondo la mia principessa Dalila rimando tutti di stucco e scherzando dicendomi che l’hanno presa al volo ahahahahah.
Ringrazio con tutto il cuore tutta l’equipe dell’ospedale che mi ha seguito dall’inizio alla fine.
Ringrazio mia madre per la forza e il coraggio che mi ha dato.
Il mio parto è stato magnifico, grazie ai medici e al personale dell ospedale di Vicenza.
Mia figlia è nata il 25 dicembre 2016 con parto cesareo programmato, in realtà mi si sono rotte le acque prima della data programmata, quindi sono corsa in ospedale. I medici presenti quella notte sono stati di una dolcezza straordinaria, mi hanno fatto vedere la bimba immediatamente, le ostetriche e i giorni successivi hanno coccolato me e la mia bimba moltissimo.
È stata una esperienza davvero bella. Grazie
Ero a 39 settimane, mi sentivo benissimo e super in forma, meglio dei mesi precedenti.
Tutti mi dicevano ” la tua pancia è alta, Ancora è lontano il giorno del parto”.
La mattina del 3 ottobre, a 39+3, mi sono svegliata alle 8 con un insolito dolore alla pancia, che mi andava e veniva, non ci ho dato molto peso e nel frattempo sono andata a dare da mangiare ai miei gatti.
Vado in bagno per fare pipì e mi trovo gli slip sporchi di sangue.
Essendo la mia prima gravidanza non sapevo cosa aspettarmi e mi spaventai, chiamai subito mio marito che nel frattempo era appena arrivato a lavoro, li, mi resi conto che forse era arrivata l ora di conoscere mia figlia.
Ero super emozionata ma anche in ansia, non sapevo come e cosa dovevo fare, i vari corsi di preparazione al parto li avevo tutti seguiti in questi nove mesi ma poi è tutto diverso da come ti immagini e ti raccontano.
Andammo in ospedale, mi accolse un infermiera che subito mi porto a fare il monitoraggio e la visita; avevo contrazioni regolari ma ancora distanti tra loro e avevo rotto le membrane.
Dissero a mio marito e mia mamma che intanto aspettavano in sala d attesa che potevano tornare a casa e tornare dopo pranzo perché sarebbe stata lunga.
Mi dissero che se non avessi partorito quel giorno, l indomani mi avrebbero fatto l induzione ma intanto le contrazioni Si facevano sempre più accentuate e più ravvicinate.
Fortunatamente ad ogni contrazione facevo gli esercizi che mi avevano insegnato al corso di yoga preparto, e devo dire che mi sono stati molto di aiuto!
Alle 12 ero dilatata solo di 1 cm, mi fecero fare una bella doccia lunga che durò circa un ora, ma niente, alle 15 ero ancora a dilatazione 1cm.
Mi dissero di camminare allora Mio marito mi fece fare il reparto per lungo e per largo,e ad ogni contrazioni mi iniginocchiavo a terra ed avevo la sensazione di spingere, anche se ancora non potevo.
Alle 18 circa iniziai a dilatarmi, ero a 4 cm.
Verso le 22.00 era arrivata l ora di spingere per far nascere la mia bambina.
Mi fecero mettere in varie posizioni, io ero sfinita, non vedevo l ora di vederla.
Al terzo cambio turno dei medici e infermieri, iniziarono le spinte, non ricordo quanto durò questo momento, ricordo solo di aver spinto fortissimo, tra una contrazione e l altra mi dissero che dovevano aiutare la bambina con uno strumento chiamato ventosa per aiutarla a uscire. Dopo l ultima spinta ci fu un momento di silenzio, io mi sentii svuotata e davanti a me vidi un piccolo batuffolo pieno di capelli neri.
Ancora Non avevo realizzato di aver fatto nascere la mia bambina finche non me l appoggiarono al petto! Ero diventata una mamma, la tua mamma! Ero al settimo cielo, avevo gia dimenticato tutta la giornata che avevo passato tra docce calde e contrazioni. Mio marito aveva un sorriso imbalsamato da quanto era felice.
Averla sentita per nove mesi che ballava dentro la mia pancia e non sapere come era fatta, finalmente il suo nome che tanto le avevo ripetuto nei nove mesi aveva preso una forma.
È nei suoi bellissimi 2.750 kg, è nata la mia principessa, Zahira.
Il giorno più bello della mia vita.
Tutto è iniziato un martedì di un freddo gennaio.. Ho scoperto di essere incinta e ho impacchettato il test con la prima carta che mi è capitata tra le mani e un fiocco bianco, poi sono corsa a lavoro da papà… e increduli ci siamo guardati ed è cominciata la nostra vita insieme come famiglia! È stato un periodo meraviglioso e felice, senza patricolari problemi. Un po’ di riposo e il mal di schiena, la casa da finire… riusciamo a trasferirci la settimana prima della scadenza. La mia pancia è enorme e il mio cucciolo non smette un momento di fare le capriole, sono stanca ma serena, papà decide di fare una foto alla mia pancia che ha veramente una forma strana e ci ridiamo su… mancano due giorni al termine e poi “finalmente vedremo il tuo faccino” . La sera chiudo quella benedetta valigia, vado in bagno e scopro di aver perso il tappo… CI SIAMO! Avviso il papà che mi rasserena e mi tiene vicino a se sul letto… tutto tace fino alle 6 del mattino quando un piccolo dolorino fa capolino. Continuo nelle mie faccende, lavo, stiro, stendo, cucino… insomma un treno in corsa fino alle 4 del pomeriggio! Vado da papà che lavora, è il 17 settembre ed è ancora caldissimo, il nonno mi chiede se voglio un thè… meglio un caffè và! Me lo godo fino in fondo e poi pian piano cominciano le contrazioni.. 15 minuti… 10 minuti… 5 minuti… sempre più intense. Guardo il mio compagno e capisce che è ora di andare! Arriviamo in ospedale, mi visitano e sono gia di 3/4 cm. Ottimo! Mi ricoverano, mi danno proprio la camera dove è nato il papà e mi attaccano il monitoraggio. Papà non mi molla un istante, mi tiene la mano in silenzio in attesa tra una contazione e l’altra mi infonde teneramente tutto il suo coraggio e io lo assorbo come se fosse la cosa più preziosa. Non riesco a capire quanto tempo passa sento solo il suono del suo cuoricino ferma rannicchiata nel letto e accetto tutto serenamente. Devo andare in bagno… faccio una lunga doccia, la cosa migliore che potessi fare, allevia tutto il mio dolore e mi rilassa totalmente! Mentre torno a letto mi accorgo di cominciare a perdere le acque. Una seconda visita. Dilatazione di 7 cm e rottura superiore del sacco possiamo andare in sala parto. Ma devo aspettare ancora un po’, le sale sono occupate ci sono tante mamme e l’ostetrica mi consiglia un’altra doccia. Detto fatto, ma poi non riesco più a stare ferma e sulle mie gambe trotterellp fino in sala parto. Entro nel mio mondo… quelli che per me sono attimi sono in ore. Vivo le mie contrazioni senza paura, senza reprimere nessuna sensazione. Ho bisogno di spingere tra le lacrime lo dico all’ostetrica che mi fa sedere sul lettino. Siamo solo noi tre e il rumore del tuo cuore… ma le contrazioni si affievoliscono e io non riesco più a spingere e farti nascere. Non c’è proprio verso, la posizione non va bene per me. Mi attaccano l’ossitocina e mi fanno girare a gattone… ora ci siamo! Spingo, spingo, spingo e sento la mano del tuo papà che mi preme sulla schiena e la sua voce che mi incoraggia e mi aiuta. Prima la testa, poi le spalle e tutto il corpicino… il tuo pianto e le tue braccia protese già verso di me…. meraviglioso Amore. Papà taglia il cordone e poi ti lavano. Io non ho bisogno di nulla, nemmeno un punto e ho gia dimenticato tutto. Finalmente sei tra le mie braccia e sei una meraviglia assomigli incredibilmente al papà! Da qui inizia la nostra avventura in tre mamma papà e Riccardo!
