Il primo distacco tra una madre e il figlio, quando la mamma torna al lavoro, può rivelarsi problematico se non si sono chiariti alcuni aspetti. La domanda più ricorrente, alla quale sono chiamati a rispondere papà e mamma, è molto semplice: a chi lasciare il piccolo?
Le soluzioni esistono, fermo restando, la centralità dei genitori nella vita del neonato.
Una centralità ancora più accentuata se il rientro al lavoro avviene durante i primi sei mesi di vita del piccolo e se quest’ultimo, com’è auspicabile, viene allattato al seno.
Affidare il piccolo a un asilo nido è forse l’opzione migliore, per quanto non sempre praticabile, in ragione della disponibilità di strutture e posti o di costi.
Di certo, la mamma che torna al lavoro e un papà che non ha mai lasciato il posto, garantiscono entrate quasi sempre sufficienti.
Scegliere l’asilo nido, in ogni caso, sembra andare a vantaggio della salute del piccolo.
Lo sostengono, pediatri provenienti da tutto il mondo e riuniti in congresso a Glasgow, in Scozia.
Secondo gli specialisti, la frequenza precoce del nido presenta il vantaggio di rafforzare il sistema immunitario, rendendo i piccoli ospiti più protetti rispetto a numerose malattie.
Non solo. Un luogo diverso da casa e con altri bambini stimola lo sviluppo cognitivo.
Certamente questa scelta aumenta il rischio che il piccolo si ammali di ricorrenti patologie gastrointestinali frequentando un luogo che è, di fatto, di socializzazione.
Niente di grave, si tratta solo di problemi tipici della tenerissima età che lascia inalterato il vantaggio della stimolazione dell’apprendimento.
Ma torniamo all’oggetto, dell’articolo.
Visto che il problema riguarda la mamma che torna al lavoro, in una famiglia nella quale entrambi i genitori lavorano, lasciare il piccolo all’asilo nido non è l’unica opzione.
In base agli orari, è possibile ricorrere alla baby sitter.
Costa di più ma, nel caso fosse necessaria per un paio d’ore, potrebbe rappresentare una soluzione valida.
L’alternativa a tutto ciò consiste però, quando ci sono e siano disponibili, nei nonni.
Nonni moderni, come rileva una ricerca della Presidenza del Consiglio.
Nonni capaci di farsi carico di tutte le esigenze di un neonato, perché ancora in forma fisica e dotati di una mentalità moderna che assicura loro un modo di agire corretto, lontano dalle vecchie soluzioni delle nonne di una volta.
Per loro, il primo nipote rappresenta tra l’altro un modo per tornare a vedere la vita con occhi e spirito rinnovato.
Ben per loro e per il piccolo, insomma.
Del resto, oltre alle dosi extra di coccole per i nipoti, la presenza dei nonni a casa (o del piccolo a casa dei nonni) è motivo di sicurezza per entrambi i genitori.
Parole sacrosante, tutte le necessità vanno valutate anche quelle del bambino.
Ciao
Ogni bambino è a sé.
E ognuno deve valutare secondo le proprie necessità.
Secondo me quando sono piccolissimi, se non ci sono i nonni, è meglio che stiano con la baby sitter.
Quando invece sono più grandini e cominciano a socializzare… vai di nido!!