NOTA BENE

Nel presente documento sono citate professionalità diverse che hanno normalmente specifici compiti professionali. In linea di massima il documento precisa quale sono le figure più idonee a svolgere un determinato compito.
Considerata l’estrema eterogeneità della realtà italiana, per cui è possibile che si verifichino carenze locali o che figure diverse possano svolgere le stesse funzioni, riteniamo che vada sempre privilegiata la funzione rispetto alla qualifica dell’operatore.

 

ELENCO DEGLI OPERATORI COINVOLTI NELL’ASSISTENZA AL PURPERIO E AL NEONATO

(in ordine alfabetico, con eventuali sigle utilizzate):
– assistente sanitaria
– assistente sociale
– ginecologo
– infermiera professionale / puericultrice / vigilatrice d’infanzia / infermiera pediatrica (ip)
– medico di medicina generale
– neuropsichiatra infantile
– ostetrica
– pediatra del Distretto (comunità /consultoriale)
– pediatra dell’U.O. ospedaliera (pediatra/neonatologo )
– pediatra di famiglia (pdf)
– psicologo

 

OBIETTIVO GENERALE

Fornire sostegno ed assistenza alla madre e al neonato nelle prime settimane di vita al fine di promuovere la fisiologia dell’adattamento postnatale, l’allattamento al seno, la prevenzione e la diagnosi tempestiva di patologia, organica e relazionale e il benessere della famiglia.

 

Per il raggiungimento di questo obiettivo generale 3 sono gli aspetti prioritari:

1. La salvaguardia della relazione tra genitori e bambino, ottenibile promuovendo fin dal momento della nascita la possibilità che madre e neonato stiano insieme 24 ore su 24 (contatto precoce e rooming-in)

2. La possibilità di una permanenza breve in ospedale quando esista la reale possibilità delle cure extraospedaliere necessarie durante i giorni successivi alla dimissione

3. La programmazione di un piano di assistenza caratterizzato dalla personalizzazione e dalla continuità degli interventi in cui si tenga conto degli orientamenti e delle preferenze della donna e che sia effettuato da operatori integrati tra loro (prima,durante e dopo la nascita)

 

OBIETTIVI SPECIFICI

Prima di formulare obiettivi specifici relativi all’assistenza in puerperio e durante il periodo neonata-le, abbiamo ritenuto necessario definire obiettivi da realizzare in gravidanza, da considerare indispensabili prerequisiti.

 

PREREQUISITI

 

Futuri genitori
– Fornire informazioni esaurienti per ottenere in tempi utili i contatti con i Servizi
Ciò può essere conseguito mediante la Carta dei Servizi, l’uso di depliant illustrativi, possibilmente mediante la cartella clinica della gravidanza, e con colloqui individuali di rinforzo, a partire dall’inizio della gravidanza (o prima se richiesto), comunque entro il settimo mese, ad opera degli operatori dei vari Servizi (ostetricia, ginecologia, pediatria, psicologia), che si attivino “a catena”, nelle sedi ASL e nelle AO.
– Offrire, prima del parto, informazioni sulla gravidanza, parto e nascita, sull’allattamento al seno, aiutando a sviluppare adeguate conoscenze nell’accudimento del neonato (nozioni di puericultura)
Ciò può essere conseguito mediante l’offerta di incontri collettivi / individuali e l’uso di supporti didattici, in risposta alle richieste della madre, possibilmente entro il settimo mese, specie nel consultorio o nel privato accreditato o nel punto nascita.
– Fornire supporti in situazioni di disagio socioculturale e ambientale o di rischio psico-relazionale
Mediante supporti pratici (es. sussidi, anche economici), informativi e assistenziali mirati, non appena possibile, attraverso l’intervento degli operatori dei Servizi Sociali e di Igiene Mentale e delle mediatrici culturali, su segnalazione specifica.