Leggevo i parti delle altre su questa pagina quando ero a riposo forzato i primi mesi
..e mi commovevo sempre…
Non è stata una gravidanza semplice la mia. Prima perdite e minacce d’aborto, contrazioni al quarto mese, riposo forzato e poi anche diabete gestazionale al quinto mese…finalmente arriviamo al nono e a 38 settimane non so perche ho voluto provare la pressione. Era alta. Scopriamo che ho la preclampsia. Ricoverata d’ urgenza il lunedì i medici decidono per l’induzione il martedì sera, rimandata poi al mercoledì mattina… ore 7.30 sono stata indotta finalmente, avevo tanta paura che non funzionasse e che dopo una gravidanza così travagliata, finalmente giunta al termine, qualcosa andasse ancora storto…mezz’ ora più tardi ecco arrivare qualche doloretto… dolori distanti tra loro e sopportabili. Ero felice stava per succedere, avevo bisogno di energie, e a quel paese dieta senza sale e zuccheri, un bel tramezzino col cotto e maionese alle 10 del mattino e mi tiro su… i dolori continuano ad avvicinarsi ma ai controlli le ostetriche mi dicono che è tutto invariato. 19.30, in corridoio in ospedale, orario di visite dei parenti, mi si rompono le acque. Scoppio a piangere e rimango sola mentre mio marito chiama un’infermiera per aiutarci. Vado a far una visita, mi dicono nascerà domani ad ora di pranzo… ma i dolori erano sempre piu intensi non potevo farcela pensavo… qualche ora potevo resistere, ma piu di 12 no! Mi rimandano in stanza ma alle 22 torno a far un tracciato, dilatazione 1 cm, come da 2 mesi a questa parte pensai… mi dicono di tornare in camera, sola, mentre la mia famiglia aspettava nell’atrio. Non potevo, non tornai in camera, volevo condividire il momento con mio marito e piangere tra le braccia di mia madre, è il mio primo parto, ho bisogno di loro. 2 ore seduta su sedie di legno a mordere le mani a mio marito ad ogni contrazione per poi scusarmi nei 4 minuti di intervallo. Un’ostetrica mi vede e mi rimprovera, il travaglio dovevo farlo sola nel letto. La seguo con la promessa di una visita. Ero a 4 cm, lei era sconvolta, incredula. All’1.15 epidurale. Arrivai a 8 cm in men che non si dica e alle 2.30 ero a 10cm di dilatazione, mi dicevano che il bimbo era alto, non era arrivata l’ora… ma io dovevo spingere, al che l ostetrica, quasi a prendermi in giro disse: “dai vediamo, spingi” spinsi e aggiunse:”basta basta…deve entrare il marito?” Risposi di si… passai da un lettino a quello del parto senza alzarmi, affinché il bimbo non uscisse, spinsi poco 2 o 3 volte e il mio bimbo uscì, fu una sensazione bellissima, sentirlo passare da dentro di me per donarlo al mondo…erano le 3.15 del 30 agosto e noi eravamo una famiglia. E io lo rifarei altre mille volte. Partorire mi è piaciuto e quando lo racconto la gente stenta a credermi, ma ricordo il travaglio e il parto solo con emozione e non come qualcosa di doloroso. Perciò non abbiate paura, tutto passa, vivete intensamente ogni momento, soprattutto quello dell’espulsione, perche vi rimarrà impresso nel cuore. Dopo il parto ho pianto tanto perche il mio bambino non era piu dentro di me, ma nel giro di un mese, coi suoi sorrisi le lacrime son andate via. Essere mamma è il dono piu bello che possiate ricevere, godetevelo dal test positivo e per tutta la vita, anche se avete qualche problema di salute in gravidanza, ogni difficoltà sarà cancellata quando avrete quell’esserino poggiato sul vostro petto in sala parto.
Erano le 6 del mattino dello scorso 17 giugno….giorno esatto della scadenza.
Mi alzo per andare in bagno e vedo delle macchie e striature rosa.
Chiamo quindi il mio compagno e ci rechiamo in ospedale dove iniziano i monitoraggi e attraverso un piccolo tampone vedono che ho rotto il sacco.
Avendo il tampone vaginale positivo decidono di indurmi il parto verso le 12 di quella stessa mattina.
Alle13 i primi dolori, faccio una doccia sotto consiglio ostetrico e qualche passo per i corridoi….alle 16 chiedo al mio compagno di chiamare l’ostetrica perché sento che qualcosa è cambiato…..ero già dilatata di 6 cm….si va in sala parto…..
Li mi accoglie un’ostetrica meravigliosa (Ilaria)….Vado in vasca per un po’ poi iniziano le spinte verso le 17…..poco più di un’ora dopo stringevo a me la mia vita ….. il mio bellissimo Elia…..e da quel giorno sono nata anch’io come madre e il mio dolce compagno come padre….
È stato un parto meraviglioso….. l’esperienza più bella e forte di tutta la mia vita…..
Grazie a chi mi ha sapientemente assistito e grazie a Roby…il mio amore grande.
Volevo raccontarvi la mia esperienza ed essere d’aiuto alle mamme in cerca di consigli sul vbac! Nel settembre 2015 è nata la mia prima bimba con parto cesareo per presentazione podalica, tutto benissimo! Nessun dolore e ripresa velocissima! A gennaio 2018 resto incinta per la seconda volta del mio pupetto! Trascorro nove mesi tra la stanchezza e l’ansia! Il mio ginecologo mi ha detto da subito che avrei potuto tentare un parto naturale. Così a 35 settimane inizio i controlli tutte le settimane. A 38 settimane andiamo in ospedale per la visita e il tracciato, la dottoressa dopo la visita, mi dice che il collo è morbido e accorciato e sono dilatata di 1 cm, così mi fissa l’appuntamento per la settimana dopo. Torniamo a casa e ho delle contrazioni non dolorose ma regolarali, passano le ore e diventano dolorose e ravvicinate, così a mezzanotte decidiamo di andare in ospedale lasciando i miei con la bimba che dormiva. Arriviamo lì e tra il ps e il caos mi fanno il tracciato e verso le 3:30 la visita, dalla quale risulta solita dilatazione di 1 cm e mi dicono che sono solo prodromi e che molto probabilmente mi avrebbero dimesso il giorno dopo, ma per il momento sarei dovuta rimanere. Io non potevo crederci, i dolori erano già fortini! Mando a casa mio marito e inizio le mie passeggiate nel corridoio con i dolori che aumentavano. Alle 5 faccio una doccia e lì mi rilasso perché trovo sollievo! Alle 6 mi fanno uscire perché avrei dovuto fare la visita, così mi fanno un tracciato e verso le 8:30 mi visitano ( io non ce la facevo più), e finalmente mi dice che sono dilatata di 4 cm, così chiedo l’epidurale! Verso le 9:30 mi portano in sala parto mi fanno l’anestesia, mi distendo e mi rilasso accanto a mio marito che nel frattempo era arrivato. Dopo qualche minuto sento che qualcosa è cambiato e prego la mia ostetrica di visitarmi, bene ero dilatata di 10 cm!!! Così, dopo un primo momento di smarrimento alle 11:00 inizio a spingere, però essendomi dilatata velocemente lui era rimasto alto e non aveva avuto il tempo di scendere! Spingo per un ora , ero sfinita! Poi finalmente alle 12:09 è nato il mio ometto!
Ero giunta quasi al termine e quei battiti nel monitor erano per me l’avvicinarsi al momento del parto, un misto tra ansia ed emozione. I monitoraggi erano più frequenti, se non nascevi tu di testa tua, ti avrebbero fatta nascere con induzione per diabete gestazionale e io non volevo nemmeno pensarci.
02/06 Quel sabato sera è uno dei tanti, papà finisce di pulire in cucina e io mi muovo goffa e lenta per casa, quando ad un tratto sento qualcosa di diverso.
Una strana sensazione, mai provata. Mi autoconvinco che forse è il caso di farmi portare al pronto soccorso per un controllo, tanto non ci sarei rimasta tutta la notte e invece, il tampone mi conferma che ho rotto il sacco, ma alto, quindi mi attende un ricovero e una lunga attesa.
Mi sembra surreale, saluto mio marito che torna a casa e quella notte saluto anche il mio pancione, ormai enorme, pensando di stringerti l’indomani.
03/06 La mattina arriva presto, mentre le contrazioni tardano ad arrivare ed io sono sempre più convinta che in serata mi chiameranno per iniziare l’induzione. E infatti la sera l’ostetrica mi mette a letto dicendomi che ci vuole pazienza e forza per il giorno successivo.
04/06 Un’altra mattina arriva e stavolta la fettuccia ha fatto il suo effetto. Sono molto stanca, ma ora riesco a riconoscere i veri dolori. Mi mandano in doccia, ma ho i brividi di freddo e quindi chiedo di uscire. Chiedo di farmi visitare perché i dolori sono davvero forti, ma la mia dilatazione è pari a zero. Sono nervosa, mi viene da piangere, non solo dal male, ma perché non mi sto dilatando. Mi metto a letto, in una posizione “comoda” ma subito dopo rompo le acque, quelle vere. Forse è il momento…no, mi mandano in vasca.
Sembro Tarzan appesa a quella liana, le due ore e mezza più forti della mia vita, dove provo un misto di paura e una forza immensa. Urlo, respiro, mi contraggo, sento che sto per morire e l’attimo dopo rinasco.
L’ostetrica entra in sala parto e mi dice che se sono abbastanza dilatata posso fare l’epidurale e io penso che la amo profondamente. Mangio quello che riesco ed eccitata mi avventuro nella stanza dove darò alla luce mia figlia. Un colore di Provenza che mi rilassa, solo per qualche minuto, fino a quando aumentano le contrazioni e anche la voglia di urlare.
Urlo, con forza, con violenza, con tutto il fiato che ho in corpo. Chiedo l’epidurale, che mi viene fatta a piccole dosi, perché ora si che mi sto dilatando velocemente.
Ricordo i massaggi di mio marito, sulle gambe in tensione e poi la contrazione più forte in assoluto, che mi dice che ormai tu sei lì, sei quasi vicino a me. Chiedo di chiamare l’ostetrica, ora voglio spingere non sono più le stesse contrazioni. Posso vederti attraverso uno specchio, posso ammirare la tua voglia di nascere e lì capisco che sono fortissima. E’ il momento, dopo giorni di stanchezza, di farti venire al mondo, di regalarti la vita. E alle 18.29 del 4 giugno dopo due spinte grido l’amore e ti stringo tra le mie braccia.
Sei bella da togliere il fiato e sei nostra. Non penso più a nulla, solo che sono una mamma felice, che ho sul petto tutto ciò che desidero e che ti amerò sempre.
