Si avvicina la bella stagione e, con essa, l’appuntamento con le prime allergie. Come prepararsi adeguatamente e intervenire alla comparsa dei primi sintomi? I consigli del medico.
Nonostante l’inverno appena trascorso sia stato il più piovoso dal 1899, la bella stagione, si spera, è ormai alle porte. Tuttavia, per molte persone, “bella stagione” fa rima con “prime allergie”. Occhi arrossati, lacrimazione abbondante, naso che cola, tutti sintomi della cosiddetta “febbre da fieno” che imperversa in prossimità del periodo di pollinazione.
Ma quali sono le cause delle principali forme allergiche? E possono essere trattate con alternative “dolci” rispetto ai classici antistaminici dalle tante controindicazioni? Ne parliamo oggi con il dottor Attilio Speciani, allergologo e immunologo clinico, che ci aiuterà a scoprire i vantaggi di un approccio omeopatico per un pronto intervento alla comparsa dei primi sintomi di un’allergia primaverile.
Dottor Speciani, nell’ultimo secolo i casi di allergia hanno subito una crescita esponenziale. A cosa si deve tale proliferazione?
Effettivamente i numeri sono incredibili: 200 anni fa nella lettura scientifica non era presente nemmeno un caso di allergia, mentre ad oggi, nelle nazioni occidentalizzate, ne soffre 1 adulto su 3 e il 40-45% dei bambini. A cosa possiamo ricondurre questa variazione? Prima di tutto al cambiamento negli stili di vita, determinante nello scatenare la reattività allergica, complice per esempio l’inquinamento.
L’allergia a una o più sostanze può essere inoltre vista come un segnale di allarme in un individuo nei confronti di fattori esterni legati anche all’ambiente, allo stile di vita e ad aspetti emotivi che il corpo ci suggerisce chiaramente di non poter più tollerare, provocando quindi una sorta di infiammazione.
Quindi le allergie possono in un certo senso essere considerate un segnale di allarme da parte dell’organismo?
Fino a poco tempo fa l’allergia, in medicina, era considerata un difetto dell’organismo, mentre oggi si tende a parlare di allergia come difesa. In pratica tutti possiamo nascere allergici e intolleranti a tutto, è solo il controllo attivo del singolo individuo a fare la differenza tra chi mantiene la tolleranza, e chi no. Quindi l’allergia può essere intesa come un segnale di perdita di controllo da parte dell’organismo, per cui si richiede attenzione per impostare un cambiamento terapeutico.
Quali sono i principali sintomi in base a cui riconoscere un’allergia da polline?
La sintomatologia può essere riconducibile a quella di un comune raffreddore: rinorrea acquosa, congestione nasale, bruciore e arrossamento delle congiuntive, lacrimazione, prurito al palato, al naso e agli occhi. La differenza risiede nella durata: mentre il classico raffreddore dura circa sette giorni, un raffreddore da fieno provocato da un’allergia durerà per tutto il periodo di pollinazione.
È possibile agire in prevenzione?
Certamente parlando di allergia, la prevenzione risulta molto importante, così come intervenire per tempo alla comparsa dei primi segnali. In questi frangenti, in base alla mia esperienza, ritengo di particolare utilità i medicinali omeopatici che, a differenza dei farmaci antistaminici comunemente utilizzati in questi casi, non presentano in genere effetti collaterali quali sonnolenza e disturbi dell’attenzione. Questi farmaci sono inoltre privi di sostanze tossiche e risultano quindi adatti a tutte le età; possono inoltre, dove necessario, essere associati in maniera complementare ad altri farmaci e utilizzati anche per periodi molto lunghi.
Per quanto concerne la terapia omeopatica, in ottica preventiva consiglio di iniziare il trattamento almeno un mese prima dell’inizio del periodo di pollinazione. A questo proposito andranno assunti medicinali omeopatici in granuli contenenti diluizioni del polline a cui il soggetto risulta allergico.
Qualora il paziente soffra invece per l’effetto di pollini di diverse piante, consiglio un medicinale come Pollensì, che contiene i pollini di Gramigna, Erba mazzolina, Nocciolo, Betulla bianca, Parietaria, Artemisia e Ambrosia, diluiti alla 30 CH. La posologia indicativa è di 5 granuli per 1-2 volte alla settimana. Per completare la terapia preventiva risulta utile assumere 40 gocce per 3 volte al giorno di macerato glicerico di Ribes Nigrum.
Come comportarsi invece alla comparsa dei primi sintomi di un’allergia?
In linea generale il mio consiglio è di mantenere la terapia preventiva, aggiungendo tempestivamente Sinalia, un medicinale omeopatico tradizionalmente utilizzato per il trattamento sintomatico dell’oculorinite allergica. La posologia è di 5 granuli da 3 a 6 volte al giorno, a seconda dell’intensità dei sintomi.
Potrebbero interessarti anche:
La prevenzione della dermatite atopica e delle allergie in età infantile
Parto cesareo e predisposizione alle allergie
Le donne italiane scelgono l’omeopatia
Trackback/Pingback