 

OBIETTIVI SPECIFICI

 

Madre
– Fornire assistenza al travaglio, parto e puerperio, per prevenire e curare possibili complicanze minori del postpartum, limitando le riammissioni inappropriate in ospedale
Ciò è ottenibile attraverso l’offerta attiva di supporto, assistenza e cure (vedi punto B), personalizzate e continuative, erogate da operatori integrati tra di loro, durante il travaglio, parto e puerperio; per quanto possibile e compatibilmente con il tipo e l’entità di eventuali problemi e fattori di rischio, nelle sedi scelte dalla donna, in ospedale e/o domicilio.
E’ auspicabile, nel rispetto della salute e del desiderio della donna, limitare la durata dell’ospedalizzazione (vedi punto A).
– Garantire sostegno sociale ed emotivo, favorire il rafforzamento dell’autostima, l’emergenza delle competenze innate nell’accudimento del neonato e nell’allattamento al seno
Ciò è ottenibile attraverso incontri individuali (con particolare riguardo alla prima settimana), o collettivi (gruppi postpartum, dopo 2-3 settimane), ove sia possibile condividere con altri la propria esperienza. Le persone coinvolte, oltre ai vari operatori sanitari, possono essere familiari, amici, altre madri, membri di associazioni che operano nel settore, sia nel punto nascita, che a domicilio o nel territorio. E’ opportuno che tutto il personale addetto alla cura della madre e del neonato venga specificamente formato sulla pratica della promozione dell’allattamento al seno (corsi OMS “ UNICEF”).

 

Neonato
– Fornire assistenza appropriata durante il periodo neonatale, promuovendo la sua salute ed identificando tempestivamente condizioni che necessitano di interventi assistenziali mirati (medici, psicologici, sociali)
Ciò richiede processi di formazione continua degli operatori (corsi di formazione / aggiornamento), la definizione di procedure di accesso facilitato per accertamenti diagnostici e per consulenze specialistiche. Particolare attenzione va prestata ai primi giorni di vita sia in ospedale che a domicilio.
– Garantire il rispetto dei suoi bisogni fondamentali: nutrimento (promozione dell’allattamento al seno), contatto fisico con i genitori (promozione dell’attaccamento)
Ciò richiede un aggiornamento continuo delle competenze professionali e, in particolare, relazionali e nelle tecniche di comunicazione. Particolare attenzione va prestata nei primi giorni di vita sia in ospedale che a domicilio.
– Fornire le idonee misure di profilassi e prevenzione
Ciò è ottenibile mediante l’effettuazione degli screening nei modi e tempi previsti dai PSR, e di al-tre misure profilattiche ove indicate (ad es. immunoprofilassi passiva per HBV, vaccinazioni).

 

A. CRITERI PER LA DIMISSIONE DELLA MADRE E DEL NEONATO

Al fine di dare rilevanza agli aspetti più significativi della dimissione, raccomandiamo l’uso del termine dimissione concordata e appropriata.
La madre deve essere informata, durante la gravidanza, su:
– i protocolli e modalità assistenziali attuati nei vari punti nascita, sia per il parto che per il post-partum ed il puerperio (esistenza o meno di assistenza extraospedaliera fornita dagli operatori del territorio) con specifico riferimento al diritto a:
– il supporto emotivo costante durante il travaglio, parto, post-partum e puerperio
– stare con il neonato nel post-partum
– il rooming-in
sottolineandone i vantaggi per l’adattamento materno/neonatale, l’attaccamento e l’allattamento al seno
– i fenomeni fisiologici del neonato ed i suoi possibili problemi inerenti ai primi giorni di vita
-il momento della dimissione della madre e del neonato dall’ospedale va concordato tra la madre e chi presta assistenza a lei e al neonato. In assenza di indicazioni mediche o sociali a prolungare la degenza ed in presenza di una reale possibilità di assistenza extraospedaliera, per la dimissione dovrebbe esserci solo un limite di degenza massima (3 o 4 giorni nel parto vaginale e 6 o 7 giorni nel cesareo).
– la dimissione ospedaliera appropriata, prima delle 48-72 ore, dovrebbe basarsi sulle caratteristiche peculiari di ciascuna madre e del suo neonato (vedi Tab. 1), considerando in particolare:
– il desiderio della madre
– la salute della madre
– la salute e la stabilità del neonato
– la adeguatezza delle condizioni socio-sanitarie, della struttura abitativa e del supporto domiciliare
– una adeguata assistenza sanitaria nel puerperio e periodo neonatale
Sono da considerarsi fattori favorenti:
– la pluriparità e l’avere avuto esperienze precedenti di allattamento al seno
– l’aver frequentato un corso di preparazione al parto in cui siano stati spiegati i fenomeni fisiolo-gici ed i possibili problemi inerenti ai primi giorni di vita di un neonato.