Il 22 agosto 2017 io ed il tuo papà siamo andati a fare il monitoraggio. Calma piatta. Però super bagnata allora Alessandro il nostro super ginecologo ci fa fare al PS ostetrico una visita per vedere se fosse liquido amniotico…nulla. tutto ok. Torniamo a casa facciamo la pizza come molte sere d’estate aspettando il 1 Settembre giorno del cesareo programmato. Andiamo a letto dopo un bel gelato al cioccolato. Come tutte le notti mi sveglio verso le due e mezza vado in bagno scendo giù a bere, torno a letto…nulla! iniziano dei dolori di pancia strani. Mi dico di stendermi sul divano mi rotolo è presto x il parto…non può essere mi dico. Penso di dover andare andare in bagno no no …troppo stani.. accendo la mia app x le contrazioni …ummmm ogni dieci …poi mmmm ogni cinque. Salgo su. Sveglio il tuo papà. Credo di avere le contrazioni..forse non lo so! È la prima volta x me. Monitoriamo ancora e ci prepariamo per arrivare in ospedale distante un’oretta e mezza da casa. Di corsa andiamo. Non chiamiamo nessuno. Di corsa il travaglio in macchina . Arriviamo al PS. Sei podalica io dilatata già di quattro centimetri. Via, visita veloce mi trasferiscono in sala parto. Saluto il tuo papà e in un momento di pura magia super coccolata mi fanno il cesareo.
Alle sette e cinquantadue del 23 agosto ho visto il tuo faccino piccola Giorgia. Bella come una principessa. Ho detto subito Ti Amo amore mio.
È la mia seconda gravidanza a due anni di distanza dalla prima e tutto procede bene. La prima gravidanza è terminata in un cesareo per cui mi informo dall’inizio per un vbac.
Avevo l’enorme desiderio di farcela questa volta e vedere la mia bimba uscire da me.
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Grazie Martina per il tuo racconto!
Ciao mi chiamo Marianna e vi racconto il mio parto.
Sono al mio secondo bimbo che da quasi subito ci dicono essere maschio, decido di partorire all’odpedale Civile di Brescia ed è li che vengo seguita in gravidanza.
Inizia tutto già dalla seconda ecogagrafia dì screening, la dottoressa mi spiega che il bambino sta bene ma è un po’ grandicello ed infatti nella terza ecografia di screening pesa 2200 stimato a termine oltre i 4 kili, mi manda a controllo nel reparto stima peso a 35 settimane il bimbo pesa 3120 kg mi suggeriscono di anticipare il parto 2 settimane prima ed io decido di ascoltare i medici, il mattino del 15 marzo mi reco in ospedale per l induzione, alle 10 mi visitano tutto chiuso ma collo morbido decidono di indurmi con fettuccina di propess, alle 11 partono già le contrazioni dolorose chiamo l’ostetrica che mi suggerisce una doccia calda ma i dolori non passano alle 12 mi mettono sotto monitoraggio e decidono di togliere la fettuccina perché il travaglio è già attivo sono di 1 cm e mezzo di dilatazione, chiamo mio marito che è già all ingresso dell’ospedale, appena arriva in reparto ci spostano in sala parto, qui trovo un ostetrica d’oro che si fa stritolare le mani ad ogni contrazione intanto che mio marito si veste, alle 14 mi visita sono arrivata ad 8 centimetri, inizio a sentire la voglia di spingere e stritolo le mani a mio marito, l ostetrica continua a spronarmi mettendo contemporaneamente delle pezze calde sul perineo, che mi danno tantissimo sollievo e dopo mezz’ora di spinte che mi sembrano sempre meno efficaci, ecco che alle 15.21 viene al mondo il nostro piccolo uomo Mattia, è bellissimo siamo entrambi commossi, a mio marito scendono le lacrime mentre taglia il cordone…. il piccolo mi viene poggiato subito sul petto nudo dove rimmara per le due ore successive attaccandosi subito al seno. Ringrazio ogni singola persona che ho incontrato, tutti professionali e disponibili.
A parte le nausee dei primi 4 mesi è stata una gravidanza esemplare la mia, 9 splendidi mesi che auguro di vivere ad ogni primipara; nessun disturbo, nessun problema, solo tanta emozione e tanta, troppa, voglia di dolci :-p
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Il mio primo parto è stata una passeggiata,in tre ore è nato mio figlio con tre spinte.. che dire doloroso ma ne avrei fatti altri mille anche se per la mia seconda gravidanza sentivo che non sarebbe andata come per il primo .. infatti.. a dodici giorni dalla dpp mi ricoverano per indurmi il parto perché il mio pupo non cresceva più..panico:sia per L induzione sia perché non avevo nemmeno salutato a dovere mio figlio di 17 mesi.. ma iniziano con la fettuccia e per tutto il pomeriggio e notte sto bene.. alle 6 di mattina iniziano le contrazioni tempo di fare il tracciato e boom iniziano super dolorose contrazioni ogni minuto a mio avviso tanto che mi tolgono la fettuccia ma niente più battito ed io penso di non aver mai provato un dolore simile.. panico.. inizio a tramare,son sola perché mio marito non ho potuto avvisarlo,tempi pochi attimi e mi portano in sala parto per un Cesario,appena in sala parto mi dicono che mi anestetizzano completamente perché non c’è davvero tempo.. inizio a piangere con il pensiero di non rivedere mio marito e mio figlio.. mi risveglio con mio marito a cui dico che non farò mai più un figlio 🙂 non parliamo poi del dolore provato dopo.. del fatto che non potevo nemmeno prendere in braccio L altro mio figlio.. o che abbia avuto la febbre per una settimana .. esperienza traumatica ma mi ha dato una delle mie ragioni di vita..
Sono rimasta incinta al primo tentativo a 2 mesi dal matrimonio, gravidanza perfetta, nessuna nausea, nessun problema. Con morfologica ci confermano che è un maschietto, ma io me lo sentivo già infatti avevamo già scelto il nome: Nicola. Avevo il termine il 5 agosto, una delle estati più calde degli ultimi anni..non ce la facevo più, il caldo mi opprimeva e non vedevo l’ora che nascesse..e invece mi ha fatto penare..nessun sintomo, nessuna contrazione..e così sono costretti a ricoverarmi il 17/08 per cominciare la “tortura” dell’induzione. Primo tentativo fettuccia: contrazioni leggere per tutto il giorno che comunque non mi fanno dormire e non avevo nemmeno molto appetito, secondo giorno secondo tentativo con gel: stesse contrazioni leggere del giorno prima. Intanto vedevo le altre mamme che partorivano e io credevo che non arrivasse mai il mio momento. La sera del secondo giorno mi fanno un’altra dose di gel, lì partono contrazioni dolorose, chiamo mio marito che arriva in un lampo (avevo l’incubo che non facesse in tempo a veder nascere suo figlio). Dalle ore 20:00 del 18/08 fino alle ore 6:00 del 19/08 ho avuto contrazioni davvero forti, non abbiamo mai dormito ne’ io nè mio marito, trovavo un leggero sollievo solo con la doccia calda, contrazioni ravvicinate ma dilatazione 1cm. Ero sfinita, 2 giorni che non mangiavo e non dormivo, mi sembrava di aver sofferto tutta una notte per niente e la mattina del terzo giorno si bloccano ancora le contrazioni. Al che piangendo imploro il cesareo. Ma dopo ennesima visita mi dicono che qualcosa si è smosso e sono a 4cm. Mi fanno rottura membrane e mi dicono che proveranno col terzo tentativo cioè flebo ossitocina. Mi mettono flebo ore 8:00 del 19/08 e ricominciano contrazioni ravvicinate fortissime. Ma questa volta l’ostetrica di turno mi da coraggio e mi assicura che ormai siamo verso il traguardo. Affronto le contrazioni con meno paura e inizio a respirare con più concentrazione, anche se il dolore è così forte che non posso fare a meno di urlare. Mi visitano e con sollievo mi dicono che sta procedendo bene e sono a 6cm.. mi rompono il sacco..dopo un pò a 8cm…e infine la notizia che aspettavo: sei a 9cm puoi iniziare a spingere! Ho pensato: ecco adesso è il momento di tirar fuori le unghie e la grinta! Spingo e spingo e mi sembra di non avere risultati, il bimbo è tutto alto, deve scendere e inoltre e girato al contrario con schiena contro mia schiena e quindi devono anche ruotarlo. Non ho mai guardato l’orologio in quella mattina e non capivo da quanto stessi spingendo (mio marito mi dirà poi che ho fatto più di un’ora di spinte) e finalmente si vede la testa! Iniziano ad arrivare infermiere e capisco che è il momento. Spingo più forte che posso e finalmente esce la testa. Mi dicono che alla contrazione successiva deve per forza uscire e le vedo un pò agitate. Nasce finalmente Nicola alle 12:40..la prima cosa che vedo sono 2 occhi neri spalancati che mi guardano mentre lo tirano su..ma non piange. Panico. Le vedo indaffarate. Chiedo se sta bene e mi rispondono che deve un pò riprendersi. Era viola. Finalmente un lamento. Me lo mettono sulla pancia e inizia a star meglio e a diventar più roseo. Mi dicono poi che aveva un giro di cordone intorno al collo, un braccio messo di traverso e..un nodo vero al cordone (erano stupite pure loro). Io non sapevo cosa fosse, mi hanno fatto vedere il pezzo di cordone col nodo..successivamente mi sono documentata e ho capito che mio figlio è vivo per miracolo. Il dolore era sparito, mi mettono 4 punti che nemmeno li sento. 3,5kg x 52cm. Ora ha 2 anni e mezzo, è un bambino sanissimo, felice e simpatico e ovviamente l’amore e l’orgoglio di mamma e papà.
Ho avuto una gravidanza meravigliosa e il termine è il 20 ottobre e come per tutte le neo mamme il nono mese ha un’infinità di giorni che non passano mai…il 21 faccio il primo tracciato e come avevo già sentore il mio pesciolino è bello comodo e non sembra aver fretta di uscire. Mi fissano un altro tracciato la domenica, per scrupolo visto che mio marito lavora mi porto la valigia appresso salgo in macchina e guido fino all’ospedale. Mi visitano, collo dell’utero ancora chiuso, tracciato piatto ma liquido al limite e pressione leggermente alta quindi decidono di tenermi…chiamo mio marito per avvisarlo e i miei genitori che dovevano venire a pranzo e gli dico che mi tengono là. Mi sistemo in camera, mi preparano per i tracciati e decidono di iniziare a indurmi dal giorno successivo. Iniziano con la prima fettuccia, si passa alla seconda ma nulla…mio figlio ha proprio deciso che non intende nascere..si passa alle “maniere forti” con la rottura delle acque e si decide dopo ore di farmi andare in sala travaglio con l’ossitocina..mi accoglie un’ostetrica fantastica che si da il cambio con 2 ginecologhe che fanno di tutto per farmi stare a mio agio ma io sono la personificazione della serenità…dopo 5 ore di ossitocina scopriamo però che il mio corpo non è per nulla interessato a collaborare..alle 9.15 mi visitano e il ginecologo (ho fatto in tempo a fare anche i cambi turno di quasi tutto il personale) mi dice “signora la testa di suo figlio è ancora in casino, dobbiamo fare il cesareo”…come ho sentito questo ammetto che la lacrima mi è scesa perché mi immaginavo il parto naturale ma l’ostetrica mi sgrida perché ho sempre affrontato tutto con il sorriso e non esiste che mi abbatto per questo. Mi faccio forza e torno a sorridere e a ridere come se niente fosse e ammetto che lo sconforto è durato veramente pochissimo. Chiamo i miei per avvisarli che da lì a poco sarebbe nato il loro primo nipote. Con mio marito sempre al mio fianco che mi sostiene ci prepariamo per entrare in sala parto…alle 22.57 nasce il mio principe Jacopo, 53cm per 3.775gr di amore allo stato puro..scopriamo che ha 2 giri di cordone quindi è stato un bene che si sia fatto il cesareo. Ci portano in saletta per le 2 ore di pelle a pelle e mando mio marito a casa a riposare. Dopo poco mi accorgo che però qualcosa non va, sono in piena emorragia..chiamo immediatamente infermiere e ostetrica e chiunque sia nei paraggi e mi confermano tentennanti che sono in piena emorragia. Iniziano a premere e a manovrare sulla ferita per far contrarre l’utero, mi danno una marea di farmaci ma l’emorragia non si arresta e dopo 2 ore dove si scusano in tutte le lingue per il dolore che mi stanno provocando mi portano d’urgenza in sala operatoria con anestesia totale per sistemare il mio utero che fa le bizze. Mi risveglio dopo un paio d’ore in saletta, Jacopo è al nido e io sono sotto prelievo costante per monitorare l’emocromo per evitare una trasfusione. Mi riportano in stanza verso le 6.30 e solo allora avviso mio marito di quello che era successo durante la notte perché ho detto ai medici di non avvisarlo per non farlo preoccupare. Arriva poco dopo incavolato nero con me per non averlo avvisato ma ormai è tutto sotto controllo, dal nido mi portano Jacopo che è letteralmente isterico dalla fame, non riconosce il mio seno perché si è purtroppo già abituato al biberon ma mi intestardisco e grazie alle infermiere del nido dopo mille tentativi in 3 giorni troviamo la soluzione nei para capezzoli e con quelli si attacca che è una meraviglia. Ora siamo a 3 mesi di allattamento esclusivo e cresce splendidamente. Sono felice è orgogliosa di me stessa per come ho affrontato tutto.
La nascita di mio figlio e stato decisamente la più bella cosa pur non essendo andato tutto liscio.
Durante la notte del 14 ottobre ho iniziato ad avere delle contrazioni piuttosto forti,e dopo aver aspettato che fossero abbastanza vicini sveglio il mio compagno , faccio una doccia e di corsa in ospedale.dopo un viaggio in macchina infinito per me ,solo 35 km per tutti arrivo in ospedale ,vengo visitata , tracciato su tracciato , vengo lasciata sola e sento almeno una donna mentre partorisce.
Cerco di mantenere la calma,ogni tanto qualcuno passa guarda il tracciato,e mi lasciano ancora.
A mezzanotte sono già sotto tracciato.mi lamento ,ho dolori fortissimi ,ma mi viene detto di non spingere perché è presto e non ho dilatazione.
Verso le 6 e 15 sento un dolore strano e qualcosa che mi esce dal ventre a 100 all’ora.chiamo aiuto ,grido,ho terribilmente paura,ma non viene nessuno .
Continuo ad urlare e finalmente si affaccia il medico di turno che non si degna di guardarmi,anzi va e legge il registro e dopo avermi rimproverata per le urla mi scarica con ,,ma se ti ha vista un quarto d’ora fa l’infermiera” …le dico che c’è qualcosa che non va e quando accende la luce chiama ,mi portano in sala parto e urla spingiiii !!!! Io tocco la pancia e non la sento più…panico …paura …cerco di spingere .
Niente .Mentre provo di nuovo vedo il medico che mi si butta con i gomiti sulla pancia e preme…una volta,due volte…e urlo .
Sento solo un forte “TAGLIA” rivolto all’ostetrica e poi dolore ,vedo sangue ,vedo il bimbo che non piange per qualche secondo.poi il tempo si è fermato finché non si sentono le grida del mio bimbo.Sei arrabbiata per essere stata lasciata sola per così tanto tempo senza cura ,ma poi te lo appoggiano sul petto e mentre il medico cucce tutto tu sei la donna più felice del mondo !!!!
Il tempo scadeva il 10 dicembre 2016 e dal 17 ogni 2 giorni mi facevo accompagnare a fare il tracciato. Il 20 ero andata la mattina e tutto taceva. Mi fecero ritornare in serata ma ancora tutto fermo. Al ritorno in macchina inizio ad avvertire qualche doloretto ma niente di che: arrivo a casa, ceno con mio marito, sparecchiamo, davanti alla tv e poi a letto. Erano le 11 e i doloretti iniziano ad essere un po’ più forti. Mio marito dorme ma io non riesco a chiudere occhio: cronometro e alle 2 duravano circa 45 secondi ogni 10 min. Ci alziamo, faccio una doccia e partiamo per l’ospedale. Intornoballe 3 siamo lì, mi attaccano il tracciato, mi visitano ma le contrazioni non sono ancora buone però decidono coomunque di trattenermi. Alle 8 di nuovo tracciato…le contrazioni ora sono abbastanza forti ma riesco ancora a fare qualche passo su e giù per il corridoio: il travaglio è ufficialmente iniziato, dilatazione 2 cm. Mi propongono di fare una doccia e di andare nella sala travaglio dove il clima e le attrezzature sono perfetti per affrontare il tutto al meglio. Sono carica, felice che tutto stia scorrendo bene. A 12 sono di 4 cm e intorno alle 15 di 5 cm. Poco dopo arrivo a 7 cm con dolori ora molto forti per cui seguo il consiglio dell’ostetrica ed entro nella vasca. Nonostante le contrazioni continuino riesco a sopportarle meglio ma alle 21 siamo ancora a 7. Si è bloccato tutto e il collo dicono che non si appiattisce completamente. Inizia un po’ lo sconforto, la rabbia, la paura di non farcela, la stanchezza peendono un po’ il sopravvento ma le ostetriche mi incoraggiano, mi accarezzano, parlano con me con dolcezza ma allo stesso mi spronano, mi consigliano sempre posizioni nuove e mi aiutano a respirare. Alle 23 mi attaccano il trattamento con ossitocina e all’una siamo a dilatazione completa, manca soltanto che si appiani completamente questo maledetto collo! Alle due sono pronta per spingere: appena mi hanno detto di scegliere la posizione per iniziare è come se mi fosse arrivata una botta di energia. Non ci ho pensato due volte e sono balzata sul lettino: in base a come arrivavano le contrazioni le forti spinte. Non so dove, dopo il lungo travaglio, abbia trovato la forza, ma ne sono bastate 5 per poter stringere la mia cucciolotta. Appena tra le mie braccia e tutto è passato. È la forza della vita che riesce a sostenerti a farti fare quello che razionalmente non penseresti mai. Mio marito sempre presente in tutte queste ore: ha partorito un po’ anche lui!! Non sono le ore che fanno una cattiva o una bella esperienza ma il modo in cui le vivi. Nonostante tutto infatti conservo impresso nella mia mente un bellissimo ricordo!!