 

Tabella 1. Criteri sanitari per una dimissione appropriata prima delle 48-72 ore

Per assicurare che madre e neonato siano dimessi in modo sicuro deve essere assicurata la prosecuzione dell’assistenza da parte di operatore sanitari e vanno rispettate le seguenti condizioni:

 

Madre

• Abbia espletato un parto per via vaginale
• Non abbia complicazioni intrapartum o postpartum che richiedono un trattamento medico in corso o un’osservazione*
• Possa muoversi con un buon controllo del dolore
• Abbia avuto una ripresa della normale funzionalità vescicale, o ne sia stata prevista un’adeguata sorveglianza
• Sia stata determinata la necessità e previste le modalità di somministrazione delle immuno-globuline anti-D
• Sia stata informata sulle cure di routine (ad es. cambio del pannolino, cordone ombelicale) e sulle modalità di allattamento (osservazione di almeno una poppata da parte degli operatori)
• Sia stata informata su come accedere alle risorse di supporto ospedaliere e territoriali
• Non esistano rilevanti problemi sociali

* le madri NON devono essere dimesse finché non sono stabili, se sono presenti:
– perdita ematica importante (parto e post-partum), o presenza di sanguinamento maggio-re del normale (con Hb < 8g / dl)
– febbre ( sup 38°C) rilevata all’inguine, in 2 misurazioni consecutive in qualsiasi momento durante il travaglio e dopo la nascita
– altre complicanze che necessitano di assistenza medica

 

Neonato

• Nato a termine (> 37 e < 42sett) di peso adeguato per l’età gestazionale (>3° percentile, secondo le curve della S.I.N.)
• Indice di Apgar al 5° min > 7, qualora non siano stati praticati interventi di rianimazione
• PROM < 18 ore dal parto
• Normale adattamento cardiorespiratorio alla vita extrauterina
• Stabilità termica
• Buone capacità nella suzione nutritiva ed avvio efficace dell’alimentazione al seno
• Ittero, se presente, con caratteristiche di fisiologia
• Emissione avvenuta e registrata di urine e meconio
• Aver effettuato, se necessario, le opportune profilassi ed immunizzazioni (es. epatite B)
• Aver programmato l’effettuazione degli screening metabolici secondo le modalità concordate con il Centro Regionale responsabile
• Assenza di elementi anamnestici e clinici che suggeriscano la necessità di ulteriore osservazione, approfondimenti diagnostici o terapia in ospedale

 

B. ASSISTENZA ALLA MADRE NEL PUERPERIO FISIOLOGICO

Il benessere materno è dipendente dalla vicinanza del suo bambino e dall’ambiente che la circonda. Se l’ambiente è di supporto, la donna può avere cura di sé e del suo bambino. L’intervento assistenziale è orientato a prevenire le possibili complicanze puerperali, a confermare alla donna le sue competenze naturali di accudimento e a promuovere l’allattamento al seno.
Nelle condizioni di fisiologia l’ostetrica è l’operatrice privilegiata per costituire il riferimento di continuità assistenziale e relazionale durante la gravidanza, il parto ed il puerperio.

 

Controlli clinici
Si raccomandano la valutazione e la registrazione dei seguenti parametri: stato generale della donna, colorito cutaneo, temperatura all’inguine, polso, pressione arteriosa, altezza del fondo uterino, caratteristiche delle lochiazioni, delle eventuali ferite e degli arti inferiori. E’ sconsigliato il ricorso routinario ad esami di laboratorio o strumentali.

Pressione arteriosa, polso e temperatura corporea
Nei primi giorni la temperatura può subire dei rialzi fisiologici (per riassorbimento, cambiamento del metabolismo, montata lattea).
Indicazioni per un approfondimento diagnostico:
– pressione stabilmente ³ 140/90 mm Hg
– polso stabilmente ³ 100 / min.
– temperatura ³ 38 °C, soprattutto se associata ad altri segni o sintomi o se perdura più di 24 ore.

 

Involuzione uterina
L’allattamento al seno favorisce l’involuzione uterina. Non è raccomandata la somministrazione routinaria di uterotonici. Il loro uso produce un effetto inibitorio sulla produzione di prolattina.
Indicazioni per un approfondimento diagnostico:
– rilasciamento e/o ridotta involuzione dell’utero in presenza di uno o più dei seguenti segni: perdite ematiche abbondanti, lochiazioni maleodoranti, dolore addominale, febbre.