Dopo ormai 20 mesi sono pronta anche io a raccontare il mio parto…avevo 23 anni, primo figlio, un emozione tanto grande quanto l’amore che provo per il mio compagno(fidanzati da 9anni). Non avevo paura del dolore o preoccupazione per quello che mi aspettava, avevo solo una gran voglia di conoscere mio figlio. Era il 25 aprile, giorno della liberazione in tutti i sensi, 12 ore di Travaglio che potrebbero sembrare un eternità ma a me sono letteralmente volate…20 minuti di spinte ed eri nato, mi immaginavo il tuo pianto e che mi mettessero in grembo il tuo corpocino ma nessuna di queste cose è successa…da qui iniziano i 20 minuti più brutti della mia vita, 20 mimuti in cui tu non hai respirato per colpa di un nodo nel cordone ombelicale(Che tra l’altro può succedere nello 0,3%)io non ti vedevo, non ti sentivo, eri circondato da 10 medici e in quel lasso di tempo sono morta non so quante volte. Perché tu sei la madre e non puoi fare nulla per tuo figlio quando fino a poco tempo prima era nella tua pancia e la responsabile eri solo tu…ti senti colpevole, anche quando chiaramente non lo sei, perché nessun bambino appena nato si merita certe cose, ma fortunatamente ci sono strutture come l’UTIN della maternità del maggiore che hanno messo in senso il mio cucciolo di 4 kg e 640g per 53cm e per 15 giorni siamo stati loro ospiti. Non ti ho potuto toccare per 3 giorni, perché stavi facendo la terapia del freddo, sono state settimane difficili in cui vederti era l’unica consolazione, abbiamo conosciuto bambini fortissimi con genitori altrettanto forti. Questa esperienza ti fa apprezzare di più il dono della vita e quella meravigliosa creatura che hai messo al mondo! ♡
Ecco la storia di Picinin, deciso a nascere con il sorriso. Dieci giorni fa ha iniziato a bussare piano piano dal pancione. Ero al termine di una gravidanza piacevole e senza complicazioni.
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Il mio primo parto è stato naturale e velocissimo.
Tre giorni prima del termine, dopo una giornata all’aria aperta a casa di amici, mio marito non vedeva l’ora che nascesse e mi aveva accompagnato a fare un giro in bici e una passeggiata a piedi.
Alle 23:00 inizio a sentire mal di pancia, pensavo fosse una leggera indigestione. Iniziano dolori regolari ogni 5 minuti.
Convinta che sarà ancora lunga mi faccio il bagno ma già nella vasca ho contrazioni ogni 2 minuti. Provo a mettermi a letto: impossibile, mi accovaccio e mi aiuto con la respirazione. Mio marito mi dice che sto urlando e spavento i vicini, io non me ne rendevo conto.
Perdo il tappo mucoso e si rompono le acque. Forse ha ragione.
È l’una di notte e arriviamo in ospedale all’1:20. All’1:52 nasce il mio bimbo, ho dovuto resistere per non spingere subito, mentre aspettavamo il dottore. È nato alla terza spinta, dopo in 5 minuti in sala parto, quando ho capito come spingere verso il basso, secondo le indicazioni dell’ostetrica.
È stato un parto bellissimo ma la fase successiva di gestione del neonato molto dura. Il mio secondo parto, invece, è stato un taglio cesareo programmato per gravidanza gemellare con presentazione podalica dei bimbi. Ero molto dispiaciuta di non poter tentare il parto. Post operatorio duro per me ma bimbi sanissimi e gestione più semplice, nonostante fossero 2, grazie all’esperienza e all’organizzazione. Sono felicissima delle mie gravidanze e dei miei parti senza alcun problema per i miei piccoli. Stesso amore infinito e legame con i miei bimbi.
Ora posso raccontare il mio parto… Superi le 40 settimane quindi inizio con i monitoraggi,faccio il primo e tutto risulta essere ok,mi dicono di andare li dopo 4 giorni….faccio così!Ed ecco che inizia il calvario!faccio tracciato più visita e risulta che non ho più liquido,quindi il bimbo deve nascere!mi fanno lo scollamento e mi rimandano a casa dicendo di tornare per le 18.00che mi avrebbero ricoverato per indurre il parto!
Martedì sera alle 18.00 mi presento in ospedale e mi ricoverano,alle 8 del mercoledì inizio con l induzione…passano le ore mi fanno altta induzione…passano altre ore e altra induzione!arriviamo a giovedì mattina alle 8 e non ho ancora partorito. Mi fanno scendere in sala parto,mi visita il ginecologo di turno e mi dice,aspettiamo ancora un ora se nn parte nulla iniziamo con ossitocina(e così è stato) via di ossitocina!dei dolori tremendi! Legata a quel cavolo di letto scomodo,monitoraggio attaccato che avrei voluto strappare via!le acque non si rompono,quindi interviene l ostetrica e rompe lei il sacco!Ma niente dolori fortissimi ma il dilatamente era lento!Il bimbo per fortuna tutto ok! Richiedo più volte l epidurale ma non mi viene fatta! ARRIVA FINALMENTE IL MOMENTO DI SPINGERE!Non so dopo quante spinte è nato!sono le 17.22 del giovedì! Nasce color puffo ovviamente!lavato asciugato visto 2 secondi e portato in Tin!nel mentre a me cercavano di fermare l emorragia che avevo in corso in quanto l utero non si richiedeva più!
Che dire,è stato un parto difficile con ripresa difficile!Ma ora sogno già una sorellina/fratellino per il mio piccino!
Dopo 9 mesi arrivo alla mia visita a termine, un po’ delusa perchè tutti i conoscenti pronosticavano un anticipo. Il liquido è abbondante, la pressione bassa, posso tornare a casa “ma non mi visita? Sono giorni che sento una forte pressione verso il basso” “non c’è bisogno, lo facciamo se fra una settimana sei di nuovo qui” torno a casa e a parte questa sensazione di pressione tutto è tranquillo. Il giorno successivo trascorre normalmente, mio marito torna verso le 18, ceniamo, in TV danno Frozen ed io da brava disneyana sono tutta contenta. Verso le 23 andiamo a letto. Alle due di notte mi sveglio un po’ agitata, vado in bagno, bevo un po’ d’acqua e torno a letto. Alle 4 mi sveglio con dolori di pancia, torno in bagno “nom possono essere contrazioni, non sembrano quelle che immaginavo al corso preparto.” Mio marito viene a vedere e gli dico che probabilmente è fastidio intestinale. Il “fastidio” mi tiene sveglia e passo l’ora successiva fra il letto e il bagno. Verso le 5 mio marito si alza di nuovo “amore.. vai in bagno ogni due minuti.. io un salto all’ospedale lo farei” “ma io riesco a parlare.. non dovrei riuscire a parlare durante le contrazioni dolorose del travaglio.” Mi convince del fatto che è meglio essere rimandati a casa rispetto a rischiare un parto precipitoso. In macchina mi accorgo che il mio “fastidio mi impedisce di stare seguta sul sedile. Faccio il check in al pronto soccorso alle 5.30 ed entro in sala monitoraggio, dopo alcune contrazioni rompo le acque e faccio chiamare l’ostetrica “tranquilla tu cambiati con calma” “no dove vai? Io devo spingere!” Mi visita e sgrana gli occhi “ha fretta. Andiamo” entro in sala parto e vengo messa sul lettino, mi mettono la flebo mentre spingo, tre spinte e c’è la testa, poi nulla “non ce la fai?” “Sono stanca”.. sento la ginecologa a bassa voce “prepara l’ossitocina” la mia testa e il mio corpo funzionano assieme “l’ossitocina no!” Raccolgo le forze per l’ultima spinta e sento piangere. Sono le 6.54 non riesco ancora a realizzare bene cosa sia successo, dal primissimo sintomo sono passate solo tre ore. Passo i giorni successivi a chiedere a mio marito di raccontarmi di nuovo tutto. Il nostro piccolo Christian è nato il 22 dicembre 2016. 3.260 kg per 51 cm di amore. Mery
Era il giorno esatto del termine previsto, ero a cena da amici quando mi dicono di vedermi stanca e di andare in ospedale per capire se il momento tanto atteso stesse arrivando e così feci, inconsapevole di cosa andassi incontro visto che era la mia prima volta.. erano le 22 circa quando ho finito il monitoraggio e il mio ginecologo, che quella sera era di turno in ospedale, mi dice che non ero ancora pronta ma che mi avrebbe ricoverato lo stesso; mando a casa mio marito perché la mia piccolina che aspettavo da 9 mesi non era ancora pronta per uscire, avrebbe dovuto ritornare il mattino successivo.. Alle 2.00 invece le cose cambiano, tutto inizia ad accelerare, telefono a mio marito dicendogli di venire perché i dolori iniziano ad aumentare sempre di più, fatico a stare in piedi, entro ed esco dalla doccia, l’ ostetrica giovane e gentilissima mi parla, mi consiglia come mettermi, mi spiega la situazione in cui mi trovo, finché arrivano le 4.00 e mi fa entrare in vasca per vedere se qualcosa si muove.. iniziano le spinte, tante che sembrano però inutili… esco dall’acqua dove magicamente i dolori erano più sopportabili e mi stendo nel lettino, mi giro e mi rigiro perché non trovo una mia giusta posizione. Il momento in cui avrei visto quella creatura tanto voluta quanto attesa sembrava non arrivare mai .. l’orologio segna le 6.50 e l’ostetrica chiama il mio ginecologo che è ancora presente in reparto.. la mia piccola è incanalata giusta ma sembra che abbia la testina messa male.. mi dicono che andavo bene così ma di provare a spingere più forte, non riuscivo a parlare, guardavo mio marito e cercavo in lui la forza per quella spinta giusta.. il ginecologo mi dice di provare un’ulteriore volta e un gioco di braccia miracoloso alla prima spinta utile, quella giusta.. quell’ interminabile spinta.. gli permise di aiutare la mia piccola a uscire, erano le 6.58.. Gioia finalmente è nata, un miracolo della vita.. la appoggiano sopra di me, non so come tenerla, ho paura di toccarla, ma era bellissima e dolcissima con il suo piccolo pollice in bocca… quel Skin To Skin è stato un’emozione unica..
Sono le 4.20 del mattino di giovedì 4 maggio…mancano ancora 15 giorni al termine, mi alzo a fare pipi e torno a letto; mi sento agitata, guardo mio marito dormire in cerca di consolazione da questa agitazione, mi sento pronta….e un attimo dopo ecco un dolorino fitto, un palloncino che scoppia e un onda calda mi ha inzuppato il pigiama. Resto immobile qualche istante indecisa sul da farsi, poi chiamo mio marito e gli dico che ci siamo….corro in bagno per controllare che sia tutto ok e porto alla memoria tutti i consigli avuti in sala parto.
Nessuno dolore, quindi abbiamo tutto il tempo per una doccia, per la colazione e per controllare la valigia, poi ci dirigiamo in ospedale dove riceviamo un’ accoglienza fantastica.Mi ricoverano ma tutto tranquillo…mando a casa mio marto in attesa di sviluppi; la mattinata trascorre tranquilla,serena e con la convinzione che il mio travaglio inizierà da solo, senza induzione.
Intorno alle 13.30 ecco le prime vere contrazioni…chiedo a mio marito di tornare subito e da li ecco un turbinio di eventi,emozioni e paure ci trascinano in sala travaglio e poi parto…ad assistermi arriva un’ostetrica straordinaria,.un angelo che guida me è mio marito senza lasciarci un attimo.Il dolore è intenso, non distinguo più una contrazione da quella successiva…ho la sensazione che non finirà mai, e invece alle 17.20 eccolo li, una stellina sulla mia pancia che mi guarda incerto…una stellina destinata a cambiare per sempre e in meglio le nostre vite…grazie Samuele di averci scelto come mamma e papà…ti vogliamo bene.
Eccomi qua..dopo quasi un anno dalla nascita del mio “piccolino” (4.400 kg x 54 cm) ho deciso di raccontare quei momenti che nonostante sia passato un po’ di tempo ricordo come se fosse ieri..data presunta 7 settembre ma di sintomi nemmeno l’ombra..iniziano le visite di controllo..la notte del 16 settembre inizio a sentire qualche contrazione..non dolorosa ma che comunque non mi fa dormire…poi passa…la sera ritornano..ogni 3 minuti così decido di andare in ospedale..monitoraggio e…le contrazioni si bloccano!un po’ delusi io e mio marito ce ne torniamo a casa…arriva la notte tra il 18/19 e le contrazioni si fanno più insistenti..resisto visto che sarei dovuta andare in ospedale per un controllo la mattina:collo appiattito ma non ancora dilatata..mi fanno lo scollamento e me ne ritorno a casa..contrazioni ogni 4 minuti per tutto il giorno..docce..cerco di riposarmi (non riuscendoci) e alle 21 del 19 decido di andare di nuovo in ospedale…dilatazione 4 cm..finalmente mi ricoverano!!!inizia così il mio travaglio..3 ore di vasca..di più non posso stare..dilatazione lenta..verso le 4.30 mi dicono che ci siamo quasi e che posso iniziare a spingere..speranzosa raccolgo tutte le mie forze e inizio a spingere e dentro di me pensavo al momento in cui avrei abbracciato il mio piccolino…mio marito sempre vicino a me..a sostenermi..e ce n’è voluto di tempo…Matteo è nato alle 9 del 20…una gran fatica ma tutto passa appena lo vedo…una notte che rivivrei altre mille volte…
Il 20 febbraio giungo al termine della mia gravidanza, un po’ triste perché speravo di partorire prima, per come è accaduto con Giacomo, il mio primo figlio.. alla visita del termine mi praticano lo scollamento delle membrane perché, a causa del diabete gestazionale non posso andare troppo oltre il termine. La ginecologa è stata bravissima e non ho sentito alcun dolore! Alle 20.30 prima lieve contrazione.. cavoli la manovra ha funzionato!! La notte passa tra dolorini e a letto continui cambi di posizione.. alle 7 del mattino io e Andrea decidiamo di andare in ospedale ma non voglio entrare subito, andiamo al bar, facciamo una bella colazione, nel mentre le contrazioni si fanno via via più intense… alle 10 entriamo nonostante le contrazioni siano dolorose ma brevi, ricordo che anche con il mio primo figlio erano così.. lo spiego all’ostetrica che ci accoglie e mi visitano, dilatazione 5 cm e in contrazione 6… bene! si va dritti in sala parto! Desideravo partorire in acqua ma per via del diabete devo costantemente essere monitorata dunque non posso.. la sala parto è accogliente, luce soffusa e ad accogliermi un’ostetrica sorridente che mi mette a mio agio… il monitoraggio senza fili mi consente di muovermi per come desidero… Andrea mi aiuta a svestirmi e a farmi indossare la vestaglia che avevo quando è nato Giacomo... poco dopo rompo il sacco, le contrazioni sono forti ma le gestisco bene con la respirazione, sento poi la necessità di spingere.. ci siamo!! Ad ogni spinta grido perché non posso farne a meno!! L’estetica mi dice quando accompagnare la spinta con un soffio e cerco di farlo ma è difficilissimo… Andrea mi sorride con aria rassicurante, poco dopo la testa del mio Simone è fuori e alla spinta successiva esce anche tutto il suo corpicino!!! Alle ore 12.32..
Passa nell’immediato ogni dolore.. le lacrime scendono dal mio viso, stringo Simone a me è lo attacco al seno…
Anche questa mia seconda esperienza è stata meravigliosa.. e la auguro ad ogni futura mamma!
Mary e Simone
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Ciao a tutte, sono Emanuela e sono la mamma di Stefano, 4 mesi.
Racconto la mia storia…tutto inizia nella notte tra lunedì 6 marzo e martedì 7 marzo…una notte passata con un mal di stomaco assurdo…pativo di acidità di stomaco e quindi pensavo fosse quello anche se era un altro tipo di male, un male che partiva dallo stomaco e prendeva tutta la pancia, ma la pancia intesa come pelle della pancia, mi alzo, cammino, mi corico mi siedo…in realtà non erano contrazioni…alle 10 del mattino decidiamo di andare in ospedale…il dolore era lievemente passato ma un controllo non avrebbe fatto male, dico a Roberto (il mio compagno) sorridendo di prendere anche la borsa nel caso in cui avessi partorito.
Arriviamo in ospedale e dopo aver atteso l’ostetrica di turno mi visita e mi dice che non ero ancora assolutamente pronta, che mi faceva comunque il tracciato e la misurazione della pressione. Durante la gravidanza ho preso solo 8 kg, la mia ginecologa era felicissima di questo senza approfondirne il motivo di aver preso così pochi chili…La pressione batteva sui 140/100 e non dava cenno di abbassarsi allora mi fecero il prelievo del sangue e mi mandarono a pranzare dicendomi di tornare al pomeriggio a ritirare i referti…un’ora dopo siamo di nuovo lì e ci hanno accolti calorosamente nel senso “vi stavamo cercando dove cavolo eravate finiti”…sorpresa chiedo il motivo di questa nostra attesa e l’ostetrica che prima voleva mandarmi a casa perchè non ancora pronta mi dice “non ha più proteine nel sangue, ti devo indurre al parto immediatamente. torna nella sala dei tracciati”. Da lì un pò arriva un ginecologo e mi dice “nella sua situazione non c’è tempo per aspettare che l’induzione faccia effetto, facciamo un cesareo subito”…io senza parole…il mio problema è che avevo mangiato e quindi non potevano anestetizzarmi subito…allora abbiamo aspettato dalle 14.00 alle 16.00, mi prepararono, provai l’ebrezza del catetare e poi vi alle 17.30 in sala operatoria…posizione fetale…epidurale…e via in contemporanea all’incisione vomitai il tutto e di più…mi attaccarono una flebo per far scendere la pressione ed io stavo malissimo, senza fiato, vomitando e impaurita…stavo per svenire quando ho sentito Stefano piangere, tra me ho pensato è nato, il mio piccolissimo bimbo era nato, me lo fecero vedere un istante e proprio piccolissimo non era…dopo ricucita e ripresa un pò mi dissero che avrei passato la notte in terapia intensiva perchè le mie condizioni non erano delle migliori…il mio pensiero era il mio bimbo dov’era e Roberto sarà in grado di stare lui con il piccolo? Qualcuno gli avrà detto dove sono e come sto?? Spedita in terapia intensiva (un salone in cui eravamo in 6 e l’unica “cosciente” ero io…vedo arrivare Roberto in lacrime dicendomi che il bimbo stava benissimo, era perfetto, 3.640 Kg per 53 cm di puro amore…che ci pensava lui, che io sarei stata lì una notte ma che il giorno dopo avrei stretto anch’io il nostro pulcino….Quella notte fu infinita, un sete che avrei bevuto il deserto, il pensiero per il mio bimbo da solo in una culletta e per Roberto a casa solo, ai miei, ai suoi, saranno stati avvisati…qualcuno penserà a me? Al mattino dopo aver implorato il personale ed i medici, alle 11 finalmente stringo il mio piccolino…morale della favola ero in gestosi…La mia ginecologa si è giustificata dicendomi che le analisi che la riscontrano non sono previste sull’agenda della gravidanza…ok e quindi?? una lo scopre così di aver la gestosi?? Comunque tutto bene quel che finisce bene 🙂
Eccomi di nuovo, dopo 3 anni e mezzo, pronta ad affrontare un altro parto, il secondo, per incontrare la mia bimba.