 

Lochiazione
È sconsigliato l’uso routinario di disinfettanti, ovuli e lavande vaginali. Occorre sconsigliare alla donna l’uso di tamponi vaginali.
Indicazioni per un approfondimento diagnostico:
– presenza di lochi maleodoranti e/o abbondanti, dolorabilità uterina alla palpazione, febbre
– persistenza dei lochi a 6 settimane

 

Cura del perineo
In presenza di perineo integro o di sutura non complicata, si raccomanda una pulizia frequente dei genitali esterni con acqua e detergenti usuali e un cambio frequente degli assorbenti.
Al fine di favorire la ripresa del contatto della donna con questa parte del proprio corpo e la riduzione del dolore perineale, si raccomanda di incoraggiare l’esecuzione di esercizi di ginnastica perineale.
Sono sconsigliati l’uso routinario di medicazioni o pomate e gli indumenti intimi sintetici, in particolare le mutande elastiche.
Indicazioni per un approfondimento diagnostico:
– presenza di dolore, edema, eritema e tumefazione vulvoperineale, febbre, diastasi della ferita.

 

Emorroidi
La comparsa di emorroidi avviene spesso alcuni giorni dopo il parto e può essere dovuta in parte a u-n’eccessiva mobilità della donna in presenza di un perineo ancora atonico. Sono utili impacchi decongestionanti e ammorbidenti e l’applicazione locale di pomate. Il riposo a letto è fondamentale.
Indicazioni per un approfondimento diagnostico:
– presenza di emorroidi trombizzate dolenti che non rispondono alle cure di base.

 

Arti inferiori
E’ raccomandata la mobilizzazione precoce.
Indicazioni per un approfondimento diagnostico:
– presenza di uno o più dei seguenti segni: edema, arrossamento, dolore, eventualmente accompagnati da febbre o febbricola persistente
– aumento significativo degli edemi insorti in gravidanza

 

Diuresi
Va valutata e registrata la regolarità della minzione. Nei primi giorni dopo il parto, la donna deve essere invitata a svuotare la vescica anche in assenza di stimolo.
Indicazioni per un approfondimento diagnostico:
– disuria, dolore e bruciore alla minzione, pollachiuria, eventualmente accompagnati da febbre.

 

Alvo
La regolarità della funzionalità intestinale è favorita da una corretta alimentazione e dalla mobilizzazione precoce. E’ sconsigliata la somministrazione routinaria di lassativi.
Avvio fisiologico della lattazione e cura del seno
L’avvio fisiologico dell’allattamento al seno è favorito da:
– le informazioni ricevute prima del parto volte ad aumentare la consapevolezza sulla fisiologia dell’evento e la fiducia in esso della madre
– un parto spontaneo fisiologico
– il buono stato di salute della madre e del neonato
– la possibilità per madre e neonato di interagire indisturbati nei primi giorni di vita (in rooming-in)
– un attaccamento precoce e frequente al seno
– l’allattamento

 

Documento approvato dalle seguenti Società :

Associazione Culturale Pediatri (ACP)
Società Italiana di Neonatologia (SIN)
Società Italiana di Pediatria (SIP)
Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP)
Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS)
Società Italiana di Medicina Perinatale (SIMP)
Società Europea di Medicina Perinatale
Società Italiana di Ginecologia ed Ostetricia (SIGO)
Associazioni Ostetrici Ginecologi Ospedalieri Italiani (AOGOI)
Associazione ANDRIA
Società Italiana di Psicoprofilassi Ostetrica (SIPPO)
Federazione Nazionale Collegi delle Ostetriche
Associazione Nazionale Culturale Ostetriche Parto a Domicilio
Sindacato Ostetriche Italiane (SOI)
Federazione Nazionale Collegi IPASVI

 

Promotori e coordinatori del gruppo di lavoro:

 