Dpp:6/2/2017.
Il 7/2 ho trascorso una giornata tranquilla , intenta negli ultimi preparativi.. come se sapessi che…
Nella notte intorno alle 3 iniziarono i primi dolori
Monitorati X 1 ora.. costanti e sopportabili ogni 20 min
Alle 4 mi alzo, sveglio il marito e vado in doccia
Alle 5 chiamo i nonni xche stiano con Mattia al risveglio,… alle 5.45 pronti X andare in ospedale
Saluto Mattia che dorme e salgo in macchina
Con la paura di non riuscire a controllare la contrazione stando seduta invece… in macchina si blocco’ il tutto.
Arrivo in ospedale, tutto ripartito e iniziano i dolori .. quelli fortini
Dilataz 6 cm .. erano le 6
Alle 8 chiedo X epidurale .. iniziano i dolori forti forti…
Alle 11.32 del 8/2 è nata Camilla , 3.890 di amore puro
Mattia non voleva saperne di uscire.
Era il 6 agosto 2013, dpp era il 4/8.. e l’ansia mischiata a paura e curiosità iniziava a farsi sentire.
Tutto il giorno con dolorini lievi ma costanti fino alle 22 quando tutto si calmò e crollai in un sonno profondo.
All’1 circa, mi sveglio X andare in bagno , metto giù un piede dal letto e .. puf, si rompono le acque.
Con calma ci dirigiamo in ospedale, dolori partiti subito .. dolori fortissimi, alla visita mi dicono dilataz.2 cm
Troppo poco .. ci vorrà una vita .. ma avendo rotto il Sacco mi ricoverano.
Allora, docce calde .. niente, dolore insopportabile.. alle 8 del 8/8 arriva l’anestesista x l’epidurale.. santa epidurale.
Ero stremata dalla notte insonne e dolorante ..
dopo la puntura… raggiunsi uno stato di beatitudine che durò pochissimo visto che il tutto si stava fermando.
Allora .. via divossitocina X sbloccare la cosa , infatti dopo 1 ora di spinte , alle 12.09 finalmente è arrivato Mattia .
Amore a prima vista
Sono passati ben 5 anni e 4 mesi dal mio secondo e ultimo parto! A 29 mesi dalla mia prima bimba eccomi in procinto di avere la seconda! La scadenza era il 18/01/2012 .Ma a differenza della mia prima bimba che era stata puntualissima, la seconda non era dello stesso avviso; e cosi arrivo la 40esima settimana e’ la streghetta non aveva alcuna intenzione di uscire e ci fa fare un giorno si e uno no avanti e indietro dall’ ospedale per i tracciati, durante l’ultimo tracciato….(dove ero andata praticamente in tuta, sapendo che il giorno dopo mi avrebbero’ ricovera….) invece mi trattengono verso le 14.
A mezzanotte iniziano le contrazioni che mi gestisco da sola nel bagno della camera sotto la doccia, verso le 3 mi portano in sala parto e chiamano mio marito e mia suocera, le cotrazioni crescono ma sono abbastanza tranquilla che l’ ostretica rimane sempre fuori dalla stanza e lascia che sia mi sucera (mamma di 4 figli) a massaggiarmi e aiutarmi! Alle 7 ce il cambio dell’ ostetrica e’ arriva l’ angelo che alle 8.06 del 26/01/2012 Fa venire al mondo la mia polpetta di 3790. Che da 5 anni insieme alla sorellona ci scaldano il cuore! Se posso ringrazierei il reparto di ostetricia di Asti!!
mancano pochi giorni e farai il tuo primo mese di vita!!!…come dimenticare quel giorno…
01/04/2017 ultima visita, tracciato,eco e rottura manuale delle membrane!!..tu sei perfetta,ma il liquido inizia a scarseggiare,quindi induzione programmata per il 03.
3/04/2017:ore 7 arriviamo in ospedale,nottatta in bianco tanta paura e agitazione per quello che mi aspetta!!!
Le persone con cui parlavo e dicevo che avrei avuto l’induzione,mi dicevano che sarebbe stata una cosa moolto lunga…poco rincuorante!!
Ore 10.30 primo tracciato e primo gel.mi dicono che dopo 6 ci sarebbe stato il secondo…
Mamma mia,ore interminabili e nessun dolore…
Ore 16.30:inizia qualche contranzione,ma piccole.
Ci chiamano in sala travaglio per controllo,tracciato e secondo gel…
Durante il tracciato iniziano delle contrazioni sempre piu importanti,quindi decidono di nn farmi il secondo gel anche perché sono dilatata di 2 cm.
I dolori sono sempre piu forti e mi consigliano di fare una doccia.dopo 20minuti di doccia i dolori sono insopportabili,e chiedo al mio compagno di chiamare l’ostetrica per un controllo..”Giovanna,aspettiamo la visita del dottore alle 19.30,perchè ancora non sei pronta.stai tranquilla!!Se ti viene da spingere,chiamaci!”…dopo queste parole dell’ostetrica,passano 10minuti e io devo spingereeee!!!il mio compagno chiama l’ostetrica che mi visita :”Giovanna,prepara i vestiti della bimba,andiamo in sala parto,si vede la testa!!!!
Ore 19.15 siamo in sala parto,non riesco a non spingere!!Anna,l’ostetrica,mi rompe le acque e mi incita a spingere forte più che posso.Mi tranquillizza,mi fa forza e mi dice sono bravissima..il mio compagno,al mio fianco mi accarezza la testa per rincuorarmi…
Ore 19.28 “Dai Giovanna,ultima spinta e ci sei!!!”
Sento il pianto che tanto aspettavo e desideravo sentire da 9mesi..
BEN ARRIVATA VITTORIA!!!
È il 7 giugno. 40 settimane spaccate. Mi avevano detto che non sarei arrivata a 32, collo piatto. E invece ce l’ho fatta e non ne posso più di non vedermi i piedi tanta è la pancia. Tutti a nanna, chissà quando nascerà… alle 3 di notte mi sveglio. Ho sentito qualcosa mentre dormivo ma non ho capito cosa… eccola, è una contrazione da togliere il fiato. Chiamo in ospedale. Ne ho scelto uno a 40 km di distanza, era l’unico dove mi sentivo a mio agio. Signora faccia una doccia con calma, primo parto, ci vorranno ore… no, non mi interessa. Tiro giù il marito dal letto eil figlio di mio marito, faccio la borsa per il piccolo e chiamo i suoceri. Ci si trova a metà strada, son di fretta. Tempo di salire in macchina e non capisco più niente. Stefano muoviti non ce la faccio più… sento una portiera che si apre e si richiude… il piccolo è in mano ai nonni e si riparte. Mi giro faccia contro il sedile reclinato, devo spingere devo spingere… ti avevo detto di pulire la macchina, non mi ascolti mai, non può nascere qui… mi trattengo ma è sfiancante… alla velocità della luce arriviamo all’ingresso del pronto soccorso. Non c’è nessuno. Mio marito mi apre la portiera e va a cercare qualcuno… io tiro un urlo di dolore così forte che in due secondi corrono con la barella. Caricata di peso e via in sala parto. Non capisco niente, mi hanno detto qualcosa ma non ci sento, ho gli occhi chiusi, dico solo “adesso spingo non ce la faccio più”. Spingo 2, forse tre volte e poi sento che mi appoggiano questo fagottino tra le braccia. È nata la mia bambina. Sono diventata mamma.
Sono passati ormai 8 mesi da quella notte che non dimenticherò mai…data presunta 8 agosto…siamo al 16 ma ancora niente..quella notte però c’era qualcosa di diverso..avvertivo dei dolorini al basso ventre..inizio a cronometrarli..ogni 5 minuti per due ore…essendo il mio primo figlio decido,un po’ spaventata di andare in ospedale.Arrivata le contrazioni finiscono..mi dicono che può succedere così io e mio marito torniamo a casa un po’ delusi..passano i giorni e quel dolore si ripresenta ogni notte ma dopo un paio di ore cessa…il 19 agosto vado in ospedale per un controllo:collo appiatito ma niente dilatazione (almeno la notte j bianco è servita a qualcosa)…cosi’ decidono di farmi lo scollamento e darmi il “favoloso” olio di ricino..e così torno a casa ancora una volta..ma ora le contrazioni sono più forti e più frequenti..alle 21 non resisto più e decido di andare in ospedale..dilatazione 5 vm
Ciao volevo raccontarvi la mia esperienza. Mi Chiamo Danila e ho 35 anni. Ho avuto la mia prima bimba con cesareo programmato perché podalica. Ma sentivo che mi mancava qualcosa. Ho sempre chiesto alla ginecologa che in caso di un altra gravidanza avrei voluto partorire naturalmente. Io stessa sono nata da un parto naturale dopo il cesareo. Mia mamma ha fatto il travaglio a casa e solo all’ultimo è andata in ospedale. Inizialmente nell’ospedale dove lavora la mia ginecologa non praticavano il VBAC ma con il csmbio del primario di ginecologia è stato possibile e così dopo 4 anni sono rimasta incinta e ho seguito le indicazioni per il VBAC. Arrivata al termine avevo dei doloretti di notte regolari ogni 10 minuti sono stata al controllo ma tutto era ancora chiuso. Ho trascorso 4 notti con quei dolori ma riuscivo anche a riposare. Nella notte in un attimo i dolori sono passati da sopportabili e ogni 10 minuti a fortissimi e ogni 3 minuti. Corriamo in ospedale e sono completamente dilatata il tempo della visita e già sento il bisogno di spingere….in 2 ,ore ho partorito ed è stata un esperienza bellissima. Molto doloroso ma dopo un attimo non ricordi più il dolore c’è solo felicità e il tuo bimbo che tra le mie braccia già si attaccava al seno.
Sono le 5 del mattino, sono a letto e sento umido, vado in bagno, faccio pipì e sulla carta igienica c’è un po’ di sangue “Alessio ci siamo!”
Chiamo mamma e sorelle “sto andando in ospedale mi si sono rotte le acque! Non ho dolori ci sentiamo più tardi!”
Arriviamo in pronto soccorso e, dopo avermi registrata, mi mandano in reparto. La ginecologa di turno mi visita, ovviamente il sacco è rotto, mi fanno il tracciato e mi assegnano una stanza. Passano molte ore, niente da fare, nessun segno. Io e Alessio siamo lì in attesa di qualcosa senza sapere cosa ci aspetta…arriva sera, l’ora di cena, (intorno alle 20 per essere precise) “Vai a casa a riposare se succede qualcosa ti chiamano e torni su” “Ok facciamo una passeggiata in corridoio e vado”
Pochi passi e iniziano i dolori “Oddio ci siamo” (ragazzi che ansia!) Piano piano le contrazioni si fanno forti e regolari intorno alle 22 entriamo in sala parto, l’ostetrica si accorge che la mia bambina ha il visino verso l’alto invece della normale posizione verso il pavimento: per cercare di farla girare mi fa provare a stare a carponi (con le contrazioni avrebbe dovuto girarsi), mi blocco con la schiena! Chiedo l’epidurale (nonostante volessi provare la vasca) il dolore è troppo forte! Con l’anestesia riusciamo a riposare tra una contrazione e l’altra; intorno alle 2 del mattino le contrazioni si affievoliscono e allora mi fanno una dose di ossitocina in vena per far ricominciare il tutto. Ormai è mattino io sono dilatata di 10 cm e finalmente posso iniziare a spingere! Urlo e spingo con tutte le mie forze! Non ne vuole sapere la mia piccolina appena smetto lei rientra; manovra per aiutarmi con l’espulsione, episiotomia…non ne vuole sapere! Provano con la ventosa…niente lei sta bene li! Alle 7.55 il primario decide che io sono esausta e lei sta iniziando a soffrire e allora prende il forcipe e finalmente la fa uscire! La mia meraviglia è nata! È stata la nottata più faticosa e al tempo stesso la più bella e emozionante della mia vita!
17/02/2011 nasce la mia prima bimba, 48h di induzione, 13 di travaglio e dopo tanta fatica finisco in sala operatoria per un cesareo d’urgenza, felice di vederla, non dimenticherò mai il nostro primo sguardo, ma dentro di me era rimasto un vuoto, una delusione.
Aprile 2016 scopro di essere incinta, avviso tutti che questo nascerà naturalmente e trovo tanta positività da parte di tutti.
11/12/2016 arriva la mia data presunta, mi reco all’ospedale per il tracciato come da accordi e il medico mi dice che era ancora tutto chiuso, che il bambino secondo lui era tanto grosso e quindi era meglio.indurre il parto e così accetto e inizia l’induzione tramite palloncino di foley, parte tutto bene, partono le contrazioni, ma sono irregolari, passo la notte tranquilla e la mattina andando al bagno perdo il palloncino, penso, bene mi sarò dilatata. Mi fanno la visita e niente, zero dilatazione, l’ostetrica mi dice che sono lontana per il travaglio, che il bimbo è tanto alto e che ritorni in stanza che dopo mi risistemano il palloncino. Torno in camera piangendo e tra lo sconforto penso che forse è meglio un altro cesareo, parlo con mio marito e mi dice, parliamo prima con il medico. Nel.frattempo l’ostetrica mi da un bicchierino di olio di ricino e andiamo a parlare con il medico, ascolta le mie paure e mi dice di fidarmi di lui, che entro notte avrei partorito e così decido di fidarmi. Alle 19:30 inserisce il palloncino di foley. Alle 21 l’olio di ricino inizia a fare effetto e alle 22.30 iniziano le contrazioni ogni 10 minuti poi ogni 5 dopo pochi minuti. Chiamo l’ostetrica e mi mette sotto monitor e tra una contrazione e l’altra vomito,finisco il monitor e mi mettono in doccia, ah che bello, un po di sollievo. Esco dalla doccia che è l’una e trenta, mi mettono sotto monitor e le contrazioni sono vicinissime,molto forti, anzi fortissime, ma tra una e l’altra riesco a dormire. Vengo svegliata alle 3 perchè mi deve visitare e mi dice che sono messa bene, alle 3.20, mi visita di nuovo e mi dice che sono a 4 cm di dilatazione e la mi è uscita una forza enorme, tanta tanta positività, alle 3.40 ero a dilatazione completa e mi dice di spingere e io spingo, tiro fuori tutte le mie forze e spingo spingo spingo e alle 3.55 del 13/12/2016 esce lui, Tommaso, 3595kg di puro amore, di soddisfazione, rivincita, la mia rivincita da quel maledetto cesareo. E intanto il mio cuore scoppia di amore per lui e di soddisfazione per questo stupendo e riuscitissimo VBAC, si il mio VBAC.
Ciao care mamme, ora vi racconto il mio bellissimo VBAC.. il mio primo bimbo è nato a dicembre 2013, con cesareo d’urgenza perché ad un controllo(40+4) hanno visto che non era incanalato ed aveva due giri di funicolo al collo.. io zero sintomi, mai un dolore.. nulla!
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grazie mille!!!
È mezzanotte quando mi sveglio d soprassalto e corro in bagno a vomitare.. manca una settimana ancora alla dpp e alla mia piccola piace prendermi a calci lo stomaco ultimamente, ma mai cosi forte! Cerco d riaddormentarmi ma continuo a svegliarmi, mi sento sempre bagnata. Decido d alzarmi e fare una bella colazione, nel frattempo metto un salvaslip per vedere se è tutto frutto della mia immaginazione o sto perdendo davvero liquido. Ogni mezz’ora il salvaslip è da cambiare, decido quindi di svegliare mio marito e di “rovinargli”i piani per l’ultimo.sabato da non padre. Alle 9 siamo in ospedale e mi dicono di aver rotto il sacco in alto. Mi devono mettere sotto terapia antibiotica e devo aspettare 24 ore che partano i dolori spontaneamente.. passo due giorni a fare monitoraggi piatti e a fare scale e camminate inutilmente. Alla mezzanotte del lunedì la mia ginecologa, di turno in ospedale, decide di indurmi il parto con gel. Sono partiti dolori fortissimi immediatamente e da una dilatazione di 1cm in mezz’ora sono diventata di 10! All’una è nata la mia dolcissima primogenita e l’ho subito attaccata al mio seno che ha trovato subito e abbiamo.fatto due ore di skin to skin mentre mio marito ci coccolava..
Grazie Paola, e che velocità!!! 🙂
Mi chiamo Ilaria,sono alla mia prima gravidanza,la mia prima esperienza di vita!
Data presunta del parto 1 febbraio 2016. Una gravidanza bellissima,mai una nausea,mai un problema,ho lavorato fino all’8 mese in un bar!
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Erano passati 2 gg dalla Ddp,ma,quella mattina mi svegliai con delle contrazioni regolari ma lontane così aspettai….
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Ero al settimo mese, una notte vado in bagno e ho delle perdite di sangue, nessun dolore, sale l’ansia, sveglio mio marito e corriamo all’ospedale.
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grazie per il tuo racconto! 🙂
Ed eccomi qua… pronta a raccontare il mio secondo parto.
Ho una bimba di 2 anni, Sofia, partorita naturalmente. Il ricordo del parto di Sofia (rapidissimo, intenso, doloroso e senza possibilità di fare l’anestesia perché troppo precipitoso e con conseguenti tanti punti anche al collo dell’utero) era stato il racconto più gettonato agli appuntamenti con il mio ginecologo durante la mia seconda gravidanza. Il ricordo per me era un chiodo fisso e non ero pronta a rivivere quell’esperienza, seppur magica.
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Cara Annalisa,
ti ringraziamo per il tuo bellissimo racconto che abbiamo provveduto a spostare nel database.
Ti informeremo in occasione della pubblicazione.
Grazie mille
I racconti che saranno inseriti nei commenti, dopo l’avvenuta pubblicazione saranno rimossi da questo spazio.
grazie per aver aderito al nostro progetto nazionale.