G. Rapisardi e M. Pierattelli (Firenze), G. Tamburlini (Trieste)

Hanno contribuito alla stesura:
Neonatologi / Pediatri: G. La Gamba (Catanzaro), C. Corchia (Cosenza), M. Pezzati (Firenze), R. Zani-ni, R. Bellù e D. Baronciani (Lecco), L. Gagliardi (Milano), N. Siliprandi e B. Zapparoli (Monza, MI), A. Giustardi (Massa di Somma, NA), R. Paludetto (Napoli), V.Sola (Pordenone), S. Chiarappa (Putignano, BA), M. Pacchin (San Bortolo, VC ), E. Bertino (Torino), M. Agosti (Varese)
Ginecologi: B. Grandi (Poggibonsi, SI); P. Lombardo e M.Sartori (Torino)
Ostetriche: M.I. Arcadu e C. Chiodini (Milano), P. Serafini (Torino), M.Campiotti (Varese)
Epidemiologo: M.Bonati (Milano)
Hanno partecipato:
Neonatologi / Pediatri: G. Di Mauro e L. Mariniello (Caserta), P. Sarti (Firenze), G. Motta, G. Com-pagnoni, G. Cultraro, F. Castoldi (Milano), B. Dalla Barba e L. Calabrò (Padova), L. Peratoner (Pordenone), F. Borsani, Cantalupi (Varese)
Ginecologi: M. Santini (Firenze), G. Battagliarin (Milano), L. Visentin (Torino)
Ostetriche: A. Campolmi (Firenze), S. Pastura (Milano), G. Di Lorenzo (Napoli), B. Livi (Poggibonsi, SI), C. Massopoust (Trieste), M. Bortolanza, R. Gentile, N. Iovino (Varese), S. Forni (Verona)
Inf. Professionali / Vig. d’infanzia: C.Frascati (Firenze), H. Huber e P. Pancera (Pordenone), E. Gen-nari (Torino), C. Moretti e G. Lunardi (Varese)

BIBLIOGRAFIA PRINCIPALE

AA.VV. Manuale Promozione e pratica dell’allattamento al seno. Corso per operatori sanitari – Regione Friuli Venezia Giulia.
Care of the umbilical cord: a review of the evidence. WHO/RHT/MSM/98.4

Chestnut MA. Maternal-Newborn Home Care Manual. Lippincott, Philadelphia, 1998.
Enkin M, Keirse MJNC, Renfrew M and Neilson J. A guide to effective care in pregnancy & childbirth, second edition. Oxford Medical Publications 1995
Facilitating discharge home following a normal term birth. A joint statement with the Society of Obste-tricians and Gynaecologists of Canada and Canadian Pediatric Society. In Pediatric & Child Health 1996; 1(2):165-8
Kiely M, Drum A and Kessel N. Early Discharge – Risks, benefits, and who decides. Clinics in Perina-tology 1998; 2 5 (3):539-53.
La sorveglianza in ospedale al travaglio, al parto e al neonato fisiologici: linee guida di assistenza. A cura del gruppo ostetrico-neonatologico. ISTAR, rivista multidisciplinare sulla Nascita 1994: 9.
Linee-guida per l’assistenza al neonato fisiologico. A cura del gruppo pediatrico-neonatologico di collaborazione interospedaliera. Medico & Bambino 1993; 5: 323-7.
Pivetta S et al.. Progetto per la tutela del neonato e della sua famiglia. IRCCS Burlo e Azienda Sanitaria Territoriale di Trieste, 1998.
Progetto di dimissione precoce/protetta della puerpera e del neonato fisiologici. Istituti Clinici di Perfe-zionamento, Azienda Ospedaliera, Istituto Ostetrico/Ginecologico L. Mangiagalli, Milano, 1996.
Progetto Obiettivo Materno-Infantile del Ministero della Sanità (PSN 1998-2000)
Rubaltelli FF, Coraiola M, Siliprandi N, Zanini R, Orzalesi M. Raccomandazioni per il trattamento dell’ittero del neonato a termine. Riv Ital Pediatr (IJP) 1996; 22:108-9.
Schmid V. Linee guida per l’assistenza al parto fisiologico a domicilio e nelle case maternità . Ed. Centro Studi Il Marsupio, 1997.
Società Italiana di Medicina Perinatale. Requisiti e raccomandazioni per l’assistenza perinatale. 3a edizione. SEE Firenze, 1999.
Suggested Guidelines for Early Discharge of Term, healthy newborns at less than 24 hours of age. Draft Statement (18-7-95, revised 6-3-98): Washington chapter of the American Academy of Pediatrics, Fetus & Newborn committee.
The Cochrane Library. Oxford: Update Software; 1999. Updated quarterly. Issue 3
Hodnett ED, Roberts I. Home-based social support for socially disadvantaged mothers.
Hodnett ED. Continuity of caregivers during pregnancy and childbirth.
Hodnett ED. Support from caregivers during childbirth.
Ray KL, Hodnett ED. Caregiver support for postpartum depression.
Altre pubblicazioni sull’assistenza al puerperio e sulla dimissione precoce citate nel Medline

 

 

 